I Rise Above Dead sono una band di Milano, attiva dal 2009 con un EP (Human Disintegration del 2010) e un album (Stellar Filth, pubblicato nel 2012) alle spalle, oltre a un'intensissima attività live che li ha portati in giro per i palchi di mezza Europa.
"Heavy Gravity" è il terzo disco, pubblicato dall'etichetta italiana Shove e dalla tedesca Moment of Collapse, che porta a compimento l'evoluzione del loro sludge-alternative-post metal, ora divenuto completamente strumentale dopo la l'abbandono del cantante Andrea Rondanini nel 2014.
Immagino che la scelta di lasciare vuoto il posto dietro al microfono non sia stata una cosa semplice; anche perché la musica strumentale non è adatta a tutte le tipologie di ascoltatori. Spesso, però, si tratta solo di un problema di pregiudizi e/o pigrizia mentale perché l'assenza della voce non significa affatto che una band non abbia cose interessanti da dire o atmosfere magnifiche da descrivere con le sette note. Anzi, spesso l'assenza delle corde vocali lascia più spazio all'inventiva e apre un'autostrada a varie possibilità di esplorazione e, inoltre, libera dai soliti cliché.
L'alternative metal, il post metal e, in genere, tutto quello che è post - che va oltre - si presta davvero bene alla creazione di immagini magnifiche ed evocative e all'aggiunta di ingredienti unici e personali. Questo è proprio il caso di "Heavy Gravity" che liberato dalla gabbia della forma canzone sviluppa le sue eleganti e fascinose trame intrise di metal evoluto, suoni rocciosi e potenti, ma anche delicate e atmosferiche digressioni, tracce psichedeliche e viaggi nello spazio profondo.
I Rise Above Dead si hanno lasciato alle spalle l'hardcore e il crust, anche se nella bellissima traccia iniziale, The Last Migration, c'è ancora qualche riff hardcore punk a garantire il giusto apporto di adrenalina. In linea di massima, però, il disco svolge il suo compito senza spingere troppo sull'acceleratore e senza utilizzare troppo l'arsenale di violenza sonica a disposizione dei quattro, che resta quasi sempre latente. Infatti se ne avverte la presenza irrequieta ma non esplode mai completamente. Anche questo aspetto, però, non è affatto sgradito in quanto, così facendo, la band può dare grande spazio alle linee melodiche e agli splendidi scenari che scaturiscono da questi solchi con assoluta naturalezza.
Grande musica.
Tracklist:
01.The Last Migration
02.Mountain of the Divine
03.By the Lights
04.Heavy Gravity
05.The Lone Tower
06.March of the Locusts
2015 Shove Records/ Moment of Collapse
Formazione:
Stefano Bigoni - chitarre
Matteo Sala - chitarre
Luca Riommi - batteria
Diego Leone - basso
Discografia:
Human Disintegration - EP - 2010
Stellar Filth - LP - 2012
Heavy Gravity - LP - 2015
¡muy bueno!
RispondiEliminacomparto gustos musicales contigo
Heavy Gravedad es un tema que me encanta
Estoy muy contento!
RispondiEliminaGracias Marga
Este disco me encantó, no sabía antes...