Non c'è più la geniale chitarra di Denis "Piggy" D'Amour (R.I.P.) da un bel pezzo, ormai (26 Agosto 2005) ma i Voivod non è che sono qui per detergere il sudore agli alieni, la loro musica è, ancora una volta, grandiosa, urticante, acida, onirica e pericolosa.
Per l'occasione rientra tra le fila della band anche lo storico bassista Jean Yves "Blacky" Thériault alle quattro corde al posto dell'ex Metallica Jason Newsted, e si sente, eccome. Qui la chitarra non è più quella campionata dalle ultime registrazioni lasciate in eredità dal compianto Piggy, c'è un nuovo chitarrista, Dan "Chevy" Mongrain, eccellente strumentista che, però, non si discosta molto da quello fatto dal suo illustre predecessore. Del resto, senza quelle chitarre dissonanti e schizofreniche non sarebbero più i Voivod.
Da sempre la band canadese è stata un passo avanti rispetto agli altri; il loro metal alieno si è evoluto dal thrash tellurico dei primi dischi verso lidi inesplorati, con contaminazioni azzardate che hanno dato vita a un suono avantgarde-progressive-psychedelic metal assolutamente originale e fantascientifico. La loro discografia è colma di capolavori: il primo esplosivo "War and Pain" thrash-speed-punk metal devastante, gli spettacolari "Killing Technology" "Dimension Hatross" e "Nothing Face" tra le cose migliori mai pubblicate in ambito metal e dintorni, ma anche il più melodico e dark "Angel Rat."
Questo "Target Earth" tredicesimo sigillo della loro discografia, ovviamente non poteva e non può essere ai livelli dei gioielli di casa Voivod. Siamo nella stessa zona sonora dei precedenti "Infini" e "Katorz" ovvero un robusto, folle e nevrotico prog metal screziato di thrash, hardcore e psichedelia, e anche in questo caso il risultato è molto buono, forse anche meglio che nei due dischi che lo hanno preceduto. Il disco cresce esponenzialmente con il numero degli ascolti e il lavoro di Blacky, Denis "Snake" Dellanger, Michel "Away" Langevin (che, come al solito si è occupato anche dell'artwork) e del nuovo arrivato Chevy, si rivela degno della loro grandiosa storia.
Non ha senso citare un brano anziché un altro, il livello è più che buono dalla prima all'ultima nota e, come ogni disco dei Voivod, anche Target Earth va ascoltato tutto d'un fiato, senza zapping né interruzioni, altrimenti si ritorna nella dimensione reale, con tutto ciò che questo comporta.
In ogni caso questa è la tracklist:
01.Target Earth
02.Kluskap O'Kom
03.Empathy for the Enemy
04.Machanical Mind
05.Warchaic
06.Resistance
07.Kaleidos
08.Corps Etranger
09.Artefact
10.Defiance
Century Media - 2013
voto: 8
In memory of "Piggy"
Le origini della specie:
Gli altri dischi:
War and Pain - 1984
Rrroooaaarrr - 1986
Killing Technology - 1987
Dimension Hatross - 1988
Nothingface - 1989
Angel Rat - 1991
The Outer Limits - 1993
Negatron - 1995
Phobos - 1997
Voivod - 2003
Katorz - 2006
Infini - 2009
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