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Bochesmalas

giovedì 12 luglio 2018

Fifa World Cup 2018: la finale di Mosca



I mondiali in Russia giungono all'epilogo. È stato un gran bel mondiale, come ho scritto in precedenza, perfettamente gestito in tutti i suoi aspetti dalla Russia e, per quanto riguarda la fruizione mediatica sul suolo italico, splendidamente proposto e condito da Mediaset.
Intanto un'altra squadra, dall'altra parte del mondo e in un contesto ben diverso, i "Cinghiali" in Thailandia hanno vinto il loro mondiale ben più difficile e pericoloso di quello organizzato dalla Fifa. I 12 ragazzini e il loro giovane allenatore un po' incosciente sono stati estratti vivi a un passo dalla morte.
Nel frattempo, tra una semifinale e l'altra, Cristiano Ronaldo firma clamorosamente per la Juventus. Sembra una barzelletta, ma è tutto vero. Il nostro campionato di calcio spesso spacciato impropriamente e boriosamente per essere il più bello del mondo quando, forse, non lo è mai stato, ritorna al centro dell'attenzione mondiale. Erano secoli, dai tempi di Van Basten o Maradona, che non si vedeva un grande del calcio su questo palcoscenico. Per intenderci, avevo ancora i pantaloni corti.
Per il resto il nostro campionato non è più stato il più bello del mondo e anzi è diventato uno dei più noiosi. Sette scudetti di fila per la Juventus, una noia mortale. Ora con l'arrivo di CR7 la Juve lo ucciderà definitivamente. D'altro canto, però, il campionato acquisterà nuovo vigore e forse anche nuovi campioni e magari riuscirà a dire la sua anche nelle coppe europee. L'ultimo successo italiano in Champions League risale al 2010 (Inter), mentre le ultime otto edizioni hanno visto due successi del Barcellona, uno del Chelsea, uno del Bayern Monaco e ben quattro del Real Madrid, che con quella di quest'anno si è portata a quota 13 coppe dei campioni. Per intenderci la squadra italiana che ne ha di più in bacheca è il Milan (7) e la Juve ne ha collezionato solo 2. Ora con Ronaldo il trend potrebbe essere invertito ma il campionato italiano potrebbe morire definitivamente.

In Russia invece, senza la mediocre italietta di Ventura, senza più la nazionale ospitante (La Russia,  vincitrice morale della competizione) arriva in finale la più antipatica delle squadre partecipanti, la Francia, con un grande Mbappé, geniale, velocissimo e bravissimo, quanto spocchioso ed esaltato come un novello Neymar. Purtroppo il Belgio guidato da un grande Hazard (lui si, un signore in campo) non è stato all'altezza della situazione e la Francia alla fine ha meritato il biglietto per la finale.

Nell'altra semifinale l'Inghilterra esce quando era a un passo dalla sua seconda finale a mezzo secolo di distanza dalla prima. Anche questa volta il football non è tornato a casa, nonostante un ottimo campionato del mondo e un'ottima squadra. Agli inglesi manca sempre qualcosa, un dettaglio, la giusta concentrazione e la giusta cattiveria nei momenti decisivi. Anche in quest'occasione si sono lasciati sfuggire l'attimo fuggente e ritornano a casa a mani vuote. Sembrava l'anno buono, addirittura avevano sfatato la storica tradizione nefasta dei calci di rigore, ma gli inventori del calcio non riescono mai a vincere quando devono. Purtroppo.
Di certo, però, la Croazia non ha rubato nulla. Anzi, si è dimostrata più forte, concreta e decisa. Spero che loro a questo punto riescano a portarsela a casa questa coppa.
Confido nella banda di Modric per far fuori la Francia. Speriamo bene...



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