Ministri, minestre (riscaldate) e supposte.
Finalmente è pronta la lista dei ministri del primo governo Renzi. Dopo una lunga ed estenuante attesa, protrattasi oltre ogni ragionevole previsione, il Presidente del Consiglio è riuscito a partorire ben 16 pargoli. È stato necessario ricorrere al parto cesareo a causa dell'affollamento imprevisto all'interno dell'utero del Primo Ministro. Pare, infatti, che i feti in origine fossero 18, se non addirittura 20, ma una parte di questi non ce l'ha fatta a causa di una serie di aborti spontanei. Probabilmente il fattore scatenante della mancata nascita di alcuni di questi infanti è da attribuire alle manovre della minoranza del PD o, addirittura, a degli atti di sesso estremo consumati nelle ultime settimane di gravidanza. Pare che il Presidente della Repubblica, questa volta, non sia responsabile di alcunché.
In ogni caso, pare ci sia stato un'ulteriore allargamento della maggioranza che, pare, abbia coinvolto anche Forza Italia. Come ai vecchi tempi.
Questa è la lista:
Angelino Alfano agli Esteri
Antonio Razzi alla Cultura
Pippo Baudo all'Agricoltura
Claudio Scajola alle Infrastrutture
Sergio De Gregorio ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione
John Elkann al Lavoro
Carlo Giovanardi ai Rapporti con il Parlamento
Luigi Lusi allo Sviluppo Economico
Clemente Mastella all'Ambiente
Antonio Mastrapascqua all'Economia e Finanze
Michele Misseri agli Interni
Pierpaolo Brega Massone alla Sanità
Renzo Bossi all'Istruzione
Francesco Schettino alla Difesa
Domenico Scillipoti alla Giustizia
Nicole Minetti alle Pari Opportunità
In panchina:
Questi sono alcuni dei feti che non ce l'hanno fatta, ma sperano in un ripescaggio:
Borghezio, ministro dell'Integrazione
Totò Riina alla Giustizia
Fabio Fazio alla Cultura
Francesco Belsito all'Economia
Lele Mora alle Pari Opportunità
Questi due, invece, sono i primi due nomi citati da Matteo Renzi per sostituire il Presidente della Repubblica:
Annarella
Carlo De Benedetti
Qui ci sono alcune persone che a differenza di quelli lassù meriterebbero un posto tra i veri ministri:
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