Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

domenica 30 novembre 2014

L'ultimo post...



Ebbene si: tutte le cose della vita, belle o brutte che siano, hanno un inizio e una fine. È inevitabile.
Con oltre tra anni (quasi quattro) di vita sul groppone questo blog è stato (ed è tutt’ora) per me una piacevole valvola di sfogo dalla quale è fuoriuscito un po’ di tutto: pensieri, musica e recensioni, arte, video, storie e cazzate, stranezze di ogni sorta, libri e pseudo racconti, niente di troppo serio né particolarmente impegnativo, ma qualche soddisfazione me la sono anche presa. È inutile stare lì a negare l’evidenza.
Ora ci potrebbe essere il rischio (o la fortuna) che io debba appendere blog e tastiera al chiodo da un giorno all’altro, senza alcun preavviso. Perciò ho deciso di scrivere oggi l’ultimo dei post per portarmi avanti con il lavoro. Probabilmente, infatti, a questo ne seguiranno altri; tuttavia la corrente potrebbe mancare all’improvviso, magari mentre sto buttando giù una recensione di un album o qualche ultra-cazzata senza senso.
Come avrete capito leggendo queste prime righe la (probabile) chiusura della bottega non dipende da me. I problemi sono da ascrivere al padrone di casa blogspot (mr. Google in persona) e alle beghe inerenti alla faticosa e travagliata gestazione del dominio bochesmalas.com. La malsana idea di creare un dominio mi era venuta tempo fa leggendo un paio di  interessanti articoli da qualche parte nel web. Il costo irrisorio e la facilità dell’operazione hanno dato la spinta per fare l’ultimo passo, quello decisivo. Purtroppo però un insieme di fattori concomitanti e una lunga sequela di errori in fase di registrazione del dominio hanno causato un mezzo disastro. Cioè: tutto questo casino l'ho causato IO, in un momento di totale disconessione con la poltiglia grigia ubicata dentro al mio cranio. Ma non è il caso di tediarvi oltre con i particolari di questa ennesima puntata della serie come complicarsi la vita senza un perché.
In buona sostanza quello che voglio dire è che questo blog potrebbe cambiare casa, nome o indirizzo, o svanire nella nebbia, a seconda di come evolve la vicenda. In un futuro non troppo lontano potrebbe divenire boches.blogspot.com o hgare.blogspot.com o chissà cos’altro. Oppure potrei passare alla concorrenza (leggi Wordpress) e tagliare la testa al toro. Mah…vedremo.
Intanto, per non correre il rischio di parlare da solo e di scrivere nulla sul nulla, mi prenderò qualche giorno di pausa da tasti e testi, in attesa di notizie dall’amministratore del condominio blogspot.


Dopo questa indigesta (e inutile) cascata di cazzi-miei, un po’ di musica per allietare i tempi morti nella sala d’attesa di mr. Google.

Qualche nuovo disco che reputo interessante e degno di attenzione (che non ho ancora trattato sul blog):


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Anaal Nathrakh - Desideratum


Niente di meglio per cominciare del nuovo album dei mitici Anaal Nathrakh, l'ottavo piccolo-grande gioiello di musica estrema per palati fini. Mick Kenney e David Hunt in quest'occasione riescono a fare ancora meglio rispetto al (pur buono) predecessore "Vanitas" del 2012 e sfoderano il miglior concentrato di black-death-industrial-grindcore post apocalittico che si possa gustare di questi tempi.


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Ass To Mouth - Degenerate


Gli Ass To Mouth provengono dalla Polonia e propongono un'incandescente miscela grindcore-death-punk in 20 tracce veloci e feroci assemblate con grande maestria. Grande musica e sensazioni forti che non possono lasciare indifferenti... O ci si esalta sino a camminare sul soffitto a testa in giù o si scappa.




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Baptists - Bloodmines


I canadesi Baptists ritornano sulla scena con il secondo album "Bloodmines," anche questo come l'ottimo predecessore (Bushcraft del 2013) pubblicato dalla Southern Lord e anche questo prodotto dal grande Kurt Ballou leader dei magnifici Converge. In queste nuove 11 tracce ritroviamo il granitico, oscuro, violento e brutale, hardcore metallico dei quattro di Vancouver condensato in 25 minuti mozzafiato.





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Boston Strangler - Fire



"Fire" è il titolo del secondo album dei Boston Strangler (di Boston, ovviamente). In questi 13 brani si può ascoltare quanto di meglio può proporre l'hardcore nel 2014. Micidiale, trascinante,  potente e violento. Senza compromessi.






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Cuello - Modo Eterno


I Cuello sono di Valencia (Spagna) e hanno all'attivo due ottimi album: "Mi Brazo Que Te Sobre" del 2013 e questo nuovissimo "Modo Eterno." Suonano un'interessante ibrido punk-indie corposo e rumoroso, ma non privo di originali e avvincenti soluzioni melodiche. Una piacevolissima sorpresa...



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Doctor Livingstone - Contempus Saeculi



Un'altra sorpresa niente affatto male è stato questo disco "Contempus Saeculi" dei francesi Doctor Livingstone: Black-death-hardcore-punk con qualche ricamo sperimentale e alcune soluzioni sonore originali e affascinanti. Un disco eccellente che troverà adeguato spazio tra le migliori uscite dell'anno.




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Enthroned - Sovereigns



Nuovo disco per i veterani Enthroned (il decimo) e ancora una volta una bella botta di violento e oscuro Black Metal, composto e assemblato con gran classe. La band belga stavolta ha fatto le cose in grande con "Sovereigns" andando ben oltre al risultato ottenuto con il precedente Obsidium del 2012 che non mi aveva entusiasmato più di tanto. Questo, invece, è un ottimo disco...se vi garba il genere.


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Erebus Enthroned - Temple Under Hell



Restando in ambito Black Metal, mi ha colpito anche il secondo album degli Erebus Enthroned, Temple Under Hell: 7 tracce e un disco che coglie bene lo spirito black delle origini, magari senza aggiungere niente di nuovo e originale, ma l'effetto finale è assicurato; le atmosfere create dalla band australiana sono malsane, cupe e pericolose, e i suoni sono feroci, ruvidi e violenti. Un ottimo album.




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I.Witness - Youth



Si cambia completamente con gli I.Witness... innanzitutto la regione di provenienza (in questo caso è la Russia) e anche il genere: hardcore punk sapientemente condito con scorie emo, nient'affatto scontate,  e soluzioni melodiche e sonore molto interessanti. Il cantato in lingua madre aggiunge un tocco esotico che non guasta affatto. 





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Pig Eyes - Pig Eyes



La tappa di questo viaggio ci conduce in Svezia per conoscere i Pig Eyes e il loro nuovissimo mini album omonimo. Vale la pena soffermarsi un attimo anche da queste parti perché i dischetto in questione è veramente interessante: la band di Stoccolma offre un'ottima sintesi di musica alternativa composta da varie influenze plasmate con cura; in queste sei canzoni c'è punk, post punk, noise e anche qualcosa che richiama il vecchio grunge di una volta...



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Sex Snobs - Lonely



I Sex Snobs sono di Oklahoma City e sono dediti a suoni di scuola noise-alternative come si faceva nei 90's (Jesus Lizard, Drive Like Jehu...) ma con un approccio al passo con i tempi... Punk-indie-noise ben suonato e decisamente avvincente.






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The Flex - Wild Stabs in the Dark



Gli Stabs sono di Leeds, Inghilterra, e suonano un'eccellente hardcore punk come non si sentiva da parecchio tempo: potente, violento e veloce. Detto così, lo so, non sembrerebbe niente di nuovo o diverso da un qualsiasi onesto disco hardcore ma, vi assicuro, The Flex hanno una marcia in più.
Consigliatissimo.




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Underpass - Assimilation



Gli Underpass sono di Olympia, Washington, USA. "Assimilation" è il loro secondo disco e segue "About Violence", pubblicato nel 2013. Qui siamo in territorio post punk e zone limitrofe (new wave, no wave, punk) in chiave moderna e assolutamente attuale. Sei canzoni eccellenti...




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Wood Spider - Decadence



Si cambia completamente scenario con i Wood Spider di New York: geniale band che propone un irresistibile cocktail a base di folk, musica da camera, punk, indie, un tocco sperimentale, un po' di spezie balcaniche e sonorità lo-fi... Chamber Punk. Grandioso.




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Iceage - Plowing into the Field of Love



Gli Iceage sono di casa da queste parti, anche se adesso non sembrano più la stessa band che ha composto gli eccellenti "New Brigade" e "You're Nothing". Il nuovo disco è molto diverso dalle sfuriate post punk cariche di elettricità, violenza e furore che dilagavano nei primi dischi. Probabilmente anche "Plowing Into The Filed of Love" rientra ancora in ambito post punk (revival), anche se ha perso quasi completamente la grinta punk dei tempi migliori. Con questa musica siamo più nei pressi di quanto ha fatto in passato il miglior Nick Cave che ai Joy Division.
In ogni caso si tratta di un buon disco.


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Per concludere due album che potrebbero avere maggior spazio con dei post dedicati nei prossimi giorni (se non mi estinguo prima):


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Horror Vacui - The Return of the Empire


È finalmente uscito il secondo album degli Horror Vacui dopo l'eccellente "In Darkness You Will Feel Alright". Il nuovo "Return of the Empire" prosegue il cammino intrapreso sin dalla nascita della band italiana, da sempre coinvolta nella scena goth-death rock con il migliore dark punk disponibile in questi tempi cupi.
Se sopravvivo alle intemperie del web presto pubblicherò una recensione più ampia e dettagliata.





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Cult of Youth - Final Days


Un altro disco attesissimo, per quanto mi riguarda, è senza dubbio "Final Days" dei newyorkesi Cult of Youth (per intenderci: uno dei pochi album che potrebbero ambire alla vetta della classifica dei migliori dischi dell'anno). 
Il meglio del (neo) folk-punk gotico che si può trovare in circolazione nel pianeta Terra.
Anche questo, come ho scritto prima, avrà un suo spazio in solitario in un post dedicato...se esisterò ancora.


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Questo è quanto.

Chiedo umilmente scusa a chi mi ha inviato richieste di recensioni, articoli, segnalazioni o altro, che non ho potuto ancora prendere in considerazione. Non ho ancora risposto perché non so ancora come andrà a finire, solo per questo, non perché io sia improvvisamente diventato preda delle tossine dell'infezione da "bloggosi schizofrenica onanista." Questo male affligge alcuni poveri disgraziati tra noi che hanno la tendenza ad esaltarsi per qualche numero insignificante e/o qualche commento sin troppo benevolo. In questi casi il passaggio da scribacchino de periferia a "grande giornalista" spocchioso è sin troppo facile (ed estremamente pericoloso). Fortunatamente non siamo tutti così deboli di reni da pisciarci addosso al contatto con qualche piccola molecola di (relativa) notorietà.
In fin dei conti, la verità è che (salvo rarissime eccezioni) noi miseri blogger contiamo nella società allo stesso modo della cacca del mio cane, né più né meno. Siamo di passaggio...

Se tutto va bene ci si legge tra qualche giorno, altrimenti spero almeno di avere il tempo di salutare gli amici blogger, i lettori e i grandi artisti che hanno reso possibile l'esistenza di questo blog.
Per ora apro l'ombrello e aspetto che passi la tempesta.

GRAZIE a tutti.

venerdì 28 novembre 2014

Politicaz


Nonostante i tremendi effetti collaterali, inevitabili quando si affrontano argomenti di questi tipo, ci ricasco sempre. È più forte di me.
Purtroppo questo periodo storico che stiamo vivendo (anzi, subendo) è quanto di più strano, allucinante, grigio e triste, mi sia mai capitato di vedere (anzi, subire) ed è inevitabile che uno si incazza e, se non si ha un kalashnikov a portata di mano, ci si mette a scrivere qualcosa sull’argomento. Se non altro per sfogarsi, per esprimere il proprio dissenso e/o per provare a fermare la rotazione incontrollata delle gonadi. Anche se, in fondo, non serve a niente.
In questi tempi intrisi sino all’inverosimile di materiale fecale non ci si può sorprendere più di niente. Abbiamo raggiunto il fondo e qualsiasi nuova terrificante nefandezza offerta dalla nostra splendida classe politica non sortisce più alcun effetto sulle coscienze. Siamo tutti di plastica e continuiamo a votare omini di plastica come se niente fosse.
Forse neanche noi siamo veri. Forse siamo solo una proiezione di qualche entità aliena in un’assurda dimensione parallela. O siamo dentro una gigantesca candid camera?

L’abominevole caso della sentenza Eternit di qualche giorno fa è stato una degli eventi più allucinanti che mi sia mai capitato di vedere. Non tanto per la sentenza in sé, perché siamo in Italia e qui non è mai successo che dei “rispettabili” siori ricchi e potenti facciano qualche giorno di galera (salvo qualche rarissima eccezione, una o forse due negli ultimi 100 anni). No, non è questo che mi meraviglia. Quello che fa girare le palle è la quasi totale indifferenza con la quale è stata accettata questa sentenza infame (causata da una legge infame scritta da omuncoli infami). Solo i parenti delle migliaia di morti (uccisi consapevolmente dai padroni dell’amianto con la complicità della classe politica) hanno protestato, per altro con molta pacatezza e con grande dignità.
Qui da noi i cosiddetti antagonisti, gli abitanti dei centri sociali, i duri e puri che hanno un abbonamento per le manifestazioni, protestano e menano le mani solo se sfrattano qualche famiglia rom (munita di Bmw nuova di zecca) che occupa abusivamente una casa popolare o solo se qualche imbecille leghista va a fare lo sborone in un campo nomadi, oppure se c’è da levare alta la bandiera palestinese contro i soprusi dell’occidente o degli israeliani. Degli operai morti non frega un cazzo a nessuno, delle leggi di merda di questo paese di merda ancora meno.
Per non parlare dell’ennesima alluvione in Liguria che, ormai, è un evento tradizionale come il festival di Sanremo… Anche qui non mi meraviglia affatto che non si sia fatto nulla per rimediare al disastro della precedente inondazione. Siamo in Italia. La cosa sconvolgente è che al comune di Genova hanno premiato con fior di milioni gli umanoidi che dovevano risolvere il problema e che secondo il palazzo comunale hanno svolto in modo encomiabile il loro ruolo. Eh si, hanno raggiunto proprio gli obiettivi, non c’è che dire. In un paese civile quegli ingegneri, l’assessore e forse anche il sindaco sarebbero in galera, altro che premi di produttività. In un paese lievemente meno civile sarebbero volati dalla finestra.
Ma noi no. Siamo strani, molto strani (e anche parecchio egoisti).

Fatti li cazzi tua…

Poi arriva il momento delle elezioni regionali in Emilia Romagna con quasi tutto il palazzo inquisito per malefatte di ogni sorta (si, il solito magna magna all’italiana, niente di che) e gli alfieri del PD in prima fila tra quelli che sperperavano di più e peggio i denari dei cittadini. E cosa succede? Il popolo offeso e incazzato regala un bellissimo 44% alla ciurma del profeta Renzi. Una punizione esemplare! Certo, qualcuno obietterà che c’è stata un’astensione colossale; non è andato a votare quasi nessuno, ma quelli che ci sono andati hanno premiato ancora una volta i Pd’s. E, statene pur certi, il profeta della nuova italia di plastica sbandiererà questo risultato con fierezza  disarmante in ogni occasione. Come è avvenuto con il famigerato 41% delle europee, ripetuto come un mantra ogni giorno e in ogni programma tv conquistato dal condottiero Renzi e dai suoi.
Solo gli 80 euro sono più citati del 41%, del partito del 41%.
L'Italia e la sua fauna hanno la memoria corta, siamo in preda a un'immensa epidemia di Alzheimer: dell'astensione non si ricorderà più nessuno, perlomeno sino alle prossime consultazioni elettorali; per quanto riguarda la percentuale del PD, invece, ci penseranno Renzie e i suoi tirapiedi a ricordarcelo in ogni occasione.
Se ci pensate bene, sino a oggi, sono le uniche due cose che la gente si ricorda del PD plasmato da don Matteo: 41% e 80 euro. Basta. Niente altro.
Ah si, c’è anche il jobs act, ma non lo hanno capito in molti. Qualcuno pensa che sia un qualcosa che abbia a che fare con la Apple e il fu Steve Jobs, qualcun altro, addirittura, è convinto che riguardi davvero il lavoro e contenga il sistema per ottenerlo. C’è l’articolo 18, ma anche questo “piccolo e insignificante” passaggio non è stato colto correttamente dal popolo distratto. Forse pensano che sia qualcosa che si riferisce a materiale pornografico vietato ai minori di 18 anni. E allora? Si abolisca immediatamente una simile porcheria! Basta con il porno, siamo la nazione che ospita la Santa Sede. O forse ci si è già abituati a un futuro senza più alcun diritto…Il lavoro, d’altronde, è un regalo gentilmente offerto in comodato d’uso da mastro Renzi in piena crisi. Non è un diritto sacrosanto. Si dona e si riprende, si sposta, si plasma, si cambia e si ricicla a qualcun altro. Il lavoratore è come il maiale: non si butta via niente; il lavoro invece...è anch’esso come il maiale: non lo si può mica mangiare tutti i giorni.
Però ci sono i sindacati, loro si che sono un baluardo contro le minacce e gli attacchi ai lavoratori da parte dei famelici politici e degli imprenditori schiavisti. Loro si che non si mangiano l’impossibile e non prendono vitalizi d’oro come i politicanti e non si aumenteranno mai lo stipendio nel bel mezzo della crisi. O no?

Intanto io ho deciso di non guardare più nessun programma di politica, di non leggere più nessun quotidiano, di non guardare più nessun telegiornale… E forse anche di ignorare trasmissioni come Report o le fonti d’informazione più pulite sul web. In questo modo non ci incazza più, tutto sembrerà bello, giovane e renziano. Ma soprattutto finalmente non vedrò più la Picierno, Alfi, il redivivo Berluskoni (grazie a Renzi e al PD), Brunettolo, re Giorgione o la terribile Boldrini.


Eh si, siamo proprio strani…