Senza parole...
La recensione potrebbe finire qui, ma una pagina vuota non attira gli sguardi e si presta a diverse interpretazioni; è anche vero che una troppo piena è ancora più scoraggiante, quindi cercherò di fare economia con le parole (siamo in periodo di austerity del resto).
Cominciando dalla fine, bisogna dire, qualora non lo si fosse capito, che Die Aesthetik der herrschafts-Freiheit è un disco di una bellezza immensa.
Il nuovo lavoro di Jerome Reuter è un’opera monumentale composta da tre dischi, trentasei brani, una t-shirt e tre libri contenti quaranta foto ognuno. Il magnifico cofanetto uscito sul finire del 2011 purtroppo è andato a ruba e non ci sono speranze di recuperare qualche copia. A questo problema ha posto rimedio l’etichetta discografica (la Trisol) che il 13 gennaio ha dato alle stampe una nuova versione più snella dell’Estetica della Dominazione e Libertà: tre dischi, con un elegante veste in digipack, che si possono acquistare separatamente; anche se bisogna dire che i tre dischi sono uniti da un legame indissolubile, dato che si tratta di un concept album, oltre a essere tutti e tre di qualità eccelsa, difficile da riscontrare altrove. Non c’è scampo: bisogna mettere mano al portafoglio...
In ogni caso questa è la strada giusta per affrontare il problema del declino del mercato discografico: offrire, oltre a buona musica, anche qualcosa di più di un semplice contenitore di plastica con un foglietto piegato all’interno. Non ha molto senso scaricarsi su emule un’opera del genere, si perderebbero buona parte dei contenuti artistici e della bellezza di questo prodotto.
Come già precedentemente accaduto nella discografia dei Rome (lo splendido Flowers form Exile che trattava la guerra civile spagnola) il tema del concept dell'opera è la rivolta. In questo caso l’artista lussemburghese ha tratto ispirazione dall’opera L’estetica della Resistenza di Peter Weiss per scrivere una delle pagine più intense ed entusiasmanti della musica indipendente degli ultimi anni. In questo disco non mancano i riferimenti politici ma nella penna di Reuter anche la politica muta e si evolve in sublime poesia.
I suoni segnano un deciso ritorno al passato e un certo distacco dagli umori neoclassici che permeavano il precedente No Chants Perdus: un album, come sempre in casa Rome, di ottima qualità, ma un po’ troppo pulito e forse leggermente algido. In questi tre dischi oltre alla malinconica vena cantautorale ritornano a galla le sonorità disturbanti e oscure del neo folk e le sperimentazioni industriali. I brani contenuti nei tre capitoli sono tutti di elevata qualità e vanno gustati nel loro insieme, ma ci sono alcuni capolavori che vanno citati: nel primo disco, Aufbruch-A Cross of Wheat, brillano la splendida To Teach Obedience e la ballata In Cruel Fire; nel secondo, Aufruhr-A Cross of Fire, le gemme sono Seeds of Liberation, August Spies, Families of Eden e The Breaking Part; nel capitolo finale, Aufgabe-A Cross of Flowers, le tracce migliori sono Petrograd Waltz, All for Naught e You Thew it at Me Like Stones. Ovviamente si tratta solo di gusti personali, con una tale quantità di eccellenti composizioni ce n’è per tutti i gusti o quasi, a patto che vi interessino le oscure e malinconiche ballate neo folk e i suoni marziali di scuola industrial. Chi non conosce i Rome tenga in considerazione che i ritmi sono lenti, sono frequenti le parti di spoken word, i suoni sono per lo più acustici, analogici e magnifici. Non è certamente un disco facile Die Aesthetik ed è anche economicamente impegnativo, ma vi assicuro che vale assolutamente la pena di cercarlo e portarselo a casa. Un capolavoro...
Band 1: Aufbruch - A Cross of Wheat
1.The Chronicles of Kronstadt
2.The Angry Brigade
3.The Spanish Drummer
4.To Teach Obedience
5.The Death of Longing
6.Our Holy Rue
7.The Night-Born
8.The Pyre Glade
9.In Cruel Fire
10.A Pact of Blood
11.The Merchant Fleet
12.A Cross of Wheat
Band 2: Aufruhr - A Cross of Fire
1.The Brute Engine
2.Seeds of Liberation
3.To Each His Ground
4.Sons of Aeeth
5.August Spies
6.To Be Governed
7.Families of Eden
8.Red Years, Black Years
9.Little Rebel Mine
10.The Breaking Part
11.Eagle and Serpent
12.A Cross of Fire
Band 3: Aufgabe - A Cross of Flowers
1.The Conquest of Violence
2.All for Naught
3.You Thew it at Me Like Stones
4.Automation
5.Time and Tide
6.Dawn and the Darkest Hour
7.Years of Abalone
8.Petrograd Waltz
9.Disbandment
10.Ballots and Bullets
11.Appeal to the Slaves
12.A Cross of Flowers
voto: 10
Trisol - Audioglobe 2012
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