È un periodo strano, molto strano. Per la prima volta da quando ho visto la luce non ci sarà, e quindi non vedrò l'Italia ai mondiali. Non so se la colpa è solo di Tavecchio e Ventura e altri "personaggetti- macchiette" italiche, oppure se la causa è da ricercare nell'esistenza stessa del grande fratello vip e di puttanate simili. Qualcuno potrà ribattere (forse anche giustamente) che nella vita ci sono cose ben più importanti. Tuttavia, ultimamente, non è che se ne vedano così tante (intendo, di cose "importanti").
È un periodo nero, più nero delle facce dei disperati importati "via Libia" che chiedono l'elemosina nei pressi dei bancomat e dei supermarket. Più nero delle camicie dei quattro (4) gatti cosiddetti "neo-fascisti" che per ogni insulsa cazzata riescono ad occupare il palinsesto tv a reti unificate e le prime pagine di tutti i quotidiani.
È un periodo di riflessione, per quanto mi riguarda. Sono ancora indeciso se andare a meditare in Tibet per qualche decennio o chiedere asilo politico in un paese dove è legale l'eutanasia. La verità è che, fondamentalmente, non se ne può più di Renzi e i suoi discepoli, di Berlusca, Boldrini e Salvini, Napolitano e Pisapia, del PD e dei fuoriusciti dallo stesso, della TV e della stampa italiana, del papa e dell'Italia tutta.
Per ora continuo a riflettere. Non si sa mai: potrei avere un futuro come specchio.
Auf wiedersehen
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