Dopo le meraviglie del primo disco omonimo, pubblicato un paio di anni fa, i norvegesi Kvelertak si buttano nuovamente nella bolgia del mercato discografico con un nuovo album intitolato Meir. E questa volta non lo fanno sotto le vesti di una misconosciuta band underground; ormai hanno valicato il confine, il primo album ha spianato la strada e i Kvelertak vogliono arrivare sino in fondo.
Anche questa volta si sono affidati ai pennelli del bravissimo John Dyer Baizley, cantante dei Baroness, per il meraviglioso artwork, e alla produzione del maestro del rumore Kurt Ballou degli immensi Converge.
Il disco, appena uscito, si è proiettato subito al primo posto delle charts norvegesi e nei quartieri alti di tutte le classifiche scandinave. Da quelle parti è pubblicato dalla Sony Music Scandinavia, mentre per il resto del mondo può avvalersi del prestigioso marchio Roadrunner.
La copia in mio possesso, invece, è uno splendido doppio vinile distribuito dalla norvegese Indie Recordings e bisogna dire che, con l’opera d’arte che si porta appresso stampata sul cartone che lo racchiude, non c’è nessuna possibilità di confronto: la versione in vinile di Meir vince su tutti i fronti.
Per chi si è perso il primo disco qui troverà un’esplosiva miscela di hard rock anni 70, rock’n’roll, black metal, stoner, hardcore e punk che in più di un passaggio può far ritornare alla mente il death punk dei Turbonegro, in qualche caso addirittura gli AC/DC (vedi la traccia conclusiva Kvelertak).
Un robusto black’n’roll sospinto da tre chitarre come da antica tradizione sudista, nonostante la localizzazione geografica dei sei vichinghi, cantato rigorosamente in norvegese. In questi solchi c’è di tutto e di più. I Kvelertak sono imprevedibili e non si è mai sicuri di come si possa evolvere un disco del genere sino a quando questo giunge al termine; in questi brani potenti e trascinanti si scorgono blast beats di origine black, chitarre acustiche, heavy metal classico e sfuriate hardcore che rendono la proposta musicale della band di Stavanger assolutamente intrigante.
Imperdibile.
Tracklist:
01.Åpenbaring
02.Spring Fra Livert
03.Trepan
04.Bruane Brenn
05.Evig Vandrar
06.Snilepisk
07.Månelyst
08.Nekrokosmos
09.Undertro
10.Tordenbrak
11.Kvelertak
Indie Recordings - 2013
Il primo disco "Kvelertak" del 2010:
Nessun commento:
Posta un commento