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Bochesmalas

mercoledì 3 ottobre 2018

Arbeit Macht Frei: Auschwitz-Birkenau




Andare ad Auschwitz non è assolutamente una passeggiata né un'esperienza propriamente piacevole, ma bisognerebbe visitarla almeno una volta nella vita. Anzi, ritengo che sia un dovere di ogni essere umano degno di questo nome andarci e rendere omaggio a questo luogo tragico. Noi abbiamo fatto il bis a distanza di sette anni. Devo ammettere che le emozioni e le suggestioni che questo sito emana sono sempre quelle della prima volta. Non penso che ci sia un luogo al mondo che abbia questo potere evocativo e che colpisca allo stesso modo.

Oswiecim, il nome polacco della cittadina che ospita il campo di concentramento, è situata a circa 60 km da Cracovia. In bus ci si impiega un'ora e mezza di viaggio.
Ci sono vari modi per raggiungere il Museo: si può acquistare un pacchetto completo dalla tante agenzie di Cracovia che comprendono la guida nella propria lingua e l'andata e il ritorno in pullman; oppure si può arrivare per conto proprio, dopo aver prenotato l'ingresso via web e quindi aver prenotato una guida in loco. Per quanto riguarda i mezzi per raggiungere il sito ce ne sono veramente tanti e per tutte le tasche (treno o autobus) L'ingresso al museo è gratuito, la guida costa circa 50 zloty (più o meno 12 euro).
Questa volta abbiamo optato per il pacchetto tutto compreso, ovvero tramite un'agenzia locale. Ci sono talmente tante opzioni in questo senso, da rendere facilissimo l'acquisto e la fruizione del tour, soprattutto se si hanno problemi di tempo. Nel centro storico di Cracovia si trovano numerosissime agenzie che propongono l'escursione con qualche piccola variazione di prezzo. Basta cogliere l'offerta giusta.
Se invece si sceglie il viaggio in completa autonomia è altrettanto semplice. Si parte dalla stazione centrale di Cracovia e si arriva a pochi passi dall'ingresso del Museo (la fermata del treno è ovviamente più distante); l'autista vi comunicherà gli orari di ritorno. Inoltre la navetta che porta da Auschwitz al campo di Birkenau è gratuita. I due campi distano 3 chilometri.
Qualunque sia il modo che sceglierete per visitare il Museo di Auschwitz dovete tener conto che è un'esperienza poco adatta ai bambini ma assolutamente fondamentale per gli adolescenti e i giovani in generale. Ci sono dei controlli di sicurezza da superare all'ingresso e non si possono portare borse e zaini troppo grandi (c'è comunque un guardaroba a pagamento per pochi zloty). Poi bisogna considerare che in inverno è aperto solo mezza giornata, mentre dalla primavera sino all'estate apre sino al tardo pomeriggio (sino alle 16 in aprile, maggio e settembre; sino alle 19 in giugno, luglio e agosto). L'inverno da queste parti è molto rigido ma penso che sia il momento migliore per visitare Auschwitz, e per entrare in sintonia con le anime che qui si sono perse e con le atrocità inimmaginabili che qui hanno avuto luogo.
La visita dura circa 4 ore. Si inizia dal campo di Auschwitz 1, nella cittadina di Oswiecim, ovvero le ex caserme dell'esercito polacco requisite dai nazisti e trasformate in campo di concentramento. Questa prima parte della visita tra le palazzine in mattoni rossi, torrette di guardia, filo spinato e il dolore che si tocca con mano ancora oggi, è una bella botta per la propria coscienza. Qui si trovano tanti oggetti portati via alle vittime del campo, scarpe, valigie, montagne di occhiali, vestiti e capelli umani. Assolutamente impressionante. 
Il sito è perfettamente conservato.
Dopo questa prima parte della visita si raggiunge l'immenso campo di concentramento di Birkenau, distante pochi minuti di bus. Qui troverete la stessa guida ad attendervi.
A differenza del primo campo qui gli spazi sono veramente grandi, c'è da camminare parecchio. Sono rimasti in piedi solo gli edifici costruiti in mattoni, le baracche in legno sono andate perdute per sempre. Inoltre è rimasto in piedi solo un edificio con i forni crematori gli altri sono stati fatti saltare dai nazisti in fuga. 

Questo è l'ultimo post sul nostro recente viaggio in Polonia. Dopo di questo si passerà ad altro, ma non sarà affatto facile.

Per non dimenticare...
















































































































































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