I grandiosi Tombs di Brooklyn rientrano in pista con un nuovo disco, il terzo a lunga durata, anche questo con la garanzia del marchio Relapse. In questo blog il precedente "Path of Totality" si era guadagnato a spintoni una posizione sul podio dei migliori dischi, nella classifica di fine anno del 2011. Ora è il turno del nuovissimo e attesissimo "Savage Gold," che ha il compito di bissare i risultati ottenuti dal suo ottimo predecessore.
Si apprezza subito l'ingresso di una seconda chitarra condotta dal nuovo arrivato Garret Bussanik e la presenza di un nuovo bassista (Ben Brand) che va a rimpiazzare il precedente addetto alla quattro corde (Carson Daniel James). I Tombs, infatti, non sono più in tre ma bensì in quattro e si sente. Il batterista (Andrew Hernandez II), invece, è lo stesso dal 2009 mentre l'unico superstite dell'embrione della band formatosi nel 2007 è il leader, compositore, chitarrista e cantante, Mike Hill.
Come sempre accade in casa Tombs, i suoni che scaturiscono dalle casse non sono né facili né facilmente etichettabili: blast beats derivati dal black metal scandinavo, muri di chitarre post metal, sludge-post-hardcore-noise, accenni dark-post punk, escursioni sperimentali azzardate quanto avvincenti, e un'atmosfera plumbea e opprimente che aleggia su ogni singola nota.
Le prime 3 bordate in scaletta sono composte da (quasi) puro e incontaminato black metal che potrebbe trarre in inganno più di un ascoltatore sulla provenienza della band. Subito dopo, però, i quattro newyorkesi mischiano le carte in tavola con l'ibrido black metal-post punk di Echoes e buona parte della tormentata Deathtripper che pare sottratta da qualche nastro inedito di una band post punk inglese dei bei tempi andati, prima di essere contaminata da scorie meta e rumori moderni.
Una colata di metallo pesante e incandescente apre la seconda parte del disco (Edge of Darkness) subito seguita dall'eccellente, velocissima e intensa, Ashes, un virulento attacco hardcore metal contaminato da fantasmi post-punk che si dissolvono nell'aggressione death-black della successiva Legacy. Poi le suggestioni dark-post-punk riconquistano la scena tra le note della tenebrosa Severed Lives, condotta da una voce pulita, ma non per questo meno inquietante.
Chiude l'album nel migliore dei modi possibili la feroce Spiral.
Un disco che potrebbe mettere d'accordo chi si nutre di solo black metal, Bathory, Mayhem o Darkthrone, come anche buon parte di chi ascolta Killing Joke e il post punk più rumoroso, ma anche chi si concede anima e corpo ai tormenti dei Neurosis e/o si lascia tentare dal catalogo Relapse o dall'hardcore (o meglio, post-hardcore) più oscuro e pesante.
Gran disco.
Tracklist:
01.Thanatos
02.Portraits
03.Seance
04.Echoes
05.Deathtripper
06.Edge of Darkness
07.Ashes
08.Legacy
09.Severed Lives
10.Spiral
Relapse - 2014
Formazione:
Mike Hill - voce, chitarra
Garret Bussanik - chitarra
Andrew Hernandez - batteria
Ben Brand - basso
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