Il germe della musica moderna ha sempre trovato l’habitat più idoneo per nascere, crescere ed evolversi, in Inghilterra. E da qui che sono partite (e partono tuttora) le epidemie in grado d’infestare tutto il pianeta. Forse a causa del clima, forse grazie all’alimentazione o forse per qualche particolare predisposizione genetica dei suoi abitanti. Ma in ogni caso il resto del mondo arriva sempre dopo, con un attimo di ritardo rispetto alle onde che provengono da oltremanica. Salvo rarissime eccezioni, talmente rare che ora che ci penso non mi viene in mente quasi nulla, se non tornando parecchio indietro nel tempo: il primo rock’n’roll, il country e il blues nelle terre americane. Anche se in questi casi parlare di musica moderna mi sembra un po’ azzardato. Nella “perfida Albione” sono nati e cresciuti diversi organismi sonici mutanti: il beat, il rock psichedelico, l’hard rock, il punk, l’heavy metal, la new wave, il dark e tanti altri agenti patogeni soprattutto in ambito alternative. Certo, di tutte queste bestioline vi sono versioni autoctone in ogni angolo del globo, ma si sono sviluppate quasi sempre dal ceppo originario inglese. Salvo, forse, lo sviluppo praticamente in contemporanea del punk sia in Inghilterra sia negli Stati Uniti.
Il trip-hop nasce negli anni 90 nel contesto nebbioso e grigio dei moderni agglomerati urbani di quella “piccola isoletta di pescatori” più precisamente a Bristol. La miscela sonora che ne caratterizza l’ossatura è variabile, ma gli elementi chimici principali sono il dub, la musica elettronica, campionamenti in quantità industriale, bassi profondi e intensi, l’hip hop, l’acid jazz e il jazz vocale degli anni 50 e 60, il soul, la house e il funk. Ma nonostante le radici si spingano in fondo nel tempo il suono di Bristol è moderno (o postmoderno), anzi decisamente avanti sul calendario: la colonna sonora ideale per certi film di fantascienza. L’ambiente dove si nutrono e si riproducono i germi del trip-hop è spesso cupo, decadente, oscuro e notturno.
La triade divina, dal quale tutto ebbe inizio, è rappresentata dai Portishead, i Massive Attack e Tricky. Basterebbero questi tre per avere un quadro completo su cosa sia il trip-hop. Ma oltre a Mezzanine e la discografia dei magnifici Portishead ci sono tante altre cose interessanti che vivono e si muovono in questi territori. Altri gruppi che hanno lasciato tracce importanti, in qualche caso entusiasmanti, sono: UNKLE, Goldfrapp, Hooverphonic, Minty Style, Recoil, Smoke City, Violet Indiana, Thievery Corporation, Bowery Electric, Kid Loco, Zero 7, Moloko, Bjork, Tinstar, Morcheeba, Lamb...I mitici MuccaMacca...Spesso presentano contaminazioni ulteriori con altri generi musicali, in molti casi con il pop, la dance e altre tentazioni commerciali. In qualche circostanza è, invece, la tentazione di sposarsi con certo indie rock, o post-rock, ad avere maggiore rilevanza. Qualche band parte addirittura da un background metal (i Tactile Gemma o i polacchi Moonlight, ad esempio).
I Portishead si sono formati nel 1991 (a Bristol, ovviamente) e hanno inciso 3 album, 3 capolavori da non perdere assolutamente...
Massive Attack...
Tricky
Gli altri: ovviamente non sono tutti inglesi, anzi la maggior parte provengono da tutt'altre parti del globo...
MInty Style
Hooverphonic
Smoke City
Goldfrapp
UNKLE
Mucca Macca
Terranova
Tactile Gemma
Violet Indiana
Moonlight
Questa breve carrellata sul pianeta trip-hop è solo un piccolo omaggio a queste sonorità e di certo non è completa: mancano sicuramente band importanti e forse c'è qualche "infiltrato". Ma, siccome questa non è una testata giornalistica né tantomeno io sono un giornalista né un critico musicale, bisogna accontentarsi. Per notizie, dati e biografie bisogna rivolgersi altrove...
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