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Bochesmalas

giovedì 8 dicembre 2011

She Wants Revenge - Valleyheart



Il terzo album dei She Wants Revenge ha riportato il duo di Los Angeles sulla retta via, dopo un primo disco a dir poco fenomenale (l'omonimo She Wants Revenge del 2006) e un debole secondo lavoro (This is Forever del 2007) ben prodotto e ben suonato, ma abbastanza piatto e privo di spunti vincenti, che li aveva fatti ripiombare nell'anonimato del più oscuro underground. 
Valleyheart, pur non raggiungendo le vette del primo disco, è un ottimo lavoro di alternative rock dall'anima oscura, figlio del post punk inglese anni 80, ma con un anima moderna che lascia traspirare gli umori e i fumi delle metropoli americane.
I  gruppi di riferimento, per chi ha la sfortuna di non conoscere i Revenge, sono i Joy Division, i Cure e le nuove leve che si rifanno in qualche maniera a quel sound, come i White Lies, gli Interpol e compagnia, ma anche Palcebo, Killers e certo synth-pop di scuola Depeche Mode e zone limitrofe.
A differenza dei lavori precedenti il muro di synth si è sgretolato per lasciare spazio alle chitarre e suoni più indie rock, dal vago sapore newyorkese, pur mantenendo le atmosfere oscure e malinconiche di derivazione darkwave. Anche la melodia (e qualche pennellata pop qua e la) ha guadagnato più spazio tra i solchi del disco ma senza snaturare la proposta musicale della band che, in ogni caso, resta ben al di fuori delle tentazioni mainstream.
I primi due brani, Take the World e Kiss Me, sono molto immediati e orecchiabili e, probabilmente, sono stati messi in apertura proprio per questo motivo (i dollari, checché se ne dica, hanno pur sempre la loro importanza).
Up in Flames richiama alla mente qualcosa dei Depeche Mode ma non convince appieno. La quarta traccia, Must Be the One, invece, pur richiamando spudoratamente certe cose degli U2 e anche il Peter Murphy solista, è un buon brano indie rock.
Le sensazioni migliori arrivano però dalla quinta traccia in poi, dove Warfield e Bravin riprendono a scorrazzare nel loro habitat naturale con generose dosi di indie rock notturno cucito con abilità su uno scheletro post punk; i gioielli di Valleyheart arrivano in rapida sequenza: Not Just a Girl, Reasons e Little Stars, tre nuovi piccoli-grandi classici in puro stile She Wants Revenge. Certo, forse non siamo ai livelli di Tear you apart, These Things o Red Flags and Long Nights del primo disco, ma la strada è quella giusta.
Suck it Up, l'ottavo brano in scaletta, riesce a fare ancora meglio con la sua atmosfera oscura e notturna costruita su una vivace sezione ritmica.
L'album si chiude con il ritmo lento della piacevole Holiday Song e la bellissima, intensa e sinuosa Maybe She's Right, forse il brano migliore della scaletta.

Valleyheart

1.Take the World
2.Kiss Me
3.Up in Flames
4.Must Be the One
5.Not Just a Girl
6.Reasons
7.Little Stars
8.Suck it Up
9.Holiday Song
10.Maybe She's Right

45:18
Prodotto da Justin Warfield e Adam Bravin

Five Seven Music - Perfect Kiss 2011

voto: 8














Formazione:
Justin Warfield: voce, chitarra, programmi, tastiere
Adam Bravin: basso, tastiere, programmi
Nel disco suonano anche Thomas Froggatt, chitarra e tastiere, e Scott Ellis alla batteria.





Gli altri dischi dei She Wants Revenge:



She Wants Revenge - 2006




This Is Forever - 2007













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