Dopo una lunga serie di EP e singoli i Terminal Gods danno alla luce il primo album, intitolato "Wave / Form." Il nuovo disco esce quasi in contemporanea con la raccolta di singoli ed EP " Outlaw Love: Five Years Outside The Law", formando un'ottima accoppiata da non lasciarsi sfuggire.
La band londinese è riuscita in questi cinque anni di vita a costruirsi un proprio suono, sicuramente debitore degli 80's, del post punk storico, del gothic rock come di certa wave, ma l'approccio alla materia ha sicuramente una forte impronta personale.
"Wave / Form" si apre alla grande con la scarica elettrica di "Shockwave", potente ed energica quanto coinvolgente nel contrasto con il robusto ritmo dark punk, il lavoro di rifinitura dei synth e il gran dispiego di melodie e cori, vero marchio di fabbrica di casa Terminal Gods.
Il disco decolla definitivamente con la successiva "Changing The Guard" e non lo ferma più nessuno: questa canzone con le sue chitarre da corsa e la melodia penetrante come un martello pneumatico s'insinua nel cranio e non ti lascia più.
La scaletta è quanto mai varia e interessante; si trovano tracce più sintetiche e minimali come "Connection & Rupture", momenti più riflessivi e oscuri come nella più soffice ma inquieta "Monolith", una ballad notturna e sinuosa. Ma sono ancora le canzoni dove il ritmo cresce a lasciare il segno come il garage punk vibrante e vorticoso di "Discovery" o la meravigliosa e irresistibile "Electric Eyes".
Il disco si chiude con altre due perle: i fuochi d'artificio vocali di "Cold Life" e la tenebrosa "Hey Day", lenta e ipnotica con la quale cala il sipario su uno dei dischi più belli e interessanti di questo tormentato 2016.
Tracklist:
01.Shockwave
02.Changing The Guard
03.Monolith
04.Movement
05.Connection & Rupture
06.Discovery
07.Electric Eyes
08.Cold Life
09.Hey Day
2016 - Heavy Leather Sex
quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a scrivere, e a fare suonare il rock'n'roll.
RispondiEliminaGrazie bro' ;)
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