A due anni di distanza dal magnifico Nightglory (disco dell'anno del 2011 su queste pagine) Elena Alice Fossi e Angelo Bergamini sono tornati con un nuovo album, un ennesimo capolavoro, che si va a collocare nella loro incredibile collezione di gioielli oscuri proprio accanto ai loro pezzi più pregiati come il succitato Nightglory, Pictures of Eternity o Invisible Front. I Kirlian Camera sono una creatura unica nel panorama musicale mondiale indipendente, una delle poche cose create in Italia della quale possiamo andare fieri. Si trovano su questo pianeta dal lontano 1983 e, pur avendo subito diverse mutazioni e un'evoluzione costante della loro materia sonora, sono riusciti a mantenere un elevatissimo livello qualitativo difficilmente riscontrabile in altre discografie, in nessun pianeta di questo universo.
Per chi non li conoscesse (i Kirlian Camera, fortunatamente, non sono un prodotto da supermarket) la musica trattata in questi solchi non è adatta a tutti i palati: è oscura, malinconica, cupa e affascinante, anche se non mancano, anzi dilagano, lungo tutto il percorso del disco, meravigliose melodie e seducenti armonie. Black Summer Choirs è arricchito da numerosi elementi sonori plasmati con straordinaria bravura e infinita classe dalla band di Bergamini. Dentro il disco c'è darkwave, elettronica, neo folk, industrial, trip hop, particelle di musica sinfonica e da camera, atmosfere cinematografiche, electro pop, riempipista da club alternativo e la meravigliose voce dell'ispiratissima Elena Alice Fossi, che qui raggiunge l'apice della sua arte.
L'album si apre con le inconfondibili movenze ritmiche dei Kirlian che danno vita al soffuso e sognante trip hop di Silencing the World, e il mondo non può che tacere, bisogna abbassare le luci e ascoltare. In questi solchi è catturata l'essenza stessa della notte. C'è buio, inquietudine e i suoni assumono una forma di rara bellezza.
La successiva Black August è un'incredibile meraviglia dark, accarezzata dalla voce della Fossi, sospinta da un'epico coro e da suoni solenni ed elettrici.
Il tempo del primo, breve, intermezzo e si è catapultati sul dance floor con l'electro pop di Heavens. Le luci si possono anche riaccendere.
Poi il ritmo rallenta e la seducente melodia di The Fountain of Clouds si libra nell'aria, decorata dagli archi e da sfumature psichedeliche.
Il secondo intermezzo introduce i movimenti elettronici di Materia Oscura, che si muove sinuosa e al contempo, disturbante, accompagnata da sonorità e melodie mediorientali.
Il terzo intermezzo precede la splendida e dolce melodia di Farewell Road, acustica, soffice e intensa ballata. La voce di Elena Alice Fossi, una chitarra acustica e solo pochi rumori di fondo a sporcare piacevolmente la quiete.
My Kids Kill è un'altra gemma preziosa, morbida ed evocativa, con cori, rumori industriali e tappeti di synth che l'accompagnano nel suo strano e affascinate cammino.
Segue il piacevole-quasi neo folk di Words. Qui, oltre alla voce di Elena, è presente un'ugola maschile (Ralf Jesek dei In My Rosary).
L'ultimo piccolo, stuzzicante, intermezzo, funge da preludio al fascinoso trip hop di Barren Cornfields, bellissima e sognante.
Chiudono il disco gli oscuri ambienti della tormentata Stranger in the Abandoned Station, strumentale gotico e suggestivo.
Un viaggio incredibilmente affascinante.
01.Silencing the World
02.Black August
03.Final Interview 1
04.Heavens
05.The Fountain of Clouds
06.Final Interview 2
07.Dark Matter (Materia Oscura)
08.Final Interview 3
09.Farewell Road
10.My Kids Kill
11.Words
12.Final Interview 4
13.Barren Cornfields
14.Stranger in the Abandoned Station
Bonus tracks - Limited Edition 2 CD:
01.New Veterans in the Mist
02.Lumen
03.Words (Black Summer Version)
04.Losing the Way Home
Out of Line - 2013
Da segnalare anche la ristampa del bellissimo Eclipse - Das Schwarze Denkmal in versione doppio cd-definitive edition, contenente oltre all'album originale del 1998, l'Ep Eklipse Zwei del 1994, vari remix e rifacimenti più recenti.
La versione originale:
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