Neonati decapitati, bambini giustiziati, donne anziane seviziate e uccise in diretta Facebook e ogni altro gesto di bestialità impossibile anche solo da immaginare, neanche nei meandri più reconditi dell'inferno. Questo è Hamas, questo è quello che vuole il popolo palestinese, se non tutto sicuramente la larga maggioranza.
L'ultra-violenza dei fondamentalisti islamici non si ferma davanti a niente, non conosce pietà, non ha valori né nessun interesse, a parte il Corano e la distruzione di Israele.
Ora, come ampiamente previsto - sta già correndo ed è in fase di sorpasso rispetto ai morti d'Israele - sta crescendo lo sdegno internazionale per i bombardamenti israeliani su Gaza e quindi sui cosiddetti civili palestinesi, come se fosse facile distinguere i "civili" dai "militari" che tali poi non sono; come se fosse facile evitare di colpire mercati, ospedali, scuole o asili, dato che proprio lì che Hamas piazza le rampe per i missili e nasconde i propri miliziani. La strategia come sempre funziona: si attacca, si stupra, si tortura e si uccide, quindi si scappa, ci si nasconde dentro gli obiettivi "intoccabili" e sicuri per poi fingere di piangere i bambini morti a favore di telecamera per commuovere gli occidentali e aizzare i musulmani di tutto il mondo. La verità è che, come sempre, ai fondamentalisti islamici se muoiono dieci, cento, mille bambini palestinesi non gliene può fregare di meno, diversamente non li userebbero come scudi umani, come invece hanno sempre fatto.
Non vorrei essere frainteso: civili, donne, bambini, vecchi e malati palestinesi vanno salvati attraverso corridoi umanitari e con tutto l'aiuto possibile. Tuttavia ritengo sia ben diverso un bambino palestinese che purtroppo muore per effetto di una bomba israeliana, perché Hamas gli ha messo i missili sopra casa sua, rispetto a un bambino ebreo che muore perché uno gli taglia la gola intenzionalmente, davanti ai genitori, guardandolo negli occhi e sentendo le sue urla. È vero che i morti sono tutti uguali e soprattutto quando muoiono degli innocenti dispiace sempre, ma il problema è che sia i morti di una parte sia quelli dall'altra hanno un unico responsabile: Hamas.
Israele può solo bombardare e in una seconda fase invadere Gaza per provare a liberare gli ostaggi e rispondere al massacro dei fondamentalisti. Non ha altra scelta, non c'è una seconda opzione. Hamas e i palestinesi invece ne avevano eccome di opzioni alternative alla feroce strage in territorio israeliano e a tutto quello che ne consegue.
Poi, riallacciandomi in qualche modo al mio precedente post, c'è una domanda che come un tarlo mi rode dentro da un po': siamo sicuri che se al posto di Israele - quindi degli ebrei - ci fosse uno stato musulmano che avesse fatto le stesse identiche cose, la causa del popolo palestinese interesserebbe davvero a qualcuno? Ci sarebbero lo stesso le manifestazioni in piazza e le bandiere palestinesi al vento?
Secondo me, assolutamente no. Se non ci fosse il gene antisemita nazi-comunista che fa sentire la sua presenza in tutta Europa, nessuno qui da noi direbbe una parola in difesa della Palestina o anche di Hamas (come invece sta accadendo adesso in qualche nostro liceo).
In ogni caso, nausea a parte, questa guerra di Hamas purtroppo può fare anche gli interessi di Putin. Il mondo si sta già stancando della guerra in Ucraina e delle sofferenze di quel popolo e già da un bel pezzo non si vogliono dare più armi per la difesa: ha iniziato una parte della sinistra italiana, quella più estrema, hanno seguito i 5 stelle e ora la "noia bellica" sta arrivando anche in altri paesi, America inclusa. In questo contesto non esaltante (anche se UE e USA distribuiscono ancora qualche proiettile alla resistenza ucraina) c'è il rischio che le faccende mediorientali distolgano completamente l'attenzione dall'Ucraina. Eppure anche lì si muore ancora...
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