Scusate se do i numeri…
PD 40,81%
M5S 21,16%
FI 16,82%
Lega Nord 6,16%
Nuovo Centro Destra - UDC 4,38%
L’altra Europa con Tsipras 4,03%
Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale 3,66%
Verdi Europei 0,89%
Scelta Europea 0,71%
Italia dei Valori 0,65%
Italia 25 Maggio 2014:
Votanti: 66,43% per un totale di 28.908.004
Come si evince da questi curiosi numeri, e dai termini pittoreschi e altisonanti posti accanto alle cifre, in questo post l’argomento principale non è l’arte né tantomeno la musica. Non è la prima volta che qui si parla di un tema così frivolo e insignificante e, purtroppo, non sarà neanche l’ultima.
Qualcuno si chiederà perché... E se ne ha voglia si darà anche una risposta.
Tutto nasce qualche mese fa quando, nei pressi di alcune saracinesche abbassate dove una volta si trovavano delle fiorenti attività commerciali, discutevo con un’amabile signora in merito alla crisi economica, al debito pubblico, allo spread e alla conseguente strage degli innocenti che stava avvenendo in lungo e in largo nel nostro stivale.
La signora asseriva che la rivoluzione fosse imminente e gli italiani fossero arrivati al limite della sopportazione; secondo lei la Casta aveva i giorni contati, se non addirittura le ore.
Io le feci umilmente notare che in Italia non si è in grado di fare nessuna rivoluzione per nessun motivo, se non forse per qualcosa che abbia a che fare con il calcio.
Ma lei insistette e quasi quasi mi convinse.
Invece arriva il 25 maggio e mentre in tutta Europa la protesta contro la Casta degli Strasburgo e dei cavolini di Bruxelles faceva una vera e propria strage di partiti pro-Merkel, pro-Europa, pro-BCE (o BSE?) in Italia cosa succede?
Beh nel nostro paese dei balocchi la Merkel, le banche, le lobby e la pachidermica macchina da guerra dell’unione europea hanno ottenuto un quasi plebiscito con ben 11.172.861 voti, una cosa mai vista.
Nel resto dell’Europa sono tutti incazzati, noi NO, noi stiamo meglio di tutti e premiamo il governo, chi firma e si sollazza con il Fiscal Compact, il pareggio in bilancio e il patto di stabilità. Siamo il popolo più filo europeo d’Europa, Germania compresa.
In casa della Merkel, dove è noto che si sta malissimo, il suo partito arriva a malapena al 27%. Il partito anti euro raggiunge il 7% e i verdi il 10%.
In Inghilterra l’Ukip raggiunge il 31,9% e massacra tutti, laburisti e conservatori.
In Francia il Front National arriva al 26% e il partito del governo, quello di monsieur Hollande, appena oltre il 13%. Ma anche qui come in Germania e Inghilterra si sta molto peggio che da noi, figurati…È ovvio che loro che stanno così male se la prendano con l’Europa e con chi c’è al potere.
In Spagna popolari e socialisti perdono un sacco di voti e seggi e il partito degli Indignados arriva al 7,97%.
In Grecia Tsipras fa man bassa di voti e vince con il 26,4%. Alba Dorata arriva al terzo posto e il partito di governo resta schiacciato in mezzo.
E così via, in tutta Europa dilagano i partiti euroscettici e anti euro e quelli di governo annaspano o periscono senza pietà. Olanda, Danimarca, Austria, Finlandia, Polonia e in quasi tutto il continente è un’ecatombe dei figli di BCE, dappertutto tranne in Italia, ovviamente.
Ah, dimenticavo…noi qui stiamo bene, molto meglio del resto dell’Europa, mica abbiamo la disoccupazione svedese o lo stesso numero di poveri dell’Olanda.
Noi siamo ricchi e nessun negozio e nessuna impresa hanno mai chiuso a causa della Crisi.
Ah dimenticavo…come dice il buon Mario Monti (l’ex salvatore della patria, ricordate?) “l’Europa ha bisogno della crisi!”
La crisi è salutare. La crisi fa bene. Non lo sapevate?
Mah, c’è qualcuno che crede ancora che LA CRISI sia arrivata per pura sfortuna o per un’insieme di circostanze sfavorevoli indipendenti dalla volontà dell’Europa, dei mercati, della Finanza e degli speculatori figli di speculatori che si accoppiano con caste e lobbies di ogni tipo?
Cazz’ che sfortuna è arrivata la CRISI. Accidenti chiediamo aiuto alla BCE, a Draghi e magari anche a Martin Schultz, socialista tedesco di Germania che punta alla poltrona di presidente della Commissione Europea, con l’aiuto del plebiscito italiano pro Renzie’s PD (what else?).
Ma l’Italia può sperare anche nelle punte di diamante del PD: Picerno, Mosca, Moretti e Bonafè, il fior fiore dell’intellighenzia di “sinistra” del nostro paese. Con viva e vibrante soddisfazione di grandi e piccini.
Del resto in Italia c’è ancora chi si chiede il perché il Movimento Cinque Stelle non abbia fatto l’accordo con Bersani (accordo?!?).
C'è anche chi crede che Vendola sia all'opposizione.
In Italia la gente ha le idee molto confuse, si lamenta in continuazione contro i politici e i loro figli, contro il magna magna, lo sperpero di denari pubblici per acquisti folli, dai viaggi lussuosi ai vibratori, salvo poi votare le stesse persone.
In Italia ci si dimentica presto di ogni malefatta, la memoria è corta, ma anche il quoziente intellettivo non scherza affatto.
I nemici della casta vengono definiti dai suoi adepti “populisti e anti politica,” in senso dispregiativo, logicamente, come se la “politica” sia una cosa pulita e seria e, invece essere “populista” (ovvero “Appartenente a un movimento politico-culturale moderno di tendenza o d'ispirazione popolare”) sia poco più di un sinonimo di rozzezza o ignoranza.
Ma questo ci può anche stare; la casta cerca di proteggere sé stessa.
Il problema è, semmai, che buona parte della massa inebetita li segue a ruota e così facendo perde per strada il concetto di popolo del quale fa parte.
In molti tra i comuni mortali, non politici o figli più o meno legittimi degli stessi, si scandalizzano se gli confidi che voti un movimento definito “populista…”
“Ma sei matto? Quelli sono populisti! L’anti politica!…Vade retro Satana!”
Certo, una grossa mano gliela offrono le marionette della tv, la stampa di regime dai grandi numeri e tutti quegli strani soggetti sovvenzionati dallo stato per vendere due o trecento copie al massimo.
Ma ormai di che cazzo ci lamentiamo, questo è il paese dove le opinioni si formano ammirando le gesta dei geni che popolano la casa del grande fratello, o quando va bene da chi bazzica negli studi della De Filippi.
Qui si vendono e si leggono milioni di copie di giornaletti di gossip stracolmi di notizie e foto pseudo pornografiche di presunti vip che nessuno conosce. I libri, ormai, non li legge più quasi nessuno.
Qui i mestieri più ambiti sono il tronista e la velina.
Qui il merito e le capacità professionali e umane sono utili solo per farti preparare bene e in fretta le valigie. Le cose che servono realmente sono un buon aggancio, una tessera di un partito o al limite un bel curriculum di partecipazioni a qualche reality show.
A proposito: ma quest’anno in Europa quanti cantanti e presunti attori manderemo?
Questa non la so davvero, accidenti.
Comunque ragazzi il bello di tutto questo, il bello dell’infatuazione folle delle masse di ex democristiani per il buon Renzie è solo questo: la promessa di ottanta denari.
Perché in fin dei conti non ha fatto niente altro. Le provincie, nonostante le chiacchiere, non le ha abolite, ha fatto solo crescere a dismisura il numero di poltrone.
Il senato è sempre li al suo posto, ma secondo il nostro condottiero si trasformerà in un bel dopo lavoro per onorevoli in trasferta da regioni e comuni (a nostre spese, magari su auto blu), oltre a buon numero di eletti da parte di Re Giorgio. Praticamente il risparmio è di pochi euro e il senso di tutto questo è pari a zero.
Le auto blu vendute saranno al massimo una cinquantina per pochi spiccioli, mentre si continua ad acquistarne altre e si continua ad averne più di tutte le nazioni del mondo.
La legge elettorale tirata su insieme al compagno di merende Berluskoni è una cagata pazzesca, quasi più ripugnante del porcellum stesso.
Ah, c'è il jobs act...'sti cazzi.
Ma gli ottanta denari per una decina di milioni di votanti, offerti in un piatto d’argento poco prima delle elezioni, quelli si che sono veri.
Se poi verranno ripresi da un’altra mano, magari con il favore delle tenebre, dai conti correnti, dalle buste paga di qualcun altro o spalmati tra le accise del carburante, questo non si sa.
Intanto ci sono e sono invitanti come i trenta denari che incantarono il signor Giuda, o no?
Gli italici in massa hanno ceduto alla tentazione e in oltre undici milioni si sono messi in coda con la mano protesa e le braghe calate.
La rivoluzione si farà un’altra volta…
Finalmente più Expo, più TAV, più F35, più finanziamenti pubblici ai partiti, più clientelismo e voto di scambio, più senatori non eletti da nessuno, più porcellum (o italicul che è lo stesso) e più precarietà per tutti!
Per 80 denari...
la rivoluzione non si farà mai in questo paese di qualunquisti. si vede che c'è troppa gente che sta bene,e non vuole un altro stato,non vuole un cambiamento.no non lo vuole.mica siamo nati rivoluzionari noi italiani,al massimo re/onzini.ciao fratello
RispondiEliminaEh si, purtroppo hai ragione. Questo non è un paese per rivoluzionari...Gli umani italici si lamentano di continuo e se gli togli i motivi delle lamentele non riescono a vivere. Perciò sono felici e gaudenti come le slide del renzi o come le mignotte del berluskoni.
RispondiEliminaPazienza...siam mica qui a fare la rivolussione.
ciao fratello.