Non sempre è facile distinguere i "buoni" dai "cattivi" e tante, troppe, volte si corre il rischio di sbagliare. la Nato e in particolare gli USA - che in teoria dovrebbero far parte della categoria dei "buoni" - hanno fatto in passato tante cazzate: così su due piedi mi vengono in mente le false "armi di distruzione di massa" di Saddam, il bombardamento di Belgrado o quello in Libia per cacciare Gheddafi, per non parlare del disastro in Afghanistan. Da tutto questo, comunque, nasce la diffidenza soprattutto italiana nei confronti della Nato, dell'America e dell'Occidente in generale (che dovrebbe comprendere anche noi, se non sbaglio) a causa di tutta una serie di errori e orrori del passato ci si fida sempre di più della controparte, degli avversari. In questo mese abbondante di guerra in Europa e soprattutto in Italia si crede più alla versione dello Zar, portatore di petrolio, gas, benessere e più che altro di anti-americanismo; quindi secondo il nostro DNA più credibile e affidabile. Quello che l'opinione pubblica permette a Vladimiro non è consentito a nessun leader occidentale. Se Macron avesse invaso il Belgio ci sarebbe stato un casino, l'intera popolazione europea sarebbe andata a prenderlo sotto casa sua senza pensarci due volte. Invece al più forte rappresentante anti-Nato e anti-USA (oltre ai fondamentalisti islamici, ovviamente, che sono simpatici a molti ma non proprio a tutti, tutti) è concesso un po' di tutto. I "suoi nemici" sono i "nostri nemici" (o meglio: i loro nemici), LUI può invadere un paese libero e democratico solo perché questi avevano richiesto l'adesione alla Nato (mai concessa, né ipotizzata e assolutamente improbabile), può massacrare civili senza nessun problema e può "denazificare" chi cazzo vuole, con il benestare di tantissimi personaggi di un certo rilievo e parte del popolino, sia in Italia che in Europa. Non parlo solo degli Orsini e affini, ma anche di tanta gente normale o presunta tale. Ci sono i soliti complottisti che non credono che quello che si vede sia vero o anche che sia preconfezionato da Stati Uniti o Israele, poi ci sono gli stravaganti "pacifisti" guerrafondai (a patto che non ci sia la Nato o l'America implicati dalla presunta "giusta" parte) e chi non distingue gli aggressori dagli aggrediti. C'è chi non vuole mandare armi in Ucraina per non permettere alla resistenza di salvarsi dalle bombe russe e c'è chi non vuole mandarle per la paura dell'espansione della guerra. Intanto muoiono loro, non noi. Quindi: chi se ne frega. C'è anche chi dice che non possiamo fare a meno del gas e del petrolio russo - assolutamente fondamentali per la nostra economia - e che quindi possono morire tutti i civili ucraini perché noi dobbiamo scaldarci il culo. In ogni caso qualsiasi cosa venga detta dai russi si ritiene sia più credibile come la stronzata della "falsa" donna incinta insanguinata dopo il bombardamento russo di un ospedale di Mariupol, notizia immediatamente smentita da foto e fatti, o anche quella di queste ore della strage di civili ucraini di Bucha. Si insinua il dubbio: forse sono gli ucraini che hanno fatto fuori i "collaborazionisti" per far cadere le colpe sui poveri boy-scout russi di Putin. E in tanti - come nel succitato caso dell'attrice ferita nel reparto maternità distrutto dai russi - ci credono, eccome se ci credono. Nel nostro (loro) immaginario è più credibile la banda di criminali condotta dallo Zar che la Nato, gli USA o lo stesso Zelensky, ebreo e per giunta attore professionista. I crimini di guerra russi, le stragi di civili inermi e le bombe sui malati non sono e non possono essere veri, ci mancherebbe. È tutta una fiction per le migliaia di filo-putiniani di casa nostra. È più facile credere che il "cattivo" sia Biden o la Nato, un ex KGB e nostalgico dell'URSS non può essere colpevole, sta solo denazificando l'Ucraina, ecchecazzo!
È più facile sposare la teoria del dubbio e non schierarsi; né con la Nato né con Putin o ancora né con gli aggressori russi (ma anche ceceni e siriani) né con il presidente democraticamente eletto - con oltre il 70% dei voti - Zalensky. In questo modo si giustifica appieno il mancato interventismo e il classico lavaggio delle mani, non in versione "prevenzione anti-Covid," ma bensì come Ponzio Pilato insegna. Eppure no, non sono tutti uguali: chi difende casa propria e i propri figli non può essere portato sullo stesso livello di chi arriva da un altro paese con il fucile in mano per uccidere e rubare terra.
In ogni caso se da un lato è un bene che si possano vedere in tempo reale i terribili effetti della guerra (o meglio: dell'aggressione russa) dall'altro ci sono gli effetti collaterali che un sovradosaggio di immagini e notizie inevitabilmente può dare: ci si abitua all'orrore, alla morte e all'ultra-violenza e soprattutto c'è il rischio che si scambi tutto ciò per una fiction o un video gioco. Senza contare il gioco delle parti: le false flags e la manipolazione della realtà.
Giù il cappello di fronte al presidente Zelensky e alla resistenza del popolo ucraino. Slava Ukraïni!
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