Gli alieni del blues sono tornati. Il secondo disco del power duo romano ribolle di elettricità, ruggine blues e boogie incontenibile. Un po' ZZ Top, un po' Jon Spencer, un po' Black Keys e molto Cyborg sound. In "Electric Chair" gli anni 60-70, le paludi del blues nero, sporco e cattivo, si fondono con pulsioni moderniste, con l'energia rock metropolitana e con il futuro prossimo venturo. I suoni sono scarni, essenziali, con chitarre ruggenti e ritmi irresistibili, tanto che è difficile restare fermi durante l'ascolto: i piedi vengono posseduti dalle scariche elettriche dei Cyborgs e acquistano vita propria, ignorando completamente il volere del sistema nervoso.
In scaletta ci sono tredici tracce che traboccano energia, polvere e sudore; undici brani originali più una buona versione dell'intramontabile My Sharona dei Knack e una divertente Gag Time, dove Beethoven e Mozart si trasformano in una marcetta irresistibile, direttamente estrapolata dagli anni 30 o dalla colonna sonora di un film muto.
I brani originali garantiscono ottime vibrazioni cyber-rock blues: Hi Ha Dooble Do Ha, Eleven, Groupie, Last War, Lonely Mask, The Shoes For Dance…è un continuo susseguirsi di ritmi trascinanti e canzoni bollenti. Andate a cercarvi le "scarpe per ballare," un ventilatore e una birra gelata.
Tracklist:
01.Followin' Blues
02.Hi Ha Dooble Do Ha
03.Eleven
04.Electric Chair
05.Doctor
06.Claustrophobic
07.Gag Time
08.Groupie
09.The Shoes For Dance
10.I Know You Know
11.Last War
12.Lonely Mask
13.My Sharona
INRI - Audiobloge - 2013
Formazione:
Cyborg 0: chitarra, voce
Cyborg 1: basso, batteria, piano
Il primo disco dei Cyborgs: The Cyborgs - INRI-Audioglobe 2011
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