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Bochesmalas

lunedì 9 ottobre 2023

Hamas, il sangue, la violenza e dio...

 


Non bastava l'assurda guerra di Putin o le stragi di donne e manifestanti in quella cloaca maxima che è diventato l'Iran, ora ci sono anche le orde bestiali di Hamas e la loro violenza brutale a palesarsi in grande stile. Il braccio armato (probabilmente dal succitato Iran) del popolo palestinese si è dimostrato ancora una volta feroce come e peggio delle bande di invasati acefali dell'Isis. La genetica è la stessa, la sete di sangue in nome di un presunto dio è la medesima. Al grido di Allahu Akbar hanno distrutto, sgozzato e ucciso centinaia di civili inermi, accanendosi anche e soprattutto su donne, ragazzi, bambini, anziani e invalidi, e anche sui cadaveri, sempre in nome del loro benamato dio. Una vicenda terrificante condita da immagini devastanti e abominevoli che ha reso insonni le notti degli israeliani come di tante persone in tutto il mondo. Tante si, ma come sempre accade in questi casi, non tutte. Ancora di più delle vicende russe nella martoriata Ucraina anche in questa terribile nuova guerra ci sono tante, tantissime, persone che giustificano gli attacchi terroristici o addirittura festeggiano. E purtroppo questi soggetti che si sollazzano nel sangue ebraico non si trovano esclusivamente in alcuni paesi arabi che sguazzano nel fondamentalismo islamico, anzi ce ne sono migliaia e migliaia in Europa, nel mondo occidentale e soprattutto in Italia, sia tra chi ha simpatie di destra sia - soprattutto, purtroppo - chi tende a sinistra. Come con Putin, su cui aleggia ancora il grande spirito intoccabile del vecchio comunismo e dell'Unione Sovietica che dona immunità a prescindere, tutto ciò che riguarda la Palestina e il popolo palestinese è intoccabile più di qualsiasi altra cosa. Non importa se in buona parte si tratta di fondamentalisti islamici, di terroristi senza pietà o spietati assassini, quello che conta è che facciano del male agli ebrei e possibilmente distruggano lo stato di Israele. Hanno ragione i palestinesi. Punto e basta. Come nelle vicende ucraine, a parte le giuste condanne da parte degli stati democratici, non si è visto granché nelle piazze. Ma sono convinto che basteranno poche altre decine di morti palestinesi perché la gente - quella gente - esca fuori a manifestare dissenso e magari a bruciare qualche bandiera israeliana o anche americana, perché no. Resta un mistero questa passione morbosa verso quelle terre lontane ma non troppo, come resta un mistero che si giustifichino stragi (e ce ne sono state veramente tante da parte palestinese, anche qui in Italia) e non solo: le bandiere palestinesi sono ormai più di quelle italiane a sventolare il 25 aprile e il fatto che non c'entrino assolutamente niente, eppure ci siano, è un altro mistero. Non so se il tutto nasca da un profondo e atavico antisemitismo che scorre ancora oggi come un fiume in piena e va a bagnare e impregnare nel profondo sia la sponda destra sia quella sinistra. Forse siamo tutti nazi-comunisti e anche un tantino simpatizzanti del terrore in nome di Allah. Qualcuno asserisce che l'amore profondo e incondizionato per i palestinesi nasca dall'oppressione israeliana e quindi dalla sofferenza di questo popolo a cui è stata sottratta la terra. Però c'è qualcosa che non torna, ci sono altri popoli, altre terre invase e anche dei veri e propri genocidi che non interessano a nessuno. Non ho mia sentito proteste vibranti né visto bandiere al vento per quanto succede ed è successo in passato in molti stati africani, né per quanto combinano gli Ayatollah in Iran o quanto combinato dai turchi verso il popolo curdo. Ci sono decine e decine di esempi, dal genocidio armeno ai massacri russi. Eppure non frega un cazzo a nessuno; la Palestina pare che sia la nostra seconda patria e Israele quindi è il nostro nemico. Perciò i pacifisti, quegli stessi che vogliono togliere le armi agli ucraini - e sotto sotto tifano davvero per Putin - scenderanno in piazza in nome del popolo palestinese, forse anche in nome di Allah (anche se questo aspetto, quello della religione e del fondamentalismo islamico, viene sempre occultato e rimpiazzato da altri termini più consoni alle lotte barricadere dei compagni occidentali come libertà, rivolta e altre cazzate), ma mai per Israele.
Comunque, considerazioni sull'Occidente malato a parte, in questa terribile storia la speranza è che gli israeliani riescano a liberare il prima possibile tutti i 100 ostaggi nelle mani di questi animali sanguinari, la loro sorte a mio avviso è peggiore di quella dei morti. Occorre fare presto: i miliziani di Hamas non sono esseri umani.

Per il resto c'è da dire che ovviamente non tutti i palestinesi sono uguali; c'è sicuramente tanta brava gente che soffre a Gaza e che magari non condivide le idee fondamentaliste, ma non sono sicuro che siano più la maggioranza, ormai. Hamas, con le sue bestie col kalasnikov e il corano sotto braccio, penso che rappresenti la gran parte dei palestinesi, sicuramente molto di più di Abu Mazen e di quello che resta dell'OLP. Per quanto mi riguarda, invece, Gaza può anche bruciare...

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