Il genio di Joel Peter Witkin necessita di più spazio e tempo per essere compreso e apprezzato e di conseguenza era pressoché inevitabile ritornare sull'argomento in queste pagine.
http://bochesmalas.blogspot.com/2011/06/joel-peter-witkin-il-lato-oscuro-della.html
L'artista americano è un maestro nel cogliere la bellezza dall'orrido, dal grottesco, dalle deformità e da tutto ciò che turba le coscienze: i soggetti che preferisce immortalare con la sua macchina fotografica sono cadaveri o parti di essi, nani, persone deformi, transessuali, feti, nani e quant'altro risulti distante da quello che comunemente viene definito "bello". La sua arte va oltre il senso comune e aggredisce gli occhi e le coscienze senza alcuna pietà, andando a intaccare nel profondo le convinzioni derivate dal senso del pudore e dalle "regole" della società moderna. Le sue lenti mettono a nudo i tabù e li sbattono in faccia al pubblico, ma non per cercare di scioccare a tutti i costi o per dare in pasto alla malsana ingordigia dei "guardoni" chissà quale atroce nefandezza; piuttosto Witkin cerca in qualche modo di trasmettere la misticità della quale sono intrise le sue opere e la sua personale ricerca di quanto c'è di bello e sublime in quello che viene comunemente definito orrido, ripugnante o solamente diverso. Cerca di intaccare le paure ataviche delle quali è pregna la mente degli esseri umani e prova a nobilitare chi è relegato in un angolo buio e lontano dagli sguardi, chi, e cosa, non è accettato dalla società civile...che sia "vivente" o "morto" non ha grande importanza.
http://www.edelmangallery.com/witkin.htm
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