Finalmente la banda di Pasquini suona il Rok come una volta, il play croato è ritornato in gran forma dopo tanti mesi di stenti e sacrifici (e ossa rotte) e con lui tutta la Dinamo di questa stranissima stagione. Finora è stata un'annata da montagne russe con grandi impennate (le 7 vittorie consecutive, il + 20 contro Milano, la vittoria a Brescia quando era lanciatissima e imbattuta) e clamorose cadute nell'abisso (Capo D'Orlando a Sassari, Pesaro, la trasferta a Milano, l'eliminazione da tutte le coppe possibili e immaginabili). Sino a questo momento si sono alternate figuracce inaspettate a prestazioni sontuose che denotavano una buona qualità del roster ma anche una certa fragilità mentale, a volte decisamente pericolosa. È anche vero che gli innumerevoli infortuni hanno segnato gran parte della stagione come anche il rendimento altalenante di alcuni giocatori (Hatcher su tutti) e anche la sfiga che ci ha messo del suo. Ma è tempo di mettere da parte i bocconi amari ingoiati a forza con l'eliminazione dalla Coppa Italia, dalla Champions e finanche dalla Fiba Europe Cup, nonché le odiose contestazioni verso coach Pasquini. La Dinamo ha perso troppe partite e punti nei secondi finali e ha sempre ceduto nei supplementari. Ora con l'infermeria finalmente vuota e Stipcevic in condizione le cose possono cambiare radicalmente. Bisogna mettere da parte le figuracce, soprattutto le più recenti contro Le Portel e Milano e concentrarsi sulle ultime cose buone fatte, come la vittoria contro Cremona con 102 punti segnati e l'ultima botta in trasferta a Capo D'Orlando chiusa a quota 103 con ben 6 giocatori in doppia cifra (Polonara, Pierre, Jones, Bostic, Stipcevic e Bamforth) nonostante l'assenza di Planinic che da un bel pezzo è una sicurezza assoluta per il rendimento bianco-blu. Lascia ben sperare la ripresa della forma di Scott Bamforth che pare ritrovato dopo qualche partita un po' opaca. Il calo ci poteva anche stare dato che lui aveva tirato il carro quasi da solo per gran parte della stagione. Altra nota più che positiva è stata la reazione di Polonara dopo il disastro di Milano, dopo quella rovinosa caduta il prode Achille ha tirato fuori dal cilindro due prestazioni mostruose in campionato da 20 punti. Anche Pierre pare di nuovo in gran spolvero come Jones che sta riuscendo a tenere da solo il reparto lunghi. Per quanto riguarda Bostic c'è da dire che ormai è una sicurezza, uno degli acquisti più azzeccati degli ultimi anni. Ma la cosa più interessante mi pare la straordinaria intesa di Stipcevic con Marco Spissu, insieme giocano alla meraviglia. Manca solo la resurrezione di Hatcher, anche lui capace di ottime prestazioni ma anche dei blackout peggiori mai visti in quel di Sassari.
In questo momento la Dinamo si trova a quota 24 punti, gli stessi dell'anno scorso, due in più di due anni fa nello stesso punto della stagione. Ma quest'anno è più dura perché la classifica è incredibilmente corta e affollata: 8 squadre in un mucchio selvaggio di soli sei punti, da Bologna sino a Varese. In questa situazione la Dinamo non è messa male per quanto riguarda gli scontri diretti (Bologna a parte) manca però ancora la gara di ritorno con Trento fuori casa e quella casalinga contro Varese, che io inserirei tra le papabili visto il rendimento delle ultime gare, anche se è la più distante a quota 18. Le più in forma del gruppo paiono Bologna e la Grissin Bon Reggio Emilia in grande rimonta, dopo un girone d'andata disastroso. Chi invece pare perdere colpi e può essere risucchiata nel mucchio è Brescia che dopo un girone d'andata clamoroso sta calando un po'.
La Dinamo di Rok e i suoi fratelli ha di fronte un calendario bello ricco ma non impossibile. Si inizia domenica prossima in casa contro Varese, già battuta all'andata, ma apparentemente più difficile in questo momento che non allora. La chiave di volta della volata finale però saranno le trasferte. La Dinamo di questa stagione, coppe a parte, ha vinto solo tre volte in trasferta (Brescia, Varese e Capo D'Orlando) un po' pochino per una formazione che punta in alto. Restano quattro trasferte: Brindisi, Pistoia, Avellino e Trento. La banda di Pasquini deve necessariamente portarne a casa qualcuna, e almeno un paio sulla carta sono alla portata dei giganti. Inoltre è di vitale importanza tenere conto della differenza canestri con Trento, che è nel mucchio con la Dinamo e con cui si parte da un buon +11. Tra le mura amiche invece ci sono in arrivo la suddetta Varese tra pochi giorni, poi sarà la volta di Brescia, Venezia e Pesaro l'ultima di campionato. Anche qui due sembrano toste (Venezia e Brescia, se quest'ultima si desta dal torpore) una abbordabile (Pesaro, soprattutto per rimediare alla figuraccia dell'andata) e un'incognita (Varese).
Penso che il quadro sarà più chiaro già da domenica prossima dopo la gara contro Varese e gli scontri Reggio Emilia-Cremona, Cantù-Torino, e il risultato di Brescia in Sicilia. Di certo non si deciderà ancora nulla ma può essere che la nebbia si diradi e si mettano in luce le gerarchie nella corsa finale.
Non resta che scaldare i motori...e tenere ben stretto in mano lo scroto.
Forza Dinamo!
Nessun commento:
Posta un commento