Premessa:
Avrei potuto farmi i cazzi miei, cosa sempre molto salutare, ma è più forte di me: mi piace buttarmi a capofitto nei casini, nonostante la vocina che mi sussurrava “non farlo, non farlo, te ne pentirai”.
Ci sono avvenimenti che non possono non turbare le coscienze e, ancora più di questi, ci sono determinati comportamenti di alcune persone che fanno proprio male. Tra la tante tare genetiche dell’essere umano moderno inebetito dai social, dalla tv di regime e dalla perdita della capacità di pensare, ce n’è una in particolare che non riesco a capire: l’indifferenza.
Poi ce ne sono altre che, purtroppo, si capiscono fin troppo bene: l’ipocrisia, il buonismo istituzionale, lo schierarsi dalla parte dove il vento è più forte e la capacità di piegare la realtà in base alla propria convenienza.
Detto ciò, ho deciso di ignorare la “vocina” e di scrivere due righe che riportano il mio pensiero (per quel poco che possa contare) sugli avvenimenti di Colonia, sull’immigrazione, sull’accoglienza, sull’Islam e sulla religione.
Probabilmente tutto questo non interesserà a nessuno e tra i pochi che riusciranno ad affrontare questo delirio di parole ci sarà sicuramente chi si indignerà, chi mi etichetterà come razzista, xenofobo, islamofobo o peggio ancora “di destra”. Ma non mi importa, non so se si è capito.
“Dell’ultra violenza, del profeta con il kalashnikov, di quel Dio un po’ così e dello squallore dell’Europa infame.”
Alla fine dei conti il mostro più orrendo non è l’abominevole religione dei taglia gole e dei macellai con il turbante. Più passa il tempo, più si accavallano le innumerevoli storie di violenza islamica che insanguinano l’Europa e il mondo intero, più il vero mostro rivela la sua vera identità; ormai la maschera è caduta.
Perché, qualora non si fosse ancora capito, il terribile mostro, la bestia immonda, ce l’abbiamo in casa: è l’Europa stessa, la UE, la Troika, la Merkel e tutti quei figli di Merkel, la stampa europea, i politici e i benpensanti in giacca e cravatta che affollano gli studi televisivi d’Europa…e il finto buonismo dell’accoglienza a tutti i costi. It’s business, baby.
In origine c’erano le stragi, i massacri di massa a colpi di kalashnikov, machete e umanoidi-bomba alla ricerca dello stuolo di vergini promesse da Allah, in tutto il mondo, isole e UE comprese. Ora si è passati agli stupri di massa, all’ultra violenza su quante più donne (europee) possibili. E pensare che la Bordini elogiava Colonia e il suo nuovo sindaco pro-immigrazione definendo così la svolta della città tedesca: "Qui vincono accoglienza e lungimiranza." Si è poi dimenticata di condannare gli episodi di questo capodanno di violenza, ma questa è un'altra storia.
La cosa più sconvolgente, terribile e odiosa, ancora più di quei vili e ignobili attacchi di capodanno, è stato l’atteggiamento della nostra benamata Europa infame.
Per giorni si è taciuto sul fatto che quella violenza bestiale sia stata progettata e attuata da migliaia di extra comunitari, islamici, in buona parte richiedenti asilo, in buona parte dai cosiddetti “profughi”, quelli che arrivano con i barconi o attraversano il colabrodo collaborazionista dei turchi. L’altra parte di questo migliaio (o forse più) di maschi islamici era costituita da immigrati “ben integrati”, almeno secondo il nostro strano concetto di integrazione.
Dopo il vile silenzio dei giornali, della polizia e dei politici tedeschi e di buona parte d’Europa, per non turbare le coscienze dei cittadini europei in questo periodo di grande business dell’accoglienza, si è passati al contrattacco:
nei vari TG è passata la voce che il migliaio di islamici ubriachi e feroci fosse stato fomentato da un non meglio identificato gruppo di xenofobi che avrebbe incitato (o pagato) quelle bestie a infierire sulle donne per non so quale fine. I giornalai le inventano proprio tutte; forse perché sono abituati ad avere un pubblico ebete che si beve ogni cazzata, o forse perché dal business dell’importazione massiva di immigrati ci mangiano anche loro.
Oltre a questo mi è capitato di sentire altri chili, o meglio tonnellate, di cazzate nei vari salotti tv con ambizioni giornalistiche: c’era chi cercava una giustificazione (e tra i suoi due o tre neuroni scarsi l’ha trovata pure) c’è chi cercava di sminuire l’accaduto perché se a Colonia c’erano stati “qualche decina di casi” tutti da dimostrare, nelle altre città europee (Stoccarda, Amburgo, Zurigo, Helsinki) erano anche meno e perciò, sempre secondo quel genio “antirazzista-antifascista-anticoncezionale” in giacca e cravatta e barba fatta, non poteva trattarsi di un attacco combinato; non c’era nessun piano, insomma è stata una ragazzata, né più né meno.
Oltre questa marea d’idioti criminali che pur di difendere il business dell’import-export di islamici venderebbero anche la propria madre o sorella, un altro particolare sconcertante di questa storia è che molti di questi musulmani “comandati a distanza” erano stati fermati e lasciati andare, molti continuavano a usare violenza su quelle persone in piazza davanti ai poliziotti inermi, alcuni addirittura avevano già ricevuto una bella espulsione dal governo tedesco ed erano pluri-pregiudicati. Ma si sa, l’espulsione all’europea è una delle invenzioni più ridicole e squallide dei tempi moderni ed è uguale in tutta la UE: si da un foglietto al criminale extra comunitario in questione e gli si dice, anzi gli si “intima”, di lasciare il paese. Il soggetto in questione può decidere liberamente se farlo o meno, spesso non ha i soldi per rientrare, ma molto più spesso non ne ha la minima intenzione e perciò continua a fare i cazzi propri nelle nostre città, sapendo bene che qualsiasi sua azione resterà impunita.
Anche in questo caso la stragrande maggioranza dei stupratori, dei molestatori e dei rapinatori di Colonia non si faranno neanche un giorno di carcere, anzi a un buon numero di loro gli verrà concesso il permesso di soggiorno, l’asilo politico e magari anche una casa e un lavoro, e tutto ciò verrà preso dalle tasche dei contribuenti tedeschi ed europei. Solo a qualcuno di questi criminali verrà consegnato il mitico e inutile foglietto succitato.
Certo che la signora Merkel non ha usato lo stesso metro di valutazione, la stessa umana comprensione, la stessa magnanimità che sfodera adesso quasi come se fosse una novella Madre Teresa, per il popolo greco rispetto a quanto sta facendo con “l’accoglienza” a qualsiasi costo per i profughi islamici, siriani o presunti tali (in giro ci sono più passaporti siriani che siriani stessi).
Inoltre, in questi giorni, giusto per plasmare bene le poche idee che vagano libere nei crani dei telespettatori e lettori dei grandi quotidiani si è pensato bene di proporre una gran quantità di immagini delle innumerevoli catastrofi umanitarie in Siria, a Madaya e in altre città sotto assedio, giusto per non far smuovere le suddette idee del popolino verso il “razzismo”, verso la Lego di Salvini e soprattutto verso la “non accoglienza”. C’è stato un bombardamento di immagini di bambini malati, affamati e denutriti, lanciate nell’etere proprio subito dopo le notizie delle violenze in Germania, giusto per far commuovere i potenziali “accoglienti-dell-islamico-bisgnoso-profugo-richiedente-asilo”. Peccato solo che a Madaya, quei bambini, quelle donne e quegli uomini muoiono di fame da settimane o mesi e non gliene era mai fregato un cazzo a nessuno, sino a ora. Ma la notizia serviva adesso, per evitare un eccesso di indignazione verso i profughi, gli immigrati e i clandestini islamici.
Ci hanno messo le mani dentro il cervello, come sempre, e ci armeggiano a proprio piacimento.
I terribili avvenimenti di Charlie Hebdo a suo tempo avevano provocato, pericolosamente (per il sistema) un moto d’indignazione di buona parte della popolazione, subito spento e bloccato ad arte da tutta una serie di assurde giustificazioni per i terroristi, per giunta provenute in gran parte da soggetti tra i “più laici tra i laici”, dalla sinistra e finanche da “colleghi” vignettisti italiani. Presto si è creato un muro di difesa verso i terroristi “poveri ed emarginati”, “bisognosi e incompresi”, “non integrati a dovere dalla società razzista”; perché quelli di Charlie Hebdo “se l’hanno cercata”, “la religione non si tocca” (a patto che non sia cristiana, buddista, ebraica, indù…in quei casi si che si può e si deve “toccare” per far valere la laicità della società).
Ci sono state tutta una serie di manipolazioni degli eventi che hanno portato la laica (?) Europa a “non essere più Charlie”; dopo solo un paio di giorni faceva più trendy, più di sinistra, più “accoglienza” e politically correct “Je Suis Ahmed”, per non turbare gli islamici “moderati” di casa nostra.
In Europa e in Italia la parola Islam è tabù: non può essere pronunciata da nessuno, soprattutto se associata a episodi di violenza o terrorismo.
Negli attacchi terroristici di natura islamica (ovvero quasi tutti quelli che accadono nel mondo) la colpa è sempre di qualcun altro, dell’America, d’Israele, dei crociati, del petrolio e dei dollari. Bisogna dire che questi qualche (grosso) problema lo hanno creato, talvolta anche grosso (l’esportazione della democrazia secondo Bush, per esempio) tuttavia NON è mai colpa dell’Islam, del corano o di Maometto, tantomeno degli islamici.
Per avvalorare questa tesi si dice sempre che in tutti questi attacchi terroristici nel mondo la maggior parte delle vittime è sempre di fede musulmana. Vero, anzi verissimo, peccato però che è altrettanto vero che anche i terroristi sono sempre TUTTI musulmani. Ma in qualche modo li si deve giustificare; è più facile dare le colpe all’America (che da questo punto di vista non si è mai fatta mancare niente, a dire il vero), alle crociate in pieno medioevo, al razzismo, all’intolleranza, al buco nell’ozono e a chissà cos’altro.
Al fine di rendere presentabile alle masse l’Islam si è inventato l’Islam moderato, un marchio ben quotato in borsa e di buona presa sul pubblico. Peccato che non si sia mai visto. Tutte le volte che i cosiddetti islamici moderati (istruiti ad arte da qualche strano personaggio occidentale) si sono fatti sentire hanno peggiorato la situazione, con tutta una serie di dichiarazioni assurde al limite dell’istigazione a delinquere. Quando sono scesi in piazza a manifestare on demand (anche qui spinti a forza da politici locali e altri collaborazionisti) per far sentire la voce dell’Islam “moderato, democratico e non violento”, si sono ritrovati in poche decine e con poche idee e molto confuse, se non preoccupanti o quantomeno discutibili.
E allora per facilitare ancora di più l’integrazione islamica si è deciso di togliere più crocefissi possibili dalle scuole e di occultare in qualche ghetto i presepi, di far tacere il blasfemo suono delle campane o anche di abolire i canti natalizi e il natale stesso.
Il problema è però che la scuola laica, lo è davvero se tutti i simboli religiosi vengono rimossi (compreso il tanto amato velo islamico), altrimenti devi lasciare il mondo come l’hai conosciuto. Perché, a onor del vero, bisogna dire che chi fa queste stronzate non è mai un musulmano, un immigrato o un extra comunitario; si tratta sempre di stronzi locali, persone colte, aperte e democratiche che vogliono offrire su un piatto d’argento la migliore e incondizionata accoglienza possibile.
Be’ questi soggetti a mio parere sono più pericolosi dei terroristi. Ma la cosa che più mi fa contorcere le budella è che in questi casi la Chiesa Cattolica resti timidamente in silenzio, salvo qualche rara e flebile voce fuori dal coro, non parliamo poi degli intellettuali del nostro paese, tutti (o quasi) rigorosamente schierati verso l’abolizione di ogni pur piccolo richiamo alla religione dalla nostra cultura, a patto che non sia di matrice islamica, ovviamente. Accade questo solo per non offendere la cultura di “poveri, emarginati e bisognosi”, per qualche losco interesse, per contraddire a tutti i costi la “nostra” destra da cabaret o solo per paura dei kalasnikov? Non ne ho idea, e non l’ho mai capito, però un po’ mi girano se devo essere io (o altri come me), un ateo, al quale non sono mai andate giù le religioni in tutte le possibili varianti neanche da bambino, a difendere crocefissi e presepi, per giunta con la sgradevole compagnia di Salvini o della Gelmini.
Be’ a me gira così: mi piace difendere le idee e le tradizioni della nostra cultura anche se non mi riguardano personalmente, anche se non le condivido. La vedo un po’ come difendere la propria madre o la propria casa da un attacco esterno, e la mamma è sempre la mamma, che piaccia o meno quello che dice e/o pensa, e la casa è sempre la nostra tana dove uno conserva i ricordi e trova protezione.
In ogni caso c’è qualcosa che non quadra nel nostro mondo.
Forse mi sbaglierò, ma sembra che ci sia un progetto occulto per favorire a tutti i costi l’importazione di un gran numero di islamici in Europa e di certo il mandante non è Abu Bakr al-Baghdadi né qualche imam o sceicco; la mente è qui in mezzo a noi.
Si è visto anche da come sta cambiando il flusso migratorio: per tanti anni sono arrivati quasi solo esclusivamente giovani maschi islamici, a decine di migliaia, poi, adesso, forse per necessità televisive di imprinting dello spettatore, stanno iniziando ad aumentare anche il numero di donne (meglio se incinta) e bambini che fanno più audience, strappano qualche lacrimuccia e fanno aprire più facilmente il portafoglio, e muoiono molto di più nei vari naufragi rispetto ai maschi, facendo salire i consensi al massimo storico.
Sono convinto che in Europa nei prossimi giorni, mesi e anni, gli immigrati islamici aumenteranno sino a raggiungere la maggioranza assoluta, come da modello Bruxelles (da tempo Mohamed è il nome più diffuso in città). E nei prossimi giorni, mesi e anni, ci saranno tanti, tantissimi, attentati terroristici di matrice islamista.
Per quanto riguarda la Sharia in Europa, invece, bisognerà attendere ancora qualche anno.
Ma per questo non dobbiamo ringraziare solo l’Isis o l’Islam, la colpa di tutto ciò è da ascrivere in larga parte alla UE, ai suoi amici più intimi (Turchia, Arabia Saudita…), alla sora Merkel e tutti quegli stronzi debosciati dei politici europei.
Non so voi, ma io mi sono rotto le palle dell’Europa che fa la voce grossa con i deboli e si cala le braghe con i forti (e meglio armati); non ne posso più del finto buonismo e della finta accoglienza, sempre sulla pelle dei soliti cittadini europei e ancora di più non se ne può più dei falsi portabandiera della laicità dello stato e delle istituzioni, dei filo islamici della falsa sinistra (e dei filo deficienti della destra) che pur di non dar ragione a quel salame di Salvini tirerebbero su una moschea in piazza San Pietro o infilerebbero il burqa alle proprie consorti.
I terribili avvenimenti di Colonia sono a mio parere anche più preoccupanti rispetto ai tragici eventi di qualche mese fa a Parigi: nella notte tra il 31 dicembre 2015 e il primo gennaio 2016 è stata violentata l’EUROPA, e spero che almeno stavolta non si porga l’altra guancia, anche se mi sembra che lo si stia già facendo…
‘Fanculo la religione.
Senti, tutto quello che hai provato, lo sto provando io. Mi dispiace ma non se ne può avere l'esclusiva. Hai detto bene : "io odio l'indifferenza". Ed è giusto dire quello che pensiamo a proposito di queste infamie, che non hanno più bandiere, nè colore e purtroppo neanche l'ideale. LuisaBorghi ha commentato sulla mia pagina google+1
RispondiEliminaGrazie bro', ringrazia Luisa Borghi (come ben sai non ho G+): ho apprezzato molto il suo commento.
RispondiEliminaBe' si, io non ho l'esclusiva...fortunatamente. .)
Chi si schiera sotto bandiere e colori, destre e sinistre, è un dinosauro già estinto che non è consapevole di esserlo.
Purtroppo però di episodi tremendi come quello di Colonia ce ne saranno molti altri ancora.
Un saluto
Se clicchi sulla icona, ci puoi entrare direttamente e lasciarle il tuo commento. Sempre se ti va. saluti brò
RispondiEliminaSi lo so ma dovrei creare un profilo G plus e per vari motivi lo vorrei evitare, per questo non ho più né Facebook né twitter né nessun altro social. Grazie bro'
RispondiEliminamai avuto facebook e twitter. bene così' ciao
RispondiEliminaSono scelte personali, ognuno ha le sue motivazioni per farlo o non farlo e le mie per fare "l'asociale" sono più che valide, credimi.
RispondiEliminaGrazie fratello
ciao
volevo dire che io non ho mai avuto Facebook ne twitter. sono andato su google per cercare di sponsorizzare il blog, qualcosa ha fatto, ma resto sempre ai margini.ma per questo ci sono abituato.che casino.. ciao
RispondiEliminaCapisco benissimo, fratello. Siamo sulla stessa barca con lo stesso vento alle spalle.
RispondiEliminaComunque io non posso avere neanche un G plus, proprio non posso.
Ciao