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Bochesmalas

mercoledì 4 novembre 2015

Bestie contro bestie


Tutte le bestie alle quali si riferisce il titolo di questo post non si trovano nelle giungle o tra i nostri boschi, o meglio: non è questo il loro habitat naturale. In quei luoghi si recano solo ed esclusivamente per uccidere e lo fanno riunendosi in branchi più o meno numerosi. Dopodiché fanno ritorno nelle proprie tane riscaldate e con la connessione wi fi, si lavano le mani sporche di sangue e postano in rete le immagini delle loro imprese epiche, perché altrimenti non c'è gusto. Se il mondo non viene a sapere tutti i succulenti dettagli delle eroiche gesta di questi individui è come se non le avessero compiute, e gli onori e la gloria svanirebbero in fretta una volta esaurito l'elenco di amici e parenti. Eh si, questi esseri hanno anche famiglie e amici, conducono una vita normale e sono sicuri anche di essere invincibili, forti e coraggiosi come il re della foresta, anzi di più. Loro non violano la legge, anche se per fare le loro sanguinose scorribande, spesso in terre povere e lontane, si devono munire di protesi in metallo per uccidere a debita distanza, ben nascosti.

In questi giorni è arrivata la notizia del pareggio, o forse addirittura del vantaggio dell'Italia contro gli USA. Infatti la bestia italiana in questo caso è riuscita a fare ancora meglio del suo omologo americano che pareva assolutamente inavvicinabile, ma lo sport è bello anche per questo: è imprevedibile e anche i più forti possono perdere quando si mette in campo tecnica, cuore e intelligenza.
Lo sfortunato Walter Palmer, dentista del Minnesota, si era portato in vantaggio uccidendo con un subdolo inganno il leone Cecil, simbolo dello Zimbabwe. Con tale impresa era riuscito a conquistare la vetta della classifica e pareva irraggiungibile, ma non aveva tenuto conto della fantasia e del talento della squadra italiana. Infatti il risultato di questa gloriosa competizione è stato ribaltato da Luciano Ponzetto che ha ucciso un leone in Tanzania, oltre a tantissimi altri animali massacrati al fine di "conservare la fauna del mondo intero, riconoscendo nella caccia uno dei mezzi per ottenere questo scopo" (Safari Italian Chapter http://safariclub.it). 
Fin qui niente che giustifichi il balzo in classifica ai danni del Palmer, ma l'impavido Ponzetto ha un asso nella manica, la carta vincente: è un veterinario! Si, avete capito bene la bestia crudele e assassina "cura" gli animali in un ambulatorio veterinario a Caluso, in Piemonte, e dirige anche un canile nella stessa città. Una specie di dottor Jekyll e mr.Hyde che afferma senza alcuna vergogna: "la professione di veterinario non è incompatibile, né sotto il profilo deontologico né sotto quello morale, con attività di caccia o safari, praticate nel rispetto delle vigenti leggi."

Be,' coglioni si nasce, a prescindere dalla professione che uno intraprende da adulto, è logico. Ma la cosa assurda è che una volta appurato che trattasi di coglione, valutando anche scrupolose analisi del DNA e altri strumenti diagnostici, a questo non dovrebbe essere più permesso di esercitare la sua professione, secondo me assolutamente incompatibile con il suo "hobby" sanguinario.

Comunque sia il nostro paese non smette di sorprenderci, riusciamo sempre a risollevarci e a scalare le classifiche mondiali, nonostante la crisi e gli eventi sfavorevoli. Per ora dobbiamo accontentarci del premio "L'uomo più stronzo dell'anno" strappato dalle mani degli americani, ma non dobbiamo porci dei limiti: possiamo fare di tutto e vincere ogni tipo di competizione; l'uomo è capace d qualsiasi cosa, anche degli atti più vili e crudeli, anche se (o forse soprattutto, dati gli ultimi eventi) è italiano.

Il "veterinario" Ponzetto si è affrettato a far rimuove la foto incriminata dal sito di Biella "Safari Italian Chapter", forse a causa di un imprevisto attacco di modestia. Ma oramai è tropo tardi: le sue gesta sono diventate immortali e saranno tramandate ai posteri. Come quelle vecchie storie che gli anziani raccontavano la sera davanti al focolare, provocando emozioni, orgoglio, paura, eccitazione ed entusiasmo tra i più piccoli e sensibili ascoltatori. L'eroica impresa di un essere che da solo (be' forse non è proprio così) sconfigge ad armi pari (anche il leone aveva il fucile, nascosto sotto alla chioma fluente. C'è qualcuno pronto a testimoniarlo) lo uccide (questo purtroppo è vero) e infine mostra il suo trofeo al mondo intero (anche questo è vero) salvo poi pentirsi di cotanta pubblicità e affetto dei compatrioti entusiasti, e provvedere a un'adeguata sepoltura del cadavere del Re sconfitto.

La bestia uomo è capace di tutto, niente e nessuno potrà mai fermarla. Ma soprattuto ha un'arma in più rispetto agli altri animali: ogni suo atto, anche il più crudele, resterà impunito come sempre. La natura non può fare altro che piegarsi al volere del nuovo Re della foresta (e del pianeta).



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