Lasciati l'oceano Atlantico e l'aria fresca alle spalle, il nostro giro dentro il prezioso scrigno namibiano prosegue verso la terra dei Damara (il Damaraland) nuovamente nel torrido clima africano. Lungo il tragitto con destinazione le straordinarie sculture naturali di Twyfelfontein ci siamo fermati a contemplare la Brandberg, la montagna più alta della Namibia (2.579 mt.) e c'è il tempo per una visita in una ricostruzione di un villaggio Damara, il popolo che parla con gli schiocchi della lingua. La cosa è molto turistica, divertente ma un po' finta, ma la simpatia dei figuranti l'ha resa un piacevolissimo e interessante intermezzo. Dopo questa curiosa parentesi ci siamo visti la "Montagna bruciata" con i suoi colori nero-violacei e l'autentico spettacolo delle "Canne D'Organo" rocce che paiono scolpite da un'abile artista, sembra di sentire anche il suono dell'organo (ma forse è solo l'effetto del gran caldo o dell'ottima birra namibiana). Poi si arriva tra le imponenti rocce rosse di Twyfelfontein, la "sorgente dubbiosa" che, come dice il nome stesso, forse non c'è mai stata. Ma il fatto stesso che ci fosse una leggenda sull'ipotetica presenza dell'acqua l'ha resa un posto mitico.
Comunque, con o senza sorgente, qui si possono ammirare una serie di favolose pitture rupestri, ben 2.500, conservate veramente molto bene. In questo scenario antico e affascinante, visitato di buon mattino in perfetta solitudine, ci si sente osservati da decine di occhi curiosi (le procavie africane) che rendono ancora più piacevole la visita.
Oltretutto in questa zona si può fare un bel giro per ammirare gli elefanti del deserto e se ne vedono parecchi se si ha la pazienza di cercarli e attenderli, senza disturbarli troppo. Non si tratta di una specie diversa, semplicemente questi animali si sono adattati alla scarsità d'acqua di questa zona.
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