I Deleter sono una giovane (ma esperta) band formatasi l'anno scorso nel fertile terreno di Minneapolis, Minnesota, USA, intorno alla figura del chitarrista e cantante Knol Tate dopo lo scioglimento dei Satellite Voices. Completano la formazione un altro ex Satellite Voices, Travis Collins al basso, il chitarrista Zach Roth e il batterista Josh McKay anche loro provenienti da altre band.
Il disco oggetto di questa piccola recensione per ora è solo un agglomerato di files digitali (disponibili presso lo spazio Bandcamp del gruppo, il link lo trovate più sotto) ma la versione fisica non dovrebbe tardare ad arrivare (come si può leggere nella loro pagina Facebook).
A/B Series, come lascia intendere il titolo, è una sorta di raccolta di singoli digitali pubblicati nel corso della primavera di quest'anno e ora finalmente riuniti insieme dentro un unico disco.
Sin qui niente di strano e rivoluzionario, ma il discorso cambia quando si preme il tasto play: ne scaturisce un suono entusiasmante come si sente di rado.
Il punto di partenza dei Deleter è il post punk di origine inglese, ma non ha niente a che vedere con il , pur ottimo, revival post punk portato avanti da bands come Interpol, Editors o White Lies. Qui siamo in un altro luogo, completamente diverso: il quartetto di Minneapolis offre un'originale miscela di rock moderno che trae spunto dall'opera dei grandiosi Wire come dai primi dischi dei Psychedelic Furs, Echo & the Bunnymen o Mission of Bruma, ma anche dai Fugazi, ma come dicevo, lo fa con un approccio estremamente personale e moderno, senza carta carbone né fotocopiatrice. Come scrivono loro nelle note di accompagnamento al disco il loro suono è "distorto ma orecchiabile, arrabbiato ma riflessivo" e questa definizione rende perfettamente l'idea di cosa c'è qua dentro.
Le undici canzoni che compongono la scaletta scorrono via che è un piacere accompagnate da chitarre distorte di natura punk o hardcore evoluto, bassi potenti, parti più riflessive e quiete e la splendida voce di Knol Tate sugli scudi con un bel campionario di ottime melodie per niente scontate.
Tra i brani spiccano nella prima parte: Dead Hand sostenuta da un'alta gradazione di energia, la potente Hated Absolutely Everyone, e le più tranquille, oscure e malinconiche A Static Voice e Just Move Your Lips.
La seconda porzione della torta ha un gusto ancora più intenso e saporito: l'ottima Father Was A Killer, trascinante e intrigante (i Wire dei primi dischi), la punkeggiante Manic Masks, i tamburi tribali e la melodia irresistibile della splendida My Lawyer Says So e l'ammaliante e oscura Joy It Seems che chiude il lavoro.
In conclusione: un capolavoro… Se poi si tiene conto che sono sufficienti 3 miseri dollari per averlo dal loro spazio Bandcamp (dato che ci siete vi consiglio vivamente di scaricare anche l'eccellente EP "56789").
Grazie ad Alex di Noise Floor (http://noisefloor-alex.blogspot.it).
Tracklist:
01.Screaming The Song Of Hiawatha
02.Dead Hand
03.A Static Voice
04.Hated Absolutely Everyone
05.Just Move Our Lips
06.Piss Popular
07.They Fall Together
08.Father Was A Killer
09.Manic Masks
10.My Lawyer Says So
11.Joy It Seems
Autoproduzione - 2013
Formazione:
Knol Tate - voce, chitarra
Travis Collins - basso, voce
Joshua McKay - batteria, percussioni
Zach Roth - chitarra
L'altro disco dei Deleter: "56789"
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