Buon 2013 a tutti...
Le classifiche di fine anno lasciano il tempo che trovano, lo so, ma non se ne può fare a meno, o quasi. La causa di questa sovrabbondanza di liste e classifiche è da ricercarsi in una tara genetica che affligge molti abitanti del web, soprattutto quelli che “scrivono” di musica. Il male oscuro riguarda in misura minore chi legge, anche perché questi ultimi sono numericamente inferiori rispetto a quelli che compilano e delirano tra i pixel, e quindi si notano meno e, inoltre, presentano una sintomatologia meno preoccupante. Certo, per molte persone (probabilmente la maggioranza) queste classifiche, sia che riguardino dischi, libri, film o altro, non hanno alcuna ragione d’esistere e sono utili solo per smuovere l’intestino in caso di difficoltà. Ma per i soggetti sopraindicati (ovvero i folli compilatori e gli ancora più temerari consumatori di sinapsi che hanno il coraggio di leggerle) sono di notevole importanza, quasi come la classifica di fine anno del campionato di serie A e possono anche essere fonte d’ispirazione per qualche acquisto.
In ogni caso bisogna tener conto che ogni sito internet, ogni magazine digitale che si occupa di musica e ogni blog, stilano classifiche in base ai propri gusti o al target di pubblico al quale si rivolgono. Quindi, spesso, chi fa ricerche su internet per trovare in qualche classifica i dischi migliori usciti in un determinato anno può incappare in album, band e artisti assurdi, difficili da digerire o da capire. Molte volte, e lo stesso discorso vale anche per l'arte in tutti i suoi aspetti, la pittura, il cinema o la narrativa, più le opere sono intricate e incomprensibili più è facile trovarle in cima alle classifiche, ma complessità e originalità non sono sempre sinonimi di qualità, anzi, il più delle volte è vero il contrario.
Dunque è di fondamentale importanza non prendere per oro colato tutto quello che si trova sul web, anche in questo piccolo blog, ovviamente.
Le classifiche di fine anno lasciano il tempo che trovano, lo so, ma non se ne può fare a meno, o quasi. La causa di questa sovrabbondanza di liste e classifiche è da ricercarsi in una tara genetica che affligge molti abitanti del web, soprattutto quelli che “scrivono” di musica. Il male oscuro riguarda in misura minore chi legge, anche perché questi ultimi sono numericamente inferiori rispetto a quelli che compilano e delirano tra i pixel, e quindi si notano meno e, inoltre, presentano una sintomatologia meno preoccupante. Certo, per molte persone (probabilmente la maggioranza) queste classifiche, sia che riguardino dischi, libri, film o altro, non hanno alcuna ragione d’esistere e sono utili solo per smuovere l’intestino in caso di difficoltà. Ma per i soggetti sopraindicati (ovvero i folli compilatori e gli ancora più temerari consumatori di sinapsi che hanno il coraggio di leggerle) sono di notevole importanza, quasi come la classifica di fine anno del campionato di serie A e possono anche essere fonte d’ispirazione per qualche acquisto.
In ogni caso bisogna tener conto che ogni sito internet, ogni magazine digitale che si occupa di musica e ogni blog, stilano classifiche in base ai propri gusti o al target di pubblico al quale si rivolgono. Quindi, spesso, chi fa ricerche su internet per trovare in qualche classifica i dischi migliori usciti in un determinato anno può incappare in album, band e artisti assurdi, difficili da digerire o da capire. Molte volte, e lo stesso discorso vale anche per l'arte in tutti i suoi aspetti, la pittura, il cinema o la narrativa, più le opere sono intricate e incomprensibili più è facile trovarle in cima alle classifiche, ma complessità e originalità non sono sempre sinonimi di qualità, anzi, il più delle volte è vero il contrario.
Dunque è di fondamentale importanza non prendere per oro colato tutto quello che si trova sul web, anche in questo piccolo blog, ovviamente.
Tutto questo delirio è servito solo per introdurre il fatidico momento della stesura della lista dei migliori album dell’anno, come ogni anno (il secondo in questo caso, mica tanti, poi).
L’anno scorso aveva conquistato la prima posizione un disco italiano: lo splendido “Nightglory” dei Kirlian Camera ( kirlian camera-nightglory ) un album che ancora adesso non ha perso un briciolo del suo fascino, neanche dopo i 365 giorni trascorsi in perenne rotazione nel lettore cd.
Molti dischi invecchiano bene, come il buon vino, e acquistano gusto e profumo con il passare del tempo. Altri fanno l’esatto contrario: partono in quarta e poi si dissolvono nel nulla e finiscono nel mucchio. Qualcuno, invece, non lo si riesce a capire se non dopo qualche tempo (di solito quando la classifica è già stata pubblicata e non si può fare più nulla per inserirlo).
Quest’anno, tanto per cambiare, è ancora un frutto del nostro panorama indipendente a conquistare la vetta della classifica: il disco omonimo dei romani Confield, strepitoso post punk - pop wave in veste moderna ( confield ).
Per quanto riguarda gli altri dischi che compongono la lista sono per la maggior parte stranieri (eccetto gli italici Dystopian Society, Horror Vacui, Canaan, Der Noir, Tying Tiffany e Les Lesbiennes). Di certo non mi si può accusare di nazionalismo.
Anche questa volta resteranno fuori inevitabilmente alcuni dischi eccellenti e, purtroppo, finiranno in classifica alcuni album che tra qualche anno non avranno più niente da dire. È inevitabile.
Come l'anno scorso qualche disco che è finito in fondo alla classifica si rivelerà un capolavoro assoluto. Ma non si può fare granché per rimediare: sono gli effetti collaterali del destino ineluttabile. E poi è assolutamente impossibile ascoltare tutto: ci sono migliaia di band interessanti nel mondo che suonano ottima musica, ma è fuori dalla portata di questo minuscolo blog riuscire a stare dietro a tutti. Questo piccolo spazio è gestito da una sola persona e il tempo a disposizione è quello che è, nonostante la buona volontà e il continuo dispendio di energia e denaro per accaparrare le nuove uscite discografiche più interessanti per i miei gusti.
Del resto le posizioni in classifica, oltre al primo, sono da prendere in considerazione sino a un certo punto: l’anno scorso, per esempio, tre dischi come “El Camino” dei Black Keys, “New Brigade” degli Iceage e “In Love With Oblivion” dei Crystal Stilts hanno trovato un’ubicazione alquanto discutibile intorno alla settantesima posizione, quando, invece, avrebbero meritato di soggiornare nei primi venti o, addirittura, nella top ten...Sono i rischi del mestiere.
Anche quest'anno vi troverete davanti a un enorme e indigesto minestrone di generi tra i più disparati: post punk, hardcore, black metal, symphonic metal, punk, pop, death rock, electro pop, dark, indie, elettronica, gothic metal, hard rock, avant garde metal, post hardcore, progressive metal, horror punk, cold wave, dark cabaret, garage punk e chissà cos'altro.
Si spazia dal bellissimo “Blues Funeral” di Mark Lanegan al dark cabaret di Adrian H and the Wounds; dal nuovo death rock dei Dystopian Society, Spectres e Horror Vacui all’hardcore melodico di Pennywise e Bouncing Souls eccetera. Le sorprese non sono mancate (Diablo Swing Orchestra, il nuovo Dead Can Dance dopo un secolo o quasi, gli Off! di Keith Morris...) e le delusioni pure (dai nuovi Muse, Killers e Green Day, pur molto piacevoli, ci si aspettava qualcosa di più).
Questa classifica, ovviamente, non accontenterà tutti i lettori, soprattutto chi ascolta solo un genere musicale (difficilmente un metallaro "duro e puro" potrà apprezzare i Confield e, viceversa, chi ascolta punk o dark wave storcerà il naso per la presenza dei Cradle of Filth o di Lana Del Rey). Ma i tempi stanno cambiando e le etichette, le nicchie e i ghetti non hanno più molte ragioni per continuare a esistere. Del resto esistono solo due tipi di musica: quella buona e quella cattiva...
Grazie.
Questa classifica, ovviamente, non accontenterà tutti i lettori, soprattutto chi ascolta solo un genere musicale (difficilmente un metallaro "duro e puro" potrà apprezzare i Confield e, viceversa, chi ascolta punk o dark wave storcerà il naso per la presenza dei Cradle of Filth o di Lana Del Rey). Ma i tempi stanno cambiando e le etichette, le nicchie e i ghetti non hanno più molte ragioni per continuare a esistere. Del resto esistono solo due tipi di musica: quella buona e quella cattiva...
Grazie.
Buon ascolto.
Sotto buona parte degli album è presente un link che conduce alla recensione. Chi vuole citare o suggerire i propri dischi preferiti del 2012 o semplicemente criticare, insultare e quant'altro, lo può fare nello spazio commenti.
Confield - Confield - RBL Music Italia
2.Mark Lanegan Band - Blues Funeral
3.Adrian H and the Wounds - Adrian H and the Wounds
4.Paralitikos - La Senda de los Antiheroes
5.Diablo Swing Orchestra - Pandoras Piñata
6.Horror Vacui - In Darkness You Will Feel Alright
7.Dystopian Society - Cages
8.Night Sins - New Grave
9.Dead Can Dance - Anastasis
10.Pennywise - All or Nothing
11.O.Children - Apnea
12.Moonspell - Alpha Noir / Omega White
13.Lacrimosa - Revolution
14.Cold in Berlin - And Yet
15.Paradise Lost - Tragic Idol
16.Atriarch - Ritual of Passing
17.Gallows - Gallows
18.The Spectres - Nothing to Nowhere
19.NOFX - Self/Entitled
20.Canaan - Of Prisoners, Wandering Souls and Cruel Fears
21.Horror Story - This Graveyard Earth
22.Metric - Synthetica
23.Marduk - Serpent Sermon
24.Naglfar - Teras
25.Off! - Off!
26.Alcest - Les Voyages de L'ame
27.Les Discrets - Ariettes Oubliees...
28.The Deadfly Ensemble - An Instructional Guide For Aspiring Arsonists
29.Der Noir - A Dead Summer
30.Murder By Death - Bitter Drink, Bitter Moon
31.Therion - Les Fleurs du Mal
32.Rome - Hell Money
33.Billy Talent - Dead Silence
34.Bouncing Souls - Comet
35.Regina Spektor - What We Saw From The Cheap Seats
36.Toy - Toy
37.Tiamat - The Scarred People
38.Katatonia - Dead End Kings
39.Soulsavers - The Light The Dead See
40.Blue Cross - I Am Death
41.Tying Tiffany - Dark Days White Nights
42.Kicker - Not You
43.Turbonegro - Sexual Harassment
44.Calabrese - Dayglo Necros
45.Converge - All We Love We Leave Behind
46.Dr.Monster - Death Devine
47.Anathema - Weather Systems
48.Emilie Autumn - Fight Like A Girl
49.Propagandhi - Failed States
50.The Casualties - Resistance
51.Serj Tankian - Harakiri
52.3 Inches of Blood - Long Live Heavy Metal
53.Cradle of Filth - The Manticore and other Horrors
54.The Gathering - Disclosure
55.Hot Water Music - Exister
56.The Wars - Healings
57.Kontinuum - Earth Blood Magic
58.Jenee Halstead - Raised by Wolves
59.Les Lesbiennes - Les Lesbiennes
60.The Other - The Devils You Know
61.Cross Stitched Eyes - Decomposition
62.Epica - Requiem for the Indifferent
63.Ultrasound - Play For Today
64.Cult of Youth - Love Will Prevail
65.Lana Del Rey - Born To Die
66.My Dying Bride - A Map of all Our Failures
67.September Mourning - Melancholia
68.The Hellfreaks - Circus of Shame
69.Pro-Pain - Straight to the Dome
70.Theatre Zombies - Before Daybreak
71.Blase Debris - La Morte mi Troverà Vivo
72.Wolfbrigade - Damned
73.P.S. I Love You - Death Dreams
74.Spain - The Soul of Spain
75.Merciful Nuns - Goetia IV
76.Assemblage 23 - Bruise
77.L'Ame Immortelle - Momente
78.Kiss - Monster
79.Tragedy - Darker Days Ahead
80.Chromatics - Kill for Love
81.Beth Jeans Houghton - Yours Truly, Cellophane Nose
82.Bloody Gears - Landscapes of Disease
83.Garbage - Not Your Kind of People
84.Saltillo - Monocyte
85.Dekoder - Between the Waking and the Dying
86.Borknagar - URD
87.Alucard - Rock'n'roll Death Machine
88.Chelsea Wolfe - Unknown Rooms: A Collection of Acoustic Songs
89.Eths - III
90.Andy Stott - Luxury Problems
91.Maccabees - Given to the Wild
92.Inure - The Offering
93.In This Moment - Blood
94.Flyleaf - New Horizons
95.Chairlift - Something
96.Santa Hates You - It's Alive!
97.The Killers - Battle Born
98.The Stranglers - Giants
99.The XX - Coexist
100.Green Day - Uno
Green Day - Dos
Green Day - Tre
Per concludere, un disco (anzi tre) uscito in versione cofanetto speciale nel novembre del 2011 e successivamente pubblicato in una nuova e più abbordabile versione composta da 3 cd distinti, venduti separatamente, il 13 gennaio 2012. Se non fosse che la prima edizione risale al 2011 sarebbe finito sicuramente nei primi posti di questa classifica, in quanto si tratta di un capolavoro da avere assolutamente.
Rome - Die Aesthetik der Herrschafts-Freiheit
Bella carrellata, io ho adorato, come sempre (ma forse di più), Blues Funerla dell'immenso Mark Lanegan.
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaNon posso non essere d'accordo con te per Blues Funeral (è un capolavoro!). Non è stato facile scegliere il disco dell'anno: Mark Lanegan ha conteso sino alla fine la prima posizione... Poi l'hanno spuntata i bravissimi Confield.