Dopo la sorpresa data dal primo disco "Verrà la Morte e Avrà i Tuoi Occhi", pubblicato nel 2015, è il turno del secondo album dei Colonnelli: "Come Dio Comanda - Canzoni di Sangue ad Alti Ottani." Il nuovo disco, anticipato dal singolo omonimo, è sicuramente un bel passo avanti rispetto all'ottimo predecessore. La band di Grosseto ha affilato le proprie armi, la produzione è migliorata notevolmente (nel primo disco il suono della batteria, non proprio eccezionale, penalizzava leggermente il risultato finale) e il suono si è ulteriormente indurito, virando decisamente verso il versante heavy-thrash. I Colonnelli, per chi non lo sapesse, propongono un'originale variante del glorioso thrash metal della Bay Area contaminato e arricchito da un approccio rock e dal cantato in lingua italiana, atipico ma decisamente azzeccato in questo contesto sonoro. Il risultato è ancora una volta sorprendente. Le 11, anzi 12, canzoni (9 più una breve intro, un riuscitissimo Interludio e la ghost track, inno della band) che compongono "Come Dio Comanda" sono una bella botta di adrenalina, potenti e trascinanti, trasudano odori di benzina, gomma bruciata sull'asfalto e officine meccaniche. Il tutto è avvolto in una coltre dai toni scuri e drammatici ma, al contempo, è reso immediato e facilmente fruibile dall'eccellente utilizzo delle melodie nel nostro idioma. Infatti è proprio il marchio di fabbrica dei Colonnelli, ovvero la fusione della velocità e dalle potenza trita ossa del thrash con la melodia rock italiana, a rendere questo disco come anche il precedente delle vere e proprie bombe ad alto potenziale. Non è facile nel 2018 riuscire a ottenere un proprio suono, immediatamente riconoscibile, al di là delle innegabili influenze. Qui però l'alchimia è perfetta e il risultato non è per niente scontato.
Nella scaletta, compatta e senza alcun calo, spicca la strepitosa cover dei Marlene Kuntz "Festa Mesta" ma i brani originali non sono da meno a partire dalla fragorosa opener "Amleto" sino alle interessantissime variazioni di atmosfera di "Lochness" che chiude il disco con gran dispiego di melodie nei passaggi più lenti e cadenzati per poi accelerare vertiginosamente sino a condurre fuori pista. Prima di far girare nuovamente il disco - o il file - c'è tempo anche per un bel finale a sorpresa con la ghost track.
Da non perdere.
Tracklist:
01.Intro
02.Amleto
03.Come Dio Comanda
04.V.M.18
05.Sangue ad Alti Ottani
06.Demoni e Viscere
07.Il Blues del Macellaio
08.L'impeto del Frastuono
09.Interludio
10.Festa Mesta
11.Lochness
2018 - (R)esisto
Formazione:
Leonardo Colonnelli: voce, chitarra
Bernardo Grillo: batteria
Andrea Deckard: basso, cori
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