Eccoci alla quinta tappa del viaggio in Perù. Da questo punto in poi inizia la salita verso vette improponibili, in bocca alla montagna, tra i condor e le vertigini. Abbiamo attraversato la pampa di Canahuas dove s'incontrano le vigogne selvatiche in piccoli gruppi o anche in grandi branchi, intente a brucare il suolo grullo sotto il sole cocente. Nel giro di pochi metri si incontrano anche greggi di lama e alpaca condotti da pastori, famiglie di fenicotteri, pecore e altri animali. L'altitudine si fa sentire sia a Patapampa che si trova a 4900 metri, ma ci si trattiene il minimo indispensabile ma anche e soprattutto a Chivay (3600 metri) nello splendido canyon del Colca. Dormire a Chivay, seppur in un contesto bellissimo tra cascate, natura lussureggiante, acque termali, pitture rupestri e cime innevate, può essere pesante se non ci si è imbottiti di Diamox. La gelida notte di Chivay (anche ad Aprile è molto freddo e in Perù il riscaldamento lascia molto a desiderare) può diventare un incubo se non si sono prese le dovute precauzioni. Ci si può svegliare in piena notte in preda a nausea, vomito e mal di testa.
Comunque la bellezza di questi luoghi val la pena di qualche disturbo, ma se si riesce a evitarli è sicuramente molto meglio.
A quel punto, con una buona scorta di foglie di coca, si può ammirare lo spettacolare volo dei condor al mattino presto. Prima che l'invasione dei turisti li faccia desistere dall'effettuare le loro maestose evoluzioni a la Cruz del Condor. Le correnti ascensionali del canyon sono una sorta di pista virtuale per questi imponenti animali.
Oltre tutta questa meraviglia nel tragitto si può visitare il villaggio di Maca con la sua bellissima chiesetta coloniale.
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