I System of a Down sono ancora tra noi.
Si sono riformati nel 2011 per una serie di concerti e sono previste delle date anche nel 2012. Questo potrebbe essere un interessante preludio per un nuovo disco...forse.
La band armena/americana è sempre stata una delle più interessanti e originali realtà musicali in ambito alternative metal. Spesso e volentieri sono stati inseriti nel calderone del cosiddetto Nu metal, ma le etichette stanno un po’ strette al gruppo californiano e, d’altronde, non è che hanno mai avuto tantissimo in comune con Linkin Park, Korn o Limp Bizkit, nel loro sound, inoltre, manca la componente hip-hop che caratterizza buona parte del genere. Il loro suono è una particolare combinazione di elementi folk armeni, metal moderno caratterizzato da micidiali stop & go, da assalti sonori violenti e rabbiosi e momenti di quiete di struggente bellezza. La voce funambolica di Serj Tankian e lo speziato impasto sonoro ipercinetico creato da Daron Malkian, Shavo Odadjian e John Dolmayan hanno dato vita a una delle creature musicali più interessanti degli anni Novanta.
4-5 album li hanno proiettati nell’olimpo del rock con oltre 20 milioni di copie vendute.
L’inizio è di quelli con il botto: il primo, omonimo, disco del 1998 nasce con la camicia e trova subito un’adeguata sistemazione nei piani alti delle classifiche. Contiene brani eccellenti come i singoli estratti Sugar, Spiders, o l’iniziale Suite-pee; la versione giapponese è ancora più interessante grazie a due brani aggiunti, tra i quali spicca la bellissima Marmelade.
Nel 2001 è la volta del loro capolavoro: Toxicity, una bomba. La percentuale di melodia cresce esponenzialmente, la carica di adrenalina e le ritmiche atipiche rimangono le stesse, con un ulteriore aggiunta di altri elementi sonori: un pizzico di jazz e fusion, e varie sfumature folk di origine armena. Dentro il disco si trovano gemme preziose come i tre singoli Aerials, Chop Suey! e la title track, e ancora Prison song e Science.
L’anno successivo pubblicarono Steal This Album, composto da brani ripescati dalle b-sides dei singoli, demo e altre rarità.
Nel 2005 è stata la volta del loro lavoro più ambizioso: Mesmerize/Hypnotize, che inizialmente sarebbe dovuto uscire in versione doppio album, ma invece venne pubblicato come due dischi distinti, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro.
Hypnotize è l’ultimo lavoro ufficiale degli armeni di Los Angeles. La decisione della band di prendersi qualche anno di pausa suonò nelle orecchie del loro folto pubblico come l’annuncio dello scioglimento, e il silenzio continuò per molti anni.
Nel frattempo Serj Tankian ha pubblicato dei buonissimi lavori da solista, tra i quali spiccano soprattutto il bellissimo Elect the Dead e lo sperimentale progetto Serart, tra world music, jazz, elettronica e sentori d’Armenia, registrato con il musicista armeno Arto Tuncboyacyan, con il quale i System avevano collaborato già dai tempi di Toxicity.
Daron Malakian e John Dolmayan hanno formato gli ottimi Scars on Broadway dei quali è uscito l’omonimo disco d’esordio nel 2008.
Il resto è storia di oggi, alcune date fissate anche nel 2012 e nessun nuovo disco previsto a nome System of a Down.
Discografia:
System of a Down - 1998
Toxicity - 2001
Steal This Album - 2002
Mesmerize - 2005
Hypnotize - 2005
Serj Tankian:
Serart - 2003
Elect the Dead - 2007
Elect the Dead Symphony - 2010
Imperfect Harmonies - 2010
Imperfect remixes - 2011
Scars on Broadway:
Scars on Broadway - 2008
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