Dopo l'arrivo a Windhoek e un primo assaggio di Namibia, la prima vera tappa del viaggio è il deserto del Namib con l'obiettivo di esplorare l'area di Sossusvlei, uno dei pezzi più pregiati dell'intero soggiorno in questa terra. I 300 km che separano la capitale dal Parco Nazionale di Namib-Naukfult sono già uno spettacolo di per sé; di certo non ci si può annoiare con il panorama che scorre al di là del finestrino. Dopo alcune soste tecniche per il sollazzo di occhi e fotocamere, nonché il soddisfacimento di alcune necessità fisiologiche, giungiamo al lodge in pieno deserto: una splendida oasi con tanto di pozza nei pressi, ottimo cibo e ambiente stupefacente. Abbiamo avuto la possibilità di ammirare il tramonto sul Namib dopo un breve giro in jeep, accompagnati da scoiattoli con gli attributi e antilopi perplesse.
La notte è stato un continuo via vai di Orici e altri animali sotto un soffitto di stelle che era una meraviglia. L'alba è uno spettacolo con colori meravigliosi e uno gnu che quasi viene dentro alla stanza. Gli uccelli tessitori sono al lavoro da presto. Finalmente la Namibia si rivela in tutto il suo splendore.
Mentre il sole risale sopra un velo di nebbia irreale, entriamo nel parco seguendo la sinuosa strada che scivola come un serpente tra le maestose dune di sabbia, le più alte del mondo. Impossibile non lanciarsi in una scalata di quella accessibile al pubblico, mentre sulla testa si levano alcune mongolfiere. Sembra tutto alquanto irreale, ma ancora non è niente: quando si giunge all'area del "Dead Vlei", una depressione argillosa circondata da dune che paiono scolpite da un grande artista, s resta senza fiato. Qui il caldo si fa sentire parecchio ma la scenografia aliena e meravigliosa che si para davanti agli occhi è assolutamente impagabile.
Le sagome degli antichi alberi "camelthron", scuri e spettrali, che sorgono dal suolo bianco e si contorcono stagliandosi sullo sfondo arancio-rossastro delle dune è un capolavoro della natura. Questi alberi morti, risalenti a oltre 800 anni fa, in questo contesto fantastico sono un'incredibile tentazione per i fotografi. Meno male che con noi non c'era nessun rappresentante della suddetta specie, perché altrimenti saremo stati ancora lì. Comunque, anche se non avevamo un fotografo appresso le fotocamere le avevamo e abbiamo portato a casa svariate centinaia di scatti di questo luogo da fantascienza.
Dopo la sbornia di colori e un lungo tragitto in 4x4 sull'insidiosa sabbia c'è anche il tempo per ammirare il Sesriem Canyon, nonostante il sole che picchiava duro.
Beh, che dire...l'area di Sossusvlei vale da sola un viaggio in Namibia. Le immagini qui sotto non rendono affatto giustizia a questo luogo magico. È stato difficilissimo selezionare le foto da mettere e forse avrei fatto meglio a mettercele tutte (probabilmente un migliaio), dato che sono sempre stato un disastro come "selezionatore," perché dopo i primi minuti di scelta accurata e ponderata vado un po' a cazzo, mi stanco e metto immagini a casaccio. Comunque questo è quanto.
La prossima puntata prevede una visita alla Skeleton Coast e un bagno nell'Oceano Atlantico...
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