JOHNNY IL MARCIO
È la noia che cambia il mondo. È dalla noia che è nato il punk. I Sex Pistols erano diversi dagli altri gruppi. Ti facevano sentire giovane. Adesso la musica non ha più un ruolo importante nella vita dei ragazzi. O forse sì? Ma una volta tutto quello che volevi, era una rock’n’roll band. Respirare, inspirare, non c’era nient’altro di più stupefacente della musica. The Damned, Vibrators, Ian Dury, Slaughther & the Dogs, Clash, suonavano al Marquee, o al 100 Club.
Al Nashville suonavano i Pistols, gli Stranglers e stava accadendo qualcosa. Il Sex era il negozio di Vivienne Westwood, e Malcom McLaren, potevi entraci e stare quanto volevi, senza che nessuno ti rompesse le palle.Una specie di ritrovo per emarginati, gente con le spalle al muro. A quindici anni non sapevi che fare, eri senza prospettive, senza speranza, se non avevi il fisico per giocare al pallone. Allora il rock’n’roll ti prendeva con sé. Accoglie tutti il rock’n’roll, non è razzista il rock’n’roll. Anzi più sei strano, pazzo, asociale, più ti vuole bene. Che strano. Sembra Papa Francesco il rock’n’roll. Nel 1975 a New York si parlava di una nuova scena: la Blank Generation. Movimento che prese il nome da una canzone del bassista Richard Hell e dalle quale Malcom Mc Laren allora manager delle New York Dolls, gruppo di punta dell’underground musicale newyorkese, copierà gli atteggiamenti, l’abbigliamento e le gesta, per fare sbocciare il fenomeno punk. A Londra invece i Dr. Feelgood suonavano brani degli anni 60. The Who, Kinks, Small Faces. Anche gli Swankers suonavano quella roba lì. Primo passo di Malcolm Mc Laren, gli Swankers diventano Sex Pistols.Cos’è che vuoi?Dammi la grana. Con mano libera s’immerse nei nascondigli, nelle tenebre, abile come una puttana, pronto, scaltro. Esattamente quello che ci voleva, per far fuori la noia. Birra ad alta gradazione, sputi, frenesia, ragazzi selvaggi. Malcolm mise insieme elementi estetici disturbanti; capelli dritti, abiti strappati, catene, oggetti fetish, imponendo ai suoi partecipanti un’immagine oltraggiosa. Il suo obiettivo era quello di destabilizzare l’intero sistema discografico e mediatico, creare caos da cui trarre profitti. Per arrivare al suo scopo inventò slogan provocatori: Siate infantili. Siate irresponsabili. Siate irriverenti. Siate ogni cosa che questa società detesta, o meglio ancora: Che importa la realtà, se si riesce a destare scalpore? Tutto perfettamente in linea con lo stato d’animo di quei giovani inglesi, ormai lontani dal sogno hippie e da quello laburista, travolti dalla crisi economica, e sempre più ripiegati su un disperato individualismo. Johnny Rottenaveva i capelli verdi e Malcolm Mc Laren gli chiese se voleva cantare.
Lui accettò. Quando provarono Johnny se ne stava inerme, con gli occhi congelati, guardando fisso davanti a sé. Steve Jones lo chiamò marcio per via dei suoi denti che non lavava mai. Lui non voleva fare il cantante ma solo essere un tipo detestabile. Nessuna tecnica vocale, solo rutti, singhiozzi e scatarri. Quando cantò scapparono tutti dalla sala prove. Terrorizzati. Se ne andò offeso e disse che non si sarebbe fatto nulla. Mc Laren lo convinse un’altra volta e così continuarono a provare in uno studio inutilizzato della BBC, con quella strumentazione che avevano rubato. Johnny Rotten però non sapeva proprio cantare e tutti volevano andare via da quel gruppo; ma per Malcolm era l’uomo giusto. Una vera forza della natura. Odioso, sporco, abominevole. Distruggeva con la sola presenza, la perfezione del pop. Fantastico. Fu solo questione di tempo, poi quel malato di mente prese confidenza con il microfono. Con quello sguardo allucinato, cantava con l’accento dei ragazzi nati nei sobborghi londinesi, e fu facile voler essere come lui. Dopo una rissa al Nashville la rivista Melody Maker li mise in copertina. Adesso tutta Londra parlava di loro. Rozzo, ignorante, sovversivo, Rotten se non avesse cantato nei Sex Pistols, sarebbe finito a marcire in carcere. Per sempre. Ci sono sempre i denari di mezzo. Che cazzo volete. Che cazzo pensavate. Sia chiaro, nessuno è innocente. Il 10 ottobre del 1976, firmano per la Emi.
Non so ciò che voglio, non so dove prenderlo, voglio distruggere la gente nelle strade. Perché voglio essere l’anarchia stessa. Escono le prime copie di “Anarchy In The Uk”. Un rumore assordante che suscitava una reazione violenta: per questo motivo i concerti dei Pistols furono cancellati dai piccoli locali. Johnny il Marcio “Odio i Pink Floyd”, “Destroy”, regine, svastiche e crocifissi rivoltati, in una confusione di simboli. Erano queste le magliette che Vivienne Westwood vendeva al Sex.Siouxsie rideva a crepapelle a guardarli in tv, dove avevano scatenato una rissa con il conduttore della trasmissione Today. La Emi visto l’andazzo si rifiuta di stampare altre copie del loro singolo, e li scarica; ma i quotidiani dedicano loro intere pagine. Marketing, business, sterline a palate. In Inghilterra il punk con la sua rabbia sociale scatenò il “panico morale”, tanto che la testata inglese Daily Mirror fece passare una prima serie di paginoni allarmistici, incentrati sullo strano modo di vestire e di adornarsi dei Sex Pistols, mentre la Band continuava a crescere a dismisura agli occhi del pubblico. Fu anche un modo per far calare la tensione, rendendo quegli atteggiamenti più familiari. Il 10 marzo del 1977 firmano per la A&M. Il 16 marzo del 1977 le pistole sexy ad un ricevimento picchiano un dirigente della casa discografica. La A&M comunica che il contratto con il gruppo è terminato con effetto immediato. Vengono versate 75 mila sterline a titolo di risarcimento. Sono i fiori della spazzatura, il veleno nella macchina, la poesia dietro lo schermo. Il diritto ad esprimersi…Il diritto ad esprimersi… Capito bene…
Per chi nasce nelle periferie la musica è la sola occasione che uno ha. Distruzione e bestemmie, slogan pubblicitari, sangue e graffi. Il 12 maggio del 1977 la Virgin Records distribuisce il singolo “God Save The Queen”. (Dio salvi la regina – non è un essere umano non vi è futuro nel sogno inglese) Il disco viene subito bandito da tutti i negozi e da tutte le radio. Il risultato fu il primo posto nella classifica del New Musical Express. Quando nel novembre del 1977 fu pubblicato il loro primo lp “Never Mind The Bollocks”, alcuni negozianti furono arrestati per aver esposto l’album in vetrina, ritenuto osceno per la parola coglioni. Però quella musica terrificante si trasmetteva da tutte le parti. Nessun futuro, nessun futuro, nessun futuro per te… Nessuno passa sopra a un’emozione. Nessuno. Paranoia, claustrofobia, occhi ardenti, carcasse e bastardi. Vai avanti sporco fottuto rotto in culo!!! Un pericolo costante, provocazioni. Proum. Vlof. Puàh! Nessuna alternativa alla miseria della gente. Un giorno dopo l’altro. Evoluzione e poi la crisi. Ma il punk è solo un atteggiamento. C’è ancora chi lo suona ma il genere non è più insolente come un tempo. Perché quando arrivi da qualche parte ti vengono delle ambizioni. Allora è meglio sparire, e ricominciare di nuovo.
Il mondo è pieno di uccelli neri. Dio salvi i Sex Pistols.
Al Nashville suonavano i Pistols, gli Stranglers e stava accadendo qualcosa. Il Sex era il negozio di Vivienne Westwood, e Malcom McLaren, potevi entraci e stare quanto volevi, senza che nessuno ti rompesse le palle.Una specie di ritrovo per emarginati, gente con le spalle al muro. A quindici anni non sapevi che fare, eri senza prospettive, senza speranza, se non avevi il fisico per giocare al pallone. Allora il rock’n’roll ti prendeva con sé. Accoglie tutti il rock’n’roll, non è razzista il rock’n’roll. Anzi più sei strano, pazzo, asociale, più ti vuole bene. Che strano. Sembra Papa Francesco il rock’n’roll. Nel 1975 a New York si parlava di una nuova scena: la Blank Generation. Movimento che prese il nome da una canzone del bassista Richard Hell e dalle quale Malcom Mc Laren allora manager delle New York Dolls, gruppo di punta dell’underground musicale newyorkese, copierà gli atteggiamenti, l’abbigliamento e le gesta, per fare sbocciare il fenomeno punk. A Londra invece i Dr. Feelgood suonavano brani degli anni 60. The Who, Kinks, Small Faces. Anche gli Swankers suonavano quella roba lì. Primo passo di Malcolm Mc Laren, gli Swankers diventano Sex Pistols.Cos’è che vuoi?Dammi la grana. Con mano libera s’immerse nei nascondigli, nelle tenebre, abile come una puttana, pronto, scaltro. Esattamente quello che ci voleva, per far fuori la noia. Birra ad alta gradazione, sputi, frenesia, ragazzi selvaggi. Malcolm mise insieme elementi estetici disturbanti; capelli dritti, abiti strappati, catene, oggetti fetish, imponendo ai suoi partecipanti un’immagine oltraggiosa. Il suo obiettivo era quello di destabilizzare l’intero sistema discografico e mediatico, creare caos da cui trarre profitti. Per arrivare al suo scopo inventò slogan provocatori: Siate infantili. Siate irresponsabili. Siate irriverenti. Siate ogni cosa che questa società detesta, o meglio ancora: Che importa la realtà, se si riesce a destare scalpore? Tutto perfettamente in linea con lo stato d’animo di quei giovani inglesi, ormai lontani dal sogno hippie e da quello laburista, travolti dalla crisi economica, e sempre più ripiegati su un disperato individualismo. Johnny Rottenaveva i capelli verdi e Malcolm Mc Laren gli chiese se voleva cantare.
Lui accettò. Quando provarono Johnny se ne stava inerme, con gli occhi congelati, guardando fisso davanti a sé. Steve Jones lo chiamò marcio per via dei suoi denti che non lavava mai. Lui non voleva fare il cantante ma solo essere un tipo detestabile. Nessuna tecnica vocale, solo rutti, singhiozzi e scatarri. Quando cantò scapparono tutti dalla sala prove. Terrorizzati. Se ne andò offeso e disse che non si sarebbe fatto nulla. Mc Laren lo convinse un’altra volta e così continuarono a provare in uno studio inutilizzato della BBC, con quella strumentazione che avevano rubato. Johnny Rotten però non sapeva proprio cantare e tutti volevano andare via da quel gruppo; ma per Malcolm era l’uomo giusto. Una vera forza della natura. Odioso, sporco, abominevole. Distruggeva con la sola presenza, la perfezione del pop. Fantastico. Fu solo questione di tempo, poi quel malato di mente prese confidenza con il microfono. Con quello sguardo allucinato, cantava con l’accento dei ragazzi nati nei sobborghi londinesi, e fu facile voler essere come lui. Dopo una rissa al Nashville la rivista Melody Maker li mise in copertina. Adesso tutta Londra parlava di loro. Rozzo, ignorante, sovversivo, Rotten se non avesse cantato nei Sex Pistols, sarebbe finito a marcire in carcere. Per sempre. Ci sono sempre i denari di mezzo. Che cazzo volete. Che cazzo pensavate. Sia chiaro, nessuno è innocente. Il 10 ottobre del 1976, firmano per la Emi.
Non so ciò che voglio, non so dove prenderlo, voglio distruggere la gente nelle strade. Perché voglio essere l’anarchia stessa. Escono le prime copie di “Anarchy In The Uk”. Un rumore assordante che suscitava una reazione violenta: per questo motivo i concerti dei Pistols furono cancellati dai piccoli locali. Johnny il Marcio “Odio i Pink Floyd”, “Destroy”, regine, svastiche e crocifissi rivoltati, in una confusione di simboli. Erano queste le magliette che Vivienne Westwood vendeva al Sex.Siouxsie rideva a crepapelle a guardarli in tv, dove avevano scatenato una rissa con il conduttore della trasmissione Today. La Emi visto l’andazzo si rifiuta di stampare altre copie del loro singolo, e li scarica; ma i quotidiani dedicano loro intere pagine. Marketing, business, sterline a palate. In Inghilterra il punk con la sua rabbia sociale scatenò il “panico morale”, tanto che la testata inglese Daily Mirror fece passare una prima serie di paginoni allarmistici, incentrati sullo strano modo di vestire e di adornarsi dei Sex Pistols, mentre la Band continuava a crescere a dismisura agli occhi del pubblico. Fu anche un modo per far calare la tensione, rendendo quegli atteggiamenti più familiari. Il 10 marzo del 1977 firmano per la A&M. Il 16 marzo del 1977 le pistole sexy ad un ricevimento picchiano un dirigente della casa discografica. La A&M comunica che il contratto con il gruppo è terminato con effetto immediato. Vengono versate 75 mila sterline a titolo di risarcimento. Sono i fiori della spazzatura, il veleno nella macchina, la poesia dietro lo schermo. Il diritto ad esprimersi…Il diritto ad esprimersi… Capito bene…
Per chi nasce nelle periferie la musica è la sola occasione che uno ha. Distruzione e bestemmie, slogan pubblicitari, sangue e graffi. Il 12 maggio del 1977 la Virgin Records distribuisce il singolo “God Save The Queen”. (Dio salvi la regina – non è un essere umano non vi è futuro nel sogno inglese) Il disco viene subito bandito da tutti i negozi e da tutte le radio. Il risultato fu il primo posto nella classifica del New Musical Express. Quando nel novembre del 1977 fu pubblicato il loro primo lp “Never Mind The Bollocks”, alcuni negozianti furono arrestati per aver esposto l’album in vetrina, ritenuto osceno per la parola coglioni. Però quella musica terrificante si trasmetteva da tutte le parti. Nessun futuro, nessun futuro, nessun futuro per te… Nessuno passa sopra a un’emozione. Nessuno. Paranoia, claustrofobia, occhi ardenti, carcasse e bastardi. Vai avanti sporco fottuto rotto in culo!!! Un pericolo costante, provocazioni. Proum. Vlof. Puàh! Nessuna alternativa alla miseria della gente. Un giorno dopo l’altro. Evoluzione e poi la crisi. Ma il punk è solo un atteggiamento. C’è ancora chi lo suona ma il genere non è più insolente come un tempo. Perché quando arrivi da qualche parte ti vengono delle ambizioni. Allora è meglio sparire, e ricominciare di nuovo.
Il mondo è pieno di uccelli neri. Dio salvi i Sex Pistols.
BARTOLO FEDERICO
da Dustyroad:
Questo pezzo è gentilmente offerto dal grande blogger, nonché amico, Bart. "Johnny il Marcio" va a completare il mio post di ieri "100 dischi punk" con lo stile unico del poeta di strada e gran maestro del rock'n'roll Bartolo Federico.
Grazie Bart.
Tu mi fai arrossire, grazie a te. Comunque sto scrivendo una cosa che va nel tuo blog, tra un paio di giorni te la mando. un abbraccio brò
RispondiEliminaGrazie fratello, attendo il tuo testo. Un abbraccio a te.
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