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Bochesmalas

lunedì 13 maggio 2019

Dinamo Sassari, 16 vittorie consecutive, 4° posto...si chiude la favolosa regular season del Poz


Mentre ancora fischiano le orecchie e le corde vocali tardano a riprendersi, la Dinamo-Banco di Sardegna si ritrova quarta in classifica dopo l'entusiasmante striscia di 16 VITTORIE di fila, 9 delle quali nel campionato LBA. La bolgia del PalaSerradimigni, colorato di bianco-blu ma anche del bianco-verde di coppa, ha accolto i Giganti in formazione rimaneggiata per l'ennesima volta (senza Smith e McGee, oltre ovviamente a Bamforth), la FIBA Europe Cup in tutto il suo splendore e la squadra di Cantù. Sotto gli occhi della coppa, fresca fresca ma già di casa - una di famiglia - la squadra lombarda non ha potuto far altro che disputare un'ottima gara (Gaines 25 punti, Jefferson 24) ma gli uomini del POZ, a prescindere di chi gioca e a volte anche da come gioca, hanno vinto anche questa, nonostante la pesante posta in palio per gli avversari, gli arbitri e le assenze.
Big Jack Cooley 19 punti e 13 rimbalzi, Polonair 17 punti, Thomas 16, Spissu 15 e Pierre 11, hanno respinto l'assalto canturino come gladiatori. Perché si doveva vincere, anche se i playoff erano già certi e non era più questione di vita o di morte come, invece, era capitato nelle ultime 15 partite.
Quindi, dopo la sconfitta di Brindisi in casa contro Trento, la Dinamo si è presa il quarto posto da testa di serie, grazie al punto in più nella differenza canestri, né più né meno il minimo che questa squadra si merita visto l'onda travolgente che l'ha trascinata sin qui. Nessuna squadra del campionato LBA ha fatto meglio in queste ultime 9 giornate.
Ora che la griglia dei playoff si è aggiustata abbastanza bene, la squadra di mr. Sardara si ritrova ad affrontare la serie dei Quarti di Finale prima in casa poi a Brindisi e, se serve, di nuovo in casa, al PalaSerradimigni. Dopodiché si vedrà. Non si può dire, anzi non ditelo proprio a nessuno, ma dopo, in semifinale, ci sarebbe Milano...chissà...



Ogni volta che finisce una partita della Dinamo-Banco di Sardegna pensi di aver giocato anche tu, talmente ne vieni fuori spossato, sudato, senza fiato e senza voce. L'unica differenza è che i giocatori non fumano né bevono durante la partita. La Dinamo e il suo pubblico sono una cosa sola, nel bene e nel male. Anche quando le cose andavano un po' male, come qualche volta è accaduto, soprattutto negli anni successivi allo storico triplete. Certo, c'è stata anche qualche incomprensione tra società e una parte del pubblico che, forse, era diventata esageratamente esigente. Nel periodo di Pasquini nella doppia veste GM-coach c'è stata qualche lamentela e anche qualche fischio da parte di qualcuno che aveva perso il contatto con la realtà e con i propri piedi. Ma non si può volare per sempre, soprattutto se si è una piccola squadra di provincia, e bisogna avere pazienza e soprattutto i piedi ben saldi a terra.
L'anno scorso, poi, nonostante una buona squadra la Dinamo è riuscita a perdere (per un mezzo punto, a dire il vero) tutti gli appuntamenti possibili e immaginabili: Final Eight, Champions e Playoff.
Quest'anno con l'arrivo di Esposito, la campagna abbonamenti "Daremo l'Anima," un pre-campionato spumeggiante e un inizio niente male soprattutto in Fiba Europe Cup, sembrava sin da subito l'anno buono per il ritorno in grande stile. Invece, dopo la striscia di 5 vittorie consecutive in campionato e la conquista di un posto nelle Final Eight, è arrivato l'infortunio del faro della squadra, Scott Bamforth, ancora oggi - nonostante la prolungata assenza - terzo assoluto per media di punti segnati in questo campionato e l'unico sempre in doppia cifra in tutte le partite disputate. Dopodiché, una volta spento il faro, sono arrivate un bel po' di sconfitte e in molti (io compreso) hanno iniziato a temere l'avvento di un'altra annata un po' così, senza granché da ricordare. Molti giocatori apparivano persi, spenti o spaesati e anche qualcuno tra il pubblico. Si è notato anche qualche sedile vuoto al PalaSerradimigni, cosa mai successa prima. E invece ci sbagliavamo tutti (tranne il Presidente, ovviamente) e le cose si sono evolute clamorosamente in modo ben diverso. 
In ogni caso Esposito ha avuto il merito di portare la Dinamo alle Final Eight e alla grande in Europe Cup; ha lasciato nel momento giusto, quando le cose si stavano mettendo male, dopo tre sconfitte consecutive in campionato e quindi è arrivato il Poz.
Con l'arrivo del nuovo vulcanico coach è venuta fuori una buona Coppa Italia, chiusa con onore in semifinale, un paio di sconfitte di assestamento in campionato contro Cremona e Venezia e poi la banda del Poz si è messa a correre come un treno e non si è fermata più. La testa leggera, la lavagnetta con gli schemi semplificata al massimo, la personalità, l'attitudine, la qualità e la dotazione di attributi di ogni singolo giocatore lasciati finalmente liberi. A prescindere dagli infortuni, da chi gioca o da chi sta in panchina, in tribuna, al mare o a casa, la Dinamo ha un'anima. Il Poz (Santo Subito!) l'ha liberata...







Con la guida del prode condottiero Poz, uomo con la giusta carica di follia, genio, competenza e professionalità che solo i grandi possiedono, è arrivata la striscia infinita di 16 vittorie consecutive, 9 delle quali in campionato. Thomas votato miglior difensore della Fiba Europe Cup, probabilmente MVP della competizione, big Jack Cooley l'incontenibile grande centro, probabilmente uno dei migliori del mondo, sicuramente il migliore nel campionato italiano e in Fiba Europe Cup. Poi ancora uno stratosferico Pierre, spesso incontenibile e sempre imprevedibile, altrettanto spesso criticato da molti in passato (ehm...me compreso, mi cospargo il capo di cenere!). Per non parlare del grandissimo lavoro del prof. Smith, assolutamente favoloso, dell'altrettanto imprescindibile McGee, vero guerriero a difesa delle mura del PalaSerradimigni ed eccellente giocatore (anche lui si è rivelato molto meglio di quanto sperato). Poi ci sono gli strepitosi giocatori italiani, tra i migliori dell'intero campionato e assolutamente degni di un posto in nazionale: Spissu, Polonara e Gentile hanno disputato una regular season eccezionale, soprattutto dopo l'avvento di san Poz. Ci sono poi sempre il mitico capitano Jack DeVecchi, Magro e Diop che pur usciti dalle rotazioni corte di Pozzecco sono sempre una sicurezza quando vengono chiamati alle armi. Ultimo, ma non ultimo, Justin Carter, anche lui criticatissimo da tutti (anche da me, a dire il vero) tranne che dal coach, e che invece si è rivelato un leader silenzioso dotato di grande pazienza e spirito di sacrificio. Grazie Ragazzi, comunque vada a finire, grazie infinite!

La clamorosa serie di 16 vittorie consecutive, tra campionato e coppa, con in mezzo un pareggio che vale oro:

13 Marzo 2019 -  Dinamo - Zz Leiden 94 -68 - Fiba Europe Cup - Round of 16
17 Marzo 2019 -  Pistoia - Dinamo 82 - 90 - Campionato Serie A
20 Marzo 2019 -  Pinar Karsyaka - Dinamo 68 - 87 - Fiba Europe Cup - Quarter Finals - and.
24 Marzo 2019 -  Dinamo - Trento 88 - 70 - Campionato Serie A
27 Marzo 2019 -  Dinamo - Pinar Karsyaka 83 - 83 - Fiba Europe Cup - Quarter Finals - rit.
31 Marzo 2019 -  Dinamo - Virtus Bologna 90 - 72 - Campionato Serie A
07 Aprile 2019 -  Milano - Dinamo 79 - 93 - Campionato Serie A
10 Aprile 2019 -  Hapoel Holon - Dinamo 89 - 94 - Fiba Europe Cup - SemiFinals - and.
14 Aprile 2019 -  Dinamo - Avellino 105 - 84 - Campionato Serie A
17 Aprile 2019 -  Dinamo - Hapoel Holon 105 - 75 - Fiba Europe Cup - SemiFinals - rit.
20 Aprile 2019 -  Pesaro - Dinamo 81 - 88 - Campionato Serie A
24 Aprile 2019 -  Dinamo - Wurzburg 89 - 84 - Fiba Europe Cup - Finals - and.
28 Aprile 2019 -  Dinamo - Brescia 95 - 87 - Campionato Serie A
01 Maggio 2019 - Wurzburg - Dinamo 79 - 81 - FIBA EUROPE CUP - Finals - rit. 🏆
05 Maggio 2019 - Trieste - Dinamo 65 - 86 - Campionato Serie A
12 Maggio 2019 - Dinamo - Cantù 87 - 81 - Campionato Serie A




La classifica finale del campionato LBA 2018-2019, le magnifiche otto:


Varese e Cantù restano fuori a causa della classifica avulsa, nonostante abbiano totalizzato anche loro 32 punti come le ultime due della griglia (Avellino e Trieste).







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