Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

venerdì 22 aprile 2022

Weapons, weapons, weapons

 


In questo mondo apatico, ma anche cinico e crudele, vige la legge del “fatti li cazzi tui, amico caro” e non c’è verso di cambiare tendenza. Al popolo ucraino non è bastata l’invasione delle orde barbare di Vlad l'Impalatore, non sono bastate le migliaia di morti, le stragi di civili e la distruzione di ospedali, scuole, asili e condomini per scacciare via l’ipocrisia dalle nostre anime sempre più nere ed egoiste. Secondo una buona fetta di popolazione, guidata da vari professorini e strambi e improbabili ospiti dei talk show nostrani, un popolo aggredito non si deve difendere, deve porgere l’altro gluteo all’aggressore perché noi altrimenti rimarremmo senza il gas e il petrolio insanguinati dell’amico Putin. In buona sostanza questi pacifisti atipici - e anche un po' armati, a seconda delle circostanze - vorrebbero che i cittadini ucraini morissero pacificamente senza neanche un temperino in mano e al contempo vorrebbero continuare a scaldarsi il culo intorpidito dalle poltrone con i barili di Putin colmi di sangue ucraino. In molti pensano che le armi non si debbano dare perché la guerra in questo modo durerebbe meno e quindi - è sotto inteso - gli ucraini morirebbero prima, senza romperci i coglioni. Molte facce note reclamano a gran voce la soluzione diplomatica della crisi, ed è incredibile che lo facciano anche persone colte, stimate e preparate che, evidentemente, non sono al corrente che mister Putin non vuole negoziare a meno che non gli si conceda tutta l’Ucraina e la testa di Zelensky. Basta guardare un qualsiasi programma della tv russa (si trovano tantissimi video in proposito) o ascoltare lo zar stesso. Se qualcuno avesse voglia di ascoltare i giornalisti del regime russo sono sicuro che cambierebbe idea su quanto stia accadendo, sui russi, sulla guerra e soprattutto sul loro dittatore. E forse qualche però verrebbe ritirato.

Sono sempre più squallide le esternazioni da salotto tv di ancora più squallidi personaggi che aprono i discorsi con “premesso che Putin è l’aggressione e gli ucraini gli aggrediti...però” o “Io ho visto morire i bambini a Gaza” come se c’entrasse qualcosa, come se "se sono morti i bambini palestinesi possono morire tranquillamente (e forse di più) quelli ucraini". C’è anche chi asserisce che le mamme di Mariupol gli scrivono per chiedergli di di convincere l'Italia a non inviare armi alla resistenza ucraina, come se fosse possibile inviare mail o telefonare da un luogo dove non c’è energia elettrica né linee telefoniche attive, oltre che né acqua e né gas” da quasi due mesi e come se tutti nel mondo avessero la mail personale di Orsini. Evidentemente qualcuno a forza di riempire lo schermo come i migliori virologi di qualche tempo fa, si è un po’ gasato. Tuttavia la cosa peggiore non è tanto il professor Orsini e le sue strampalate teorie è che in molti, troppi, gli credono pure. Ancora adesso, nonostante le immagini, i video e le testimonianze di giornalisti e reporter di tantissimi paesi, c’è ancora chi mette in dubbio le stragi, le fosse comuni, le torture e la caccia al civile inerme sia a casa propria sia per strada o nei corridoi umanitari versione "trappola putiniana per prede indifese". Come se i russi e il loro padrone non avessero già fatto le stesse cose - e forse anche peggio - in Cecenia, in Georgia o in Siria, come se i cacciatori dello zar non abbiano sempre preferito le prede civili e disarmate. Nel gruppo di “dubbiosi” si è inserita anche l’ANPI perché la resistenza nostra non è paragonabile alla loro, le armi inviate dagli alleati ai partigiani non possono essere ugualmente “necessarie” in una guerra con tanti però. Eh si per molti italiani ed europei ci sono troppi “però:” c’è la NATO (cioè noi stessi, che piaccia o non piaccia), gli USA (quelli stessi che ci hanno liberato a suo tempo se qualcuno lo ricorda ancora) e Zelensky che è un attore comico con l’aggravante di essere ebreo, c’è il Donbass in guerra dal 2014 e poi ci sono i “nazisti”. E la cosa più strana a questo proposito è che Putin abbia qui in Occidente amici soprattutto nella sponda destra, a volte molto estrema, della politica. I neo fascisti europei sono tutti schierati con lo Zar e il suo regime guerrafondaio, sicuramente non con Biden, nonostante la “denazificazione” in corso e nonostante Putin goda incredibilmente anche delle simpatie morbose di una certa sinistra. Siamo messi proprio bene.

Intanto nell’acciaieria di Mariupol ci sono migliaia di persone in trappola come topi, nell’indifferenza generale. Militari e civili. Al mondo è bastato sentire mister Putin dichiarare di voler fermare l’assalto, e quindi di volerli lasciarli morire in pace di fame e sete o per le ferite che non possono curare, per tranquillizzare tutti. Lo zar ha ordinato che da lì non debba uscire né entrare neanche una mosca e il suo volere verrà fatto rispettare dagli insetticidi ceceni. Qualcuno ha anche detto a tal proposito che i russi hanno dato l’occasione di arrendersi ai militari ucraini e sono loro che non hanno accettato, quindi peggio per loro. Tuttavia bisognerebbe spiegare a quel “qualcuno” che se i soldati ucraini si fossero arresi niente e nessuno gli avrebbe potuto evitare le torture e la morte; sarebbero finiti dritti tra le fauci delle milizie cecene jihadiste e quindi sarebbero stati inevitabilmente “denazificati”. Questa vicenda della trappola d’acciaio potrebbe diventare una delle pagine più brutte e tristi della storia dell’umanità, a meno che qualcuno non riesca a salvarli. Speriamo.

Se a qualcuno avanzasse un cannone, un missile, un carro armato, un fucile o anche solo un coltellino svizzero lo invii pure a Kiev, grazie.

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