Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

martedì 23 novembre 2021

La Dinamo Sassari, coach Bucchi, il ritorno di Kruslin e il play che non c'è (ancora)

 


Chiusa la triste pagina Cavina, silurato l'oggetto misterioso Clemmons, ora comincia un'altra storia biancoblù, dura e irta di ostacoli, ma comunque diversa e decisamente più interessante già dall'inizio. Di certo se si fosse cominciato con una vittoria non sarebbe stato affatto male, ma la grinta messa in campo con 10 palle rubate, difese toste per quasi 40 minuti e giocatori che si buttano in terra alla caccia del pallone è già un'altra storia. Mekowulu è risorto dall'oblio, ha saltato come un grillo (di 100 chili) schiacciato e tirato su rimbalzi in gran quantità, ha anche messo una tripla e purtroppo per completare il miracolo mancava solo la bomba della vittoria sull'ultima sirena, finita tristemente sul ferro. Per lui a fine partita 20 punti e 12 rimbalzi. Di sicuro non doveva essere lui ad avere in mano il pallone dall'arco dell'ultima speranza, tuttavia il fatto stesso che si sia ritrovato è un gran bel segnale. Peccato per la terrificante serata da 3 punti di tutta la banda (6/23) nonostante il gran numero di eccellenti tiratori in campo (Bendzius, Kruslin, Burnell, Gentile e Logan su tutti) e la scarsa precisione ai tiri liberi (14/21). Poi Napoli ha vinto, è vero, ha espugnato il PalaSerradimigni con merito, però i progressi fatti in pochi giorni con il gioco - che prima non c'era proprio - con la difesa, i rimbalzi, la testa e l'energia fanno ben sperare. Manca ancora un play titolare nonostante un ottimo Stefano Gentile che ha la leadership nel suo DNA e può coprire tranquillamente quel ruolo, ma non si può lasciare sulle spalle del prof Logan la responsabilità della regia e anche quella del canestro, d'altronde ha quasi quarant'anni. È arrivato, anzi ritornato tra noi, il buon Filip Kruslin è la cosa non può che fare piacere: un ottimo giocatore e un tiratore micidiale che andrà a fare compagnia ai cecchini Logan e Bendzius. Per il resto è sfumata la firma di Ruzzier purtroppo e quindi la Dinamo dovrà rivolgersi all'estero per avere un play di un certo spessore il che significa che il discontinuo - ma indubbiamente talentuoso - Battle è a rischio taglio, data la scelta della società sul numero di italiani e stranieri tesserati, e purtroppo non ci sono altri play italici disponibili sul mercato. Vedremo cosa riuscirà a fare il mitico Pasquini. Per ora bisogna accontentarsi di quello che si ha a disposizione. C'è la pausa per le nazionali che potrebbe dare un po' di fiato, far riprendere i giocatori e tutto l'ambiente dalle 5 sconfitte consecutive, assimilare gioco e schemi di coach Bucchi e ricominciare daccapo. Il 5 dicembre si riprende con la sfida proibitiva contro il campioni d'Italia della Virtus Bologna e poi la Champions League con la gara da "do or die" contro il Prometey del grande Miro Bilan a Kiev e poi ancora Venezia, la bestia nera. Per ora ci si deve accontentare del 14° posto in classifica, a un passo dalla zona retrocessione, in compagnia di Brescia, Varese e Cremona e con la Fortitudo Bologna e Pesaro a soli due punti di distanza, poco più sotto; una roba impensabile solo qualche mese fa, ma questa è la realtà purtroppo. Si lotterà per la salvezza e forse, al massimo, per i playoff a fine campionato, mentre sembra un'impresa disperata, praticamente da mission impossible, o giù di lì, cercare di agganciare un posto per la Final Eight al termine del girone di andata. Comunque la speranza è l'ultima a morire, o a dormire...

Forza Dinamo!

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