Non so se vi ricordate ancora come si fanno le valigie, il check-in in aeroporto o come si pianifica un viaggio su internet o con l'aiuto di un'agenzia. Sembra passato un secolo quando ci si poteva spostare con relativa tranquillità in quasi tutto il mondo, invece è passato solo poco più di un anno e ce ne siamo già quasi dimenticati. Prima dell'avvento del Covid 19, dei pangolini, dei pipistrelli e degli allegri mercatini di Wuhan, c'erano stati i terroristi islamici a rendere un po' complicata la faccenda, con il risultato di un notevole incremento dei controlli e della perdita di tempo prima di potersi imbarcare per qualsiasi destinazione. Tuttavia, seppur un po' a fatica, ci si poteva concedere ancora un bel giro in varie zone del mondo - certe erano già da prima off limits per ovvie ragioni di sicurezza. Ora, invece, il virus cinese ci costringe a restare a casa, mascherati, socialmente distanziati, carcerati e privati delle più elementari libertà (giustamente per altro, non fraintendetemi).
Questo blog, oltre che di musica, arte, libri e basket, si è sempre occupato anche e soprattutto di viaggi e fotografia. Quindi di questi tempi - come tutti - è parcheggiato, fermo, immobile. Non si va da nessuna parte, in questo periodo neanche all'interno dei confini della propria regione, figuriamoci se si può prendere un aereo, una nave o un missile per andare un po' più lontano. Quindi, per ora, restano solo i ricordi, le vecchie foto e le immagini sul web o in tv; si può solo sognare e immaginare come sia adesso il mondo e come sarà nell'immediato futuro. La speranza è che i vaccini riescano a chiudere il cerchio in questo 2021 interlocutorio e si possa riprendere a girare il mondo preoccupandosi solo dei fanatici musulmani e delle intemperie, prima di poter prendere un velivolo o un'astronave.
Buon viaggio.
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