Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

lunedì 25 febbraio 2019

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Mentre si sta seguendo il risultato delle elezioni regionali in una Sardegna ancora inzuppata nel latte, tra folate di vento gelido e l'invasione di branchi famelici di virus invernali, dovrei anche nutrire in qualche modo questo piccolo, grezzo e rustico, spazio web. In quanto questo sconclusionato luogo di perdizione ha anch'esso necessità di mangiare, respirare ed esprimersi in qualche modo. Allora, non avendo niente di meglio da offrirgli (e quindi: da offrirvi) ho deciso di buttare giù due righe alla cazzo, un paio di foto di questo inverno e un po' di musica per chiudere il cerchio e ingannare l'attesa...di qualche idea.
































martedì 19 febbraio 2019

Carnero - PotereXViolenza


Dell'importanza della scena hardcore italiana nella storia della musica rock, e non solo, è inutile parlarne in questa sede: dovreste sapere già tutto. Certi suoni, colori, parole e attitudine fanno parte del nostro DNA, nonostante Sanremo, rap e trap e la musica rock di plastica che imperano nelle classifiche di vendita. In ogni pianeta c'è sempre la sua "dark side" e l'underground italico non è mai stato secondo a nessuno. Casomai è il lato mainstream il nostro grande problema.
I Carnero sono ospiti fissi di questo blog da parecchio tempo; il primo disco omonimo aveva folgorato i timpani di questo blog nel 2015, riportando alla memoria ricordi ed emozioni della grandiosa stagione d'oro dell'hardcore italiano: suoni grezzi e diretti, velocità, voci e testi abrasivi, immagini e bianco e nero al profumo di inchiostro di fotocopiatrice. Per quanto riguarda il secondo disco, Assalto, non avevo fatto in tempo a buttare giù uno straccio di recensione ma era comunque finto nella classifica dei migliori dischi dell'anno 2017 di questo blog.
A partire dal quel primo vagito i Carnero avevano colpito, oltre per la qualità della loro musica, per l'attitudine DIY, spesso dimenticata ma mai completamente sopita nel nostro underground, che però ritorna protagonista in questo mondo finto. E lo è ancora di più nel nuovo lavoro "POTERExVIOLENZA", completamente autoprodotto dalla band di Forlì sotto tutti gli aspetti: registrazione, produzione, mix e master e finanche la distribuzione. Giù il cappello.
Un disco "dal produttore al consumatore" che proprio per questo ha un valore aggiunto a prescindere dalla qualità della musica. Tuttavia questa, la musica, non delude affatto, anzi tutt'altro: l'hardcore screziato di umori Crust, powerviolence e math punk dei Carnero è un colpo dritto al cuore per chi è cresciuto a pane e questo tipo di suoni. Sonorità che, seppur richiamano (ovviamente) a band e momenti del passato e della nostra storia, sono ancora estremamente attuali.
Sei tracce veloci e urticanti che vogliono essere per la band un tributo alle loro influenze distribuite nell'arco della scaletta, e lo fanno dannatamente bene. Grande musica, ragazzi.

Enjoy!


Tracklist:

01.Piovono Morti
02.Naso.M
03.Vittime del Capitalismo
04.Croce Marcia
05.Brutale Realtà
06.Senza Titolo

autoproduzione - 2019

Formazione:

Enrico: voce
Damiano: batteria
Gianmaria: chitarra, synth, backing vocals
Silvio: basso, backing vocals





Gli altri dischi dei Carnero, tutti disponibili presso il loro spazio Bandcamp:


Carnero (2015)


Demo 2013 (2017)


Assalto (2017)

domenica 17 febbraio 2019

Una grande Dinamo si ferma alla semifinale


La Coppa Italia della Dinamo-Banco di Sardegna finisce in semifinale per un misero punticino di meno, un mezzo canestro mancato che va a chiudere le valigie degli uomini del Poz. Niente da dire, la Dinamo ha dato l'anima, ha rimontato il -20 nel Quarto di Finale contro Venezia strappandole la vittoria all'ultimo secondo grazie alla manona del grande Jack Cooley. Purtroppo l'impresa non è riuscita nella Semifinale contro Brindisi, nonostante l'ennesima epica rimonta (questa volta dal - 16, ma iniziata molto più tardi della partita precedente) che ha rischiato di portare al pareggio ancora una volta all'ultimo secondo di gara. Di certo l'ottima Brindisi - sempre in vantaggio per tutta la partita - non ha rubato nulla, ma l'impegno, l'orgoglio e la grinta degli uomini di Pozzecco sono stati commoventi. 
Anche senza il faro di Scott Bamforth, un signore in grado di cambiare le sorti di qualsiasi partita, la Dinamo ha fatto vedere di che pasta è fatta; ha regalato emozioni e gioia incredibili in due giorni di fuoco. Da segnalare le ottima prove di uno stratosferico Pierre, un fenomenale Cooley, il solito eccellente Smith, un imprendibile Thomas. Ma anche tutti gli altri, a partire dalle grandi prove di Spissu e Polonara per arrivare all'impegno a tratti commovente dei nuovi Carter e McGee, sono da elogiare. Per non parlare per grande Poz e dei numerosi tifosi al seguito della squadra. Forse non hanno giocato tutti benissimo nell'arco delle due partite disputate ma, sicuramente, hanno dato tutto quello oche avevano e forse anche di più. Giù il cappello.
Onestamente non si poteva chiedere di più...Certo, però se fosse entrata l'ultima tripla di Smith o se si avesse sbagliato qualche libero in meno. Ma è inutile piangere sul latte versato (soprattutto di questi tempi) e su certe cagate della terna arbitrale in semifinale. Bamforth purtroppo non c'è, la sfiga invece si.
In ogni caso, seppur reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, e il cambio in corsa del coach, la Dinamo c'è e si vede.

Grazie ragazzi. Forza Dinamo!!








Intanto c'è in corso la Finale tra Cremona e Brindisi, e senza nulla togliere a quest'ultima spero che la coppa - a questo punto - la sollevino il mitico Travis Diener e il grande Meo.