Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

domenica 15 novembre 2015

Parigi, venerdì 13



Avevo deciso di non scrivere più alcun post su questo tipo di argomenti, esclusivamente per non dare ulteriore spazio ai fanatici musulmani, che di spazio nei media ne hanno fin troppo. Perché è proprio questo il loro obiettivo, oltre, ovviamente, al tentativo decisamente riuscito di terrorizzare la flaccida, timida e remissiva europa, assolutamente incapace di difendersi. Ma è sempre difficile tacere quando ci si trova davanti a immagini del genere e ancora una volta sono costretto a ritornare sui miei passi e a rivedere la scaletta delle pubblicazioni. Ho dovuto rimandare alcune recensioni già pronte perché, se anche è vero che la vita deve pur andare avanti (the show must go on) mi sembravano argomenti assolutamente fuori luogo con tutti i morti sulle strade di Parigi. D'altro canto non sarà certo un piccolo blog insignificante come questo a dare ulteriore risalto alle gesta di questi infami; hanno già conquistato i riflettori di tutto il mondo da lungo tempo.
In ogni caso non si può tacere, non si può restare indifferenti con tutti questi morti innocenti.
Pertanto desidero esprimere la mia solidarietà al popolo francese, a chi ha perso qualcuno, ai feriti e  a tutti quelli che hanno dovuto vivere sulla propria pelle questa vicenda terrificante. Un vile attacco, indegno di esseri che si reputano umani, che non deve, non può e non potrà mai avere alcun tipo di giustificazione.


Dopo il tragico 11 settembre di New York, dopo Londra, Madrid, la Tunisia, l'aereo russo buttato giù nel Sinai, hanno deciso di colpire nuovamente Parigi nel più vile di modi, come è nel loro stile. Dopo la strage di Charlie Hebdo, troppo presto dimenticata e giustificata in ogni modo dall'occidente "politically correct", buonista e "accogliente" a tutti i costi (ma solo con chi fa la voce grossa) le vittime stavolta sono dei ragazzi che assistevano al concerto degli Eagles of Death Metal, il pubblico di una partita di calcio e i clienti di un bar e di un ristorante. Ragazzi colpevoli di essere occidentali, di divertirsi con la musica "blasfema", con bevande "blasfeme" e cibo "blasfemo," perché il dio sanguinario che adorano i terroristi non consente il divertimento in alcun modo. Niente musica (figuriamoci se è rock) niente alcol e niente donne con qualche centimetro di pelle scoperta e senza guinzaglio e museruola. I musulmani integralisti ci cibano solo di Corano, pallottole ed esplosivo, tutto il resto è per gli infedeli debosciati e decadenti.
Di certo in europa non hanno problemi a reclutare miliziani aspiranti suicidi, dato che solo in Francia i musulmani sono il 10% della popolazione e penso che siamo più o meno su queste percentuali anche nel vicino Belgio da dove pare provenivano quasi tutti i sette stronzi attentatori. Non c'è quindi da meravigliarsi che le città europee sfornino foreign fighters al ritmo delle più prestigiose panetterie; hanno un notevole bacino a cui attingere.
Poi c'è il piccolo-grande problema dell'importazione forzata di clandestini e "rifugiati" sia via mare sia via terra; senza alcun controllo. Ma l'europa, si sa, apre le braccia a tutti, buoni e cattivi, soprattutto se musulmani, giovani e maschi. Ogni immigrato è gestito allo stesso modo sia che si tratti di persone in fuga dalla guerra che hanno diritto al riconoscimento del loro status, sia nei casi dei numerosissimi imbucati che non si fanno controllare né registrare per non restare nel primo paese dove sbarcano. Ma la cosa allucinante che tutto ciò viene permesso; qui uno si può rifiutare di sottoporsi al controllo delle impronte digitali e la sua scelta non può essere messa in discussione, come se fosse la cosa più normale del mondo. Poi lo stesso soggetto viene rinchiuso in un "centro di accoglienza" insieme a chi scappa dalla guerra e persecuzione e subisce lo stesso trattamento: ovvero può entrare e uscire quando vuole, mendicare, rubare per sopravvivere o recarsi alle frontiere di paesi più ricchi e appetibili. Eh si, l'europa mangia sulla pelle degli immigrati e soprattutto fa mangiare le bande di terroristi-scafisti che coltivano questo hobby, ma lo fa con il cuore in mano, nel segno dell'accoglienza. Intanto uno dei maiali assassini di Parigi aveva un passaporto siriano (ce ne sono talmente tanti di questi che pare che la Siria abbia mezzo miliardo di abitanti) ed era stato registrato come rifugiato in Grecia, come tanti profughi disperati che approdano con i barconi nei nostri mari, o via terra.
Per non parlare della gestione della crisi in medio oriente: ad Assad, che pure non è un modello da imitare, per carità, rifilano bombe sulla testa e sequestrano le armi, a quelli dell'Isis buttano al massimo qualche petardo, ma soprattutto ai cari alleati turchi che bombardano i curdi, arrestano giornalisti e gli oppositori, non solo non applicano alcuna sanzione ma rifilano vagoni di soldi per gestire i campi profughi (o per meglio dire i supermarket di carne umana da rivendere in occidente). A Putin invece rifilano sanzioni di ogni genere e minacce di ogni tipo, nonostante sia il solo, insieme ai curdi e all'esercito iraniano, a combattere contro l'Isis.
C'è da dire che purtroppo noi, in europa e anche in italia, siamo filo islamici in toto, abbiamo la Palestina nel DNA e nessuno ha mai considerato i musulmani di ogni genere (integralisti e terroristi compresi) come un nemico o un problema. I nemici sono solo gli USA e Israele, infatti quando combinano qualcosa loro (e devo dire che ne combinano parecchie, soprattutto i primi, a causa delle loro bombe facili, intelligenti o no) la gente scende in piazza in tutta europa, quando invece sono gli islamici a uccidere nessuno manifesta, nessuno si indigna, se non qualcuno in qualche sperduto programma tv da seconda serata. Dopo gli attacchi con i coltelli in Israele, a Gerusalemme e in Cisgiordania in numerose piazze italiane si sono riunite folle pro-Palestina, come se fosse normale.

È notizia di pochi giorni fa la decisione di vietare una mostra con le opere di Chagall, Matisse e Fontana a una scolaresca di Firenze per "non turbare le coscienze delle famiglie non cattoliche", o meglio: musulmane. Ma sono numerosissimi gli episodi di questo tipo che non indignano in alcun modo la cosiddetta società civile, all stesso modo in cui si è tentato di giustificare la strage di Charlie Hebdo, "se la sono cercata", hanno detto. La cosa assurda è che la sinistra italiana, le menti pensanti del nostro paese, per assurdo anche se di sesso femminile, accettano tutto questo in modo sconcertante. Non so quale sia la molla che fa scattare questa morbosa fascinazione per il fanatismo religioso più anacronistico e pericoloso che si possa immaginare. Ma colpisce una larga fetta della popolazione europea. La sharia non fa paura, anzi piace, il velo e il burqa pure. E allora via i crocifissi, che tacciano le campane, che si bandiscano presepi e i messaggi di auguri di Natale (tutte cose realmente successe in Italia, in Inghilterra e in buona parte dell'europa).
In italia è vietato parlare male dell'Islam, altrimenti si viene attaccati da tutto il fronte di sinistra o pseudo-sinistra. Se invece a qualcuno saltasse in mente per un qualsiasi motivo di mandare affanculo buddisti o indù state pur certi che nessuno solleverà mai un dito in favore di questi e nessuno s'indignerà. Se poi l'oggetto degli attacchi sono gli ebrei, be' allora si riunirebbero folle immense pronte a unirsi al coro e ad aggiungere fuoco e fiamme contro di loro, altro che indignazione.
Quando a suo tempo Oriana Fallaci aveva attirato l'attenzione del mondo sui rischi che potevano provenire dall'Islam (parole profetiche quelle) aveva subito attacchi ferocissimi, l'hanno tacciata di razzismo, le hanno augurato una morte veloce, la hanno augurato che il suo tumore (che più tardi se l'ha presa, purtroppo) camminasse più in fretta e altre indicibili nefandezze. E tutto ciò, badate bene, non ha avuto origine dai musulmani ma dai nostri patrioti di "sinistra" ed "estrema sinistra". Le è stata negato anche il "Fiorino d'oro" dal comune di Firenze ed è morta tra il giubilo degli "antagonisti" e di molti benpensanti italici, come una pericolosa criminale nazista.
In pratica la Fallaci ha sbagliato obiettivo. O no?

Invece ai fondamentalisti islamici, anche a quelli che sgozzano persone indifese nessuno ha mai augurato la morte, la vittoria di un tumore o anche solo un raffreddore. Nessuno ha avuto pietà per le vittime e anzi, molti baldi giovani hanno preso queste terrificanti esecuzioni come un video game, qualcosa da scimmiottare nei giochi e da riderci su. Proprio ieri mi è capitato di vedere una banda di ragazzini che lanciava petardi al grido di allah-u-akbar!, per scherzo certo, ma la cosa fa pensare. I tagliagole vestiti di nero sono trendy, sono fashion, piacciono.

La scusa più frequente per calarsi le braghe di fronte ai vari Imam e all'Islam tutto è quella del rischio di passare per razzisti o leghisti, quindi si accetta tutto, anche l'infibulazione delle bambine, la lapidazione, le torture e i tagliatori di teste vestiti di nero, finanche la distruzione di monumenti e rovine di città di vari millenni or sono. Tutto purché non si rischi di essere bollato come razzista...anti-islam, perché dei cinesi, ad esempio, non frega un cazzo a nessuno. Chissà perché ma tendiamo sempre a socializzare e a difendere i più forti (e i più armati), chi sta in silenzio è fottuto.
Qui in neuropa abbiamo permesso di fare propaganda pro Isis o pro Al Qaeda o comunque contro l'occidente alla luce del sole. Ricordo a tal proposito il delirio di un Imam "inglese", dopo la strage e dell'undici settembre, che tranquillamente inveiva contro la nostra società e incitava all'odio e alla violenza davanti a decine di microfoni di giornalisti famelici in eurovisione.
Tutto questo ha portato alla nascita del primo partito islamico europeo, manco a farlo apposta in Francia: l'Union des Démocrates Musulmans de France (Umdf) si presenterà alle prossime elezioni amministrative in dicembre. Si tratta di un partito che ha in programma l'insegnamento dell'arabo nelle scuole, la costruzione di nuove moschee, lo sdoganamento del velo che si vorrebbe autorizzare in ogni luogo pubblico e altre applicazioni pratiche del Corano. Nella "laica" Francia si sta avverando quello che aveva predetto solo pochi mesi Michel Houellebecq in "Sottomissione," suo tempo deriso e insultato da tutti.

In questo humus fertile gli islamici più guerrafondai germogliano alla grande, sentono l'appoggio del popolino e dell'intellighenzia occidentale, avertono la debolezza e la permissività lasciva dei nostri stati. Perché penso che reputino un segno di debolezza dei nostri paesi quando si fanno tacere le campane e si tirano su moschee senza problemi, cose che, invertendo le parti, da loro non sarebbero possibili e neanche solo pensabili. Comunque sia non è certo l'assenza d'integrazione a far scatenare l'odio razziale verso gl infedeli, anzi quasi sempre si tratta di individui ben integrati da diverse generazioni, spesso benestanti o comunque non relegati ai margini della società. Chi è povero, del resto, non può comprarsi un kalashnikov e inoltre ha ben altre preoccupazioni che non uccidere infedeli.
Poi c'è il discorso sui fantomatici islamici moderati che anche in questa occasione, come sempre, non si sono fatti sentire. Silenzio assoluto. Tanto che qualcuno nutre forti dubbi sulla loro reale esistenza, ma in fondo come biasimare questi immigrati silenziosi, se anche gli europei tacciono e se ne fregano dei morti, a patto che siano opera dei fondamentalisti, ovviamente.
Anche stavolta nonostante 128 morti e diverse centinaia di feriti, molti dei quali in gravissime condizioni, nessuno è sceso in piazza. La piazze italiane ed europee sono rimaste deserte, a parte in Francia.
Evidentemente non conviene, è meglio stare dalla parte di Allah e farsi i cazzi propri. Poi tanto ci si dimentica in fretta e si torna in spiaggia a Sharm el Sheik o in Tunisia perché la vita va avanti e i morti sono morti e basta.

In ogni caso, a prescindere dalle considerazioni personali, il fatto per cui sarà impossibile scovare e stanare i terroristi è che sono ben integrati e mimetizzati nell'immensa comunità musulmana europea. per di più, a parte qualche nuovo arrivo (grazie agli scafisti e ai governi europei, compreso quello italiano, che incentivano il traffico) si tratta di cittadini europei. Perciò è estremamente difficile scoprire e tracciare i movimenti di chi non fa nulla per essere notato e d'altronde non si può sparare nel mucchio per prenderne uno. Quindi la "guerra" è persa in partenza, l'europa non ha i mezzi né l'attitudine per affrontare minacce del genere; ne sanno qualcosa anche gli americani in Iraq e Afghanistan.
I guerrieri di Maometto hanno dalla loro parte un paio di fattori fondamentali: il primo è che non hanno paura di morire e questo noi non riusciremo mai a comprenderlo e ad accettarlo; secondo, usufruiscono della complicità cosciente o no degli altri musulmani e di una buona fetta di cittadinanza occidentale; terzo, con il traffico di immigrati di questi tempi, con migliaia di persone senza documenti né identità che si spostano da uno stato all'altro come se niente fosse, è facile mimetizzarsi, scambiarsi i ruoli o sparire nel nulla.
Oltretutto non hanno altro a cui pensare. infatti non è che passino il tempo a inventarsi qualcosa per riuscire a pagare le bollette e le tasse, non hanno da occuparsi di lavorare per mandare i figli a studiare. Tantomeno non gliene frega un cazzo di passare le serate a fare baldoria con gli amici davanti a una buona birra, ascoltando buona musica. Tutto il loro tempo lo impiegano a mandare giù a memoria il Corano e tutti i loro soldi, frutto di lavoro onesto o no, gli servono solo per comprarsi armi per sterminare quanti più infedeli possibili.
I prossimi potremo essere noi, dato che hanno già minacciato di innalzare la bandiera dell'Isis in piazza San Pietro e lo hanno anche affermato dopo gli attacchi di Parigi che "Ora tocca a Roma, Londra e Washington". Mi chiedo cosa succederebbe se si verificasse un evento del genere nella nostra capitale. Siamo pronti a questo tipo di guerra? Io penso proprio di no; se ci va bene riusciremo a fare quello che hanno fatto i francesi, ovvero: sfuggiranno ai controlli dell'intelligence vari personaggi tenuti sotto controllo dai servizi e dalla polizia, perché in europa non si può finire in galera per delle idee (aggiungerei fortunatamente, nonostante tutto) e si dovrà solo aspettare che i maiali imbottiti di esplosivo si facciano saltare in aria. Sono loro, infatti, che decidono e decideranno come e quando far terminare un attacco terroristico, i nostri cervelli non riescono a sintonizzarsi su queste frequenze, non possiamo prescindere dall'istinto di sopravvivenza, dalla salvaguardia della vita. Ragioniamo in modo diverso.

Purtroppo la religione è sempre stata una comoda giustificazione per commettere atti ignobili di ogni genere, sin dai tempi dell'inquisizione e delle crociate. Ma stiamo parlando del medioevo, non proprio  qualche giorno fa. Ora, nel 2015, c'è ancora gente che non si è evoluta o forse è regredita e si è involuta, gente che uccide in nome di un dio, o presunto tale, assetato di sangue e violenza. Ma se è vero che non tutti i musulmani vivono di Corano, coltello e kalashnikov, provengono sempre da qui le orde di bestie (che non sono affatto poche, anzi) che uccidono in nome di quel dio. Chissà perché non mi viene in mente nessun buddista che abbia commesso un attentato terroristico negli ultimi secoli.
Qualcuno sostiene che anche i "cristiani" commettono attacchi "terroristici" come la strage di Utoya in Norvegia. Io penso che invece non si possono paragonare le gesta di quel folle con le infinite stragi di matrice islamica, primo perché c'è un abisso per quanto riguarda il numero dei morti, qualche centinaio di migliaia (in tutto il mondo in questi anni) contro 77; per secondo lo stronzo in Norvegia non ha ucciso in nome di alcun dio, né il suo né quello degli altri.

Per quanto mi riguarda le religioni, tutte le religioni, sono inutili se non dannose e pericolose. Ma ce ne una che è più pericolosa, molto più pericolosa, delle altre. Senza alcun dubbio. Anche se è vero che la maggior parte delle vittime degli attentati terroristici nel mondo sono sicuramente musulmane, TUTTI i carnefici sono sempre ed esclusivamente dello stesso credo. No gente, Allah non è grande.





Je suis Paris

Je suis Charlie





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