Con il nuovo album i Moonspell hanno eseguito una sorta di scissione nucleare a freddo nel proprio sound. Il loro malvagio e fascinoso gothic metal in salsa mediterranea è stato adeguatamente trattato nel laboratorio chimico di Fernando Ribeiro e soci, portando a una quasi perfetta suddivisione delle componenti che caratterizzano la loro musica: da una parte il feroce e nerissimo heavy-thrash-black che infesta Alpha Noir con pochissime (ma riuscitissime) concessioni alla melodia, e dall’altra il classico, decadente, gothic rock (anni 80 e dintorni) che aleggia sinistramente sul secondo cd, Omega White (sarebbe stato più corretto chiamarlo Omega Blanc, ma non stiamo li a sottilizzare).
Purtroppo per il portafoglio, per godersi al meglio il nuovo parto dei portoghesi non resta altro da fare che acquistare la versione speciale contenente anche il secondo disco. Solo in questo modo tutte le molecole che compongono il corpo e l’anima dei Moonspell riprendono il loro posto e ristabiliscono il giusto equilibrio.
Ritornando alla metà nera, ad Alpha Noir, (ovvero al cd standard che acquisterà la maggior parte della gente) bisogna dire che si regge bene anche da solo, è potente, aggressivo e diretto come forse non capitava di udire dai tempi del mitico Wolfheart. Ci sono pochi orpelli, pochissime tastiere ed elettronica, mentre le chitarre fanno un grande lavoro e scorrazzano in lungo e in largo come orde di famelici orchi in cerca di prede. La voce è quasi sempre aggressiva, urlata, al limite del growl. Le atmosfere crude e crudeli che si formano nella caligine e nel buio di questi solchi riescono a conquistare i neuroni come sempre accade con le uscite discografiche dei Moonspell, anche quelle più sperimentali (il bellissimo Sin/Pecado e The Butterfly Effect ad esempio). Probabilmente non è il loro disco migliore e, sicuramente è un gradino al di sotto rispetto al suo magnifico predecessore (Night Eternal del 2008) ma il suo valore cresce, e non di poco, tenendo conto di Omega White.
I brani sono quasi tutti di buon livello: l’infernale Axis Mundi, feroce e inaspettata, seguita dalla tremenda Lickanthrope, aprono le danze e non fanno prigionieri; l’ottima Versus riporta alla mente certe cose dei Voivod nella parte iniziale, come del resto anche l’intro di basso distorto di Em Nome do Medo, cantata in portoghese. Da segnalare anche la titletrack, Love is Blasphemy, Grandstand e la strumentale e conclusiva Sine Missione, evocativa e atmosferica.
In Omega White domina la stupenda voce baritonale di Riberio e la violenza del primo disco si dissolve in un cupo, malinconico e seducente gothic rock con vaghi sentori di dark wave d’annata, qualche richiamo al capolavoro Sin/Pecado, molta melodia e tantissima classe. in questo disco spiccano White Skies, New Tears Eve, Incantatrix, Whiteomega, Herodisiac e soprattutto la magnifica A Greater Darkness che chiude il lavoro come meglio non si poteva.
Forse questo secondo disco (è molto riduttivo e ingiusto parlare di bonus disc) non piacerà a tutti, ma è assolutamente fondamentale nel completare l’opera. Alpha Noir senza di esso, senza la sua controparte “bianca” probabilmente non andrebbe troppo lontano.
In conclusione l’ennesimo ottimo lavoro dei Moonspell...
Alpha Noir:
01.Axis Mundi
02.Lickanthrope
03.Versus
04.Alpha Noir
05.Em Nome do Medo
06.Opera Carne
07.Love is Blasphemy
08.Grandstand
09.Sine Missione
Omega White:
01.Whiteomega
02.White Skies
03.Fireseason
04.New Tears Eve
05.Herodisiac
06.Incantatrix
07.Sacrifical
08.A Greater Darkness
Napalm records - 2012
voto: 8,5
Formazione:
Fernando Ribeiro - voce
Pedro Paixao - tastiere, chitarre
Mike Gaspar - batteria
Ricardo Amorim - chitarre
Aires Pereira - basso
In appendice "Opium" dal capolavoro "Irreligious" del 1996:
Uno dei miei primi amori adolescenziali!
RispondiEliminaIo invece ci sono arrivato dopo...ma da allora sono diventati un acquisto obbligato, una specie di rito...
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