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Bochesmalas

martedì 8 marzo 2022

La guerra di Putin


Contro ogni previsione prosegue l'epica resistenza del popolo ucraino alla feroce aggressione di Putin e della sua banda di criminali. Forse qualche sanzione occidentale un po' più chirurgica del solito e la crescita imponente del personaggio Zelensky, e forse anche l'invio di armi da alcuni paesi, stanno rendendo la vita difficile alla potente armata rossa. Di certo il popolo ucraino si sta dimostrando forte, fiero, orgoglioso e unito come pochi avrebbero immaginato, almeno chi non conosce queste zone e questa gente. Gli ucraini stanno dimostrando una compostezza commovente anche sotto le bombe. Le persone nei rifugi, le persone che hanno perso tutto - familiari compresi - e quelli che fuggono lasciano traspirare un decoro e una fierezza difficilmente riscontrabili in altre situazioni simili. Tutto questo nonostante l'impotenza dell'Occidente. Stiamo guardando in diretta tv l'ennesima strage degli innocenti, l'unica differenza è che sta avvenendo sotto casa nostra. Intanto Putin bombarda case private, ospedali, scuole e anche lo zoo. La centrale nucleare più grande d'Europa si è salvata - momentaneamente - per pochi metri. Ancora peggio è stato fatto con i presunti corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili che, in questi primi tentativi, si sono dimostrati solo una trappola per i civili indifesi. Oltre a proporre un'incredibile destinazione dei profughi in Bielorussia o in Russia, ovvero tra le fauci del carnefice, Putin ha fatto bombardare le auto dei civili disperati in fuga e i punti di passaggio delle famiglie; qualcuno dice anche che le suddette vie di fuga siano state appositamente minate, ma su questa notizia non vi è alcuna conferma certa. Quello che è sicuro è che questa tremenda aggressione non ha alcuna giustificazione, la storiella della presunta trattativa di adesione alla Nato dell'Ucraina è una grossa puttanata. Putin la Nato alle frontiere ce l'aveva già (i paesi baltici, Polonia e Romania a pochi passi). Semplicemente il baldo giovane ha deciso di fare shopping oltre il suo cancello di casa, forse con la convinzione che l'occidente un po' troppo pavido non avrebbe reagito. L'America d'altronde non è più quella di una volta e forse il signor Putin da questo punto di vista non ha tutti i torti. Comunque quello di cui non ha tenuto conto è la stoica resistenza ucraina. 

Qualcuno pensa che ci dovrebbe essere un accordo tra le parti il ché significa cedere pezzi della propria nazione a Putin, cedere le armi e finanche il proprio deretano all'invasore. Per molti occidentali è questa l'unica soluzione, perché il culo in questione non è il loro. Se si fosse trattato di un'altra nazione, di un altro posto, nessuno avrebbe pensato di fare a fette un paese per offrirle in un piatto d'argento a un aggressore esterno. Probabilmente perché dell'Ucraina non frega niente a nessuno o quasi, mentre il gas e il petrolio di Putin interessano a molti. Io spero che Zelensky non ceda mai e che resista con il suo popolo il più possibile, perché non si sa mai come vanno a finire queste cose: non è detto che i tiranni - seppur potentissimi - abbiano sempre la meglio.

Poi c'è tutto uno strano contorno a questa terribile guerra come ad esempio l'assurda vicenda della censura delle lezioni su Dostoevsky che un po' mi ha ricordato la follia derivata dai tristi fatti americani di qualche anno fa, dopo l'omicidio di George Floyd e di altri uomini di colore da parte della polizia. Quando dopo la nascita del movimento Black Lives Matter c'era stata una strampalata deriva revisionista che ha portato incredibilmente a imbrattare - o anche a buttare giù - le statute di grandi del passato perché considerati "razzisti." Erano finiti nel mirino di questi novelli storici sia George Washington sia Colombo e se l'è vista brutta anche Giulio Cesare. I grandi scrittori come i grandi musicisti e pittori russi non c'entrano niente con Putin come quei personaggi del passato non possono essere inseriti in un contesto moderno e non hanno niente a che fare con il razzismo di questi tempi. 

In Russia ormai sono ormai decine di migliaia gli arresti per le proteste contro la guerra. Il popolo russo non è tutto dalla parte del nuovo Zar.

Oltre a tutto questo, oltre alle figure di merda in terra polacca del solito Salvini, io penso che l'unica soluzione possibile, l'unico modo per far pesare questo insensato conflitto a quel criminale di Putin sia bloccare il gas russo con tutto quello che ne consegue. L'Europa e soprattuto l'Italia e la Germania avrebbero delle conseguenze pesantissime se non disastrose, ma è l'unico modo per dimostrare solidarietà a un popolo e a una nazione sotto attacco. Le altre vie come ad esempio la No Flight Zone porterebbero solo alla terza guerra mondiale. Meglio stringere la cinghia e patire un po' la fame in attesa di trovare altre fonti di energia o altri spacciatori di gas e petrolio in giro per il mondo. Per ora, in attesa di decisioni più importanti, chi ha un fucile o un coltellino che gli avanza lo lanci pure oltre la frontiera.

Forza Ucraina!! Stop War.

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