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Bochesmalas

giovedì 15 marzo 2012

Black Flag




Hermosa Beach in California, in piena esplosione punk, sul finire degli anni 70, è stato il luogo ideale per issare e far sventolare la “bandiera nera” emblema del movimento anarchico e, da quel momento in poi, uno dei simboli più forti e importanti della nascente scena hardcore punk americana. Nel 1977 Greg Ginn, chitarrista e futuro fondatore dalla mitica etichetta indipendente SST, diede vita ai Black Flag: uno dei capitoli più intensi della storia musicale alternativa mondiale. 
Nella prima formazione, oltre al succitato chitarrista, sono presenti Keith Morris alla voce (successivamente divenuto il cantante dei Circle Jerks), Chuck Dokowski (Gary Mc Daniel il vero nome) al basso e Brian Migdol dietro le pelli. Il suono è un grezzo e aggressivo punk rock colorato da una forte componente politica, contro il sistema e anti capitalista, ma anche ispirato dai problemi della vita moderna: emarginazione, disoccupazione, nevrosi urbane, tematiche sociali e l’anticonformismo che, nel tempo, diventerà sinonimo dello stesso movimento punk.
Il primo disco, del 1978, l’ep con quattro tracce Nervous Breakdown, è ancora distante dalla giusta alchimia sonora che caratterizzerà il gruppo negli anni successivi, ma aprì le porte di molti locali e i loro show incendiari iniziarono a far crescere la loro notorietà nella scena underground, ma anche presso i distretti di polizia. Infatti moltissimi concerti si conclusero con arresti e sgombero forzato da parte della forza pubblica e risse di proporzioni epiche.
L’anno successivo Morris e Migdol abbandonano i Black Flag e subentrano Ron Reyes alla voce e Robo alla batteria. Con questa formazione il gruppo incide l’ep Jealous Again. Dopo quel disco anche Reyes lascia il microfono incustodito e arriva Dez Cadena al suo posto, ma solo per poco tempo perché nel 1980 è il turno dell’ugola di Henry Rollins e il cerchio si chiude: Dez passa alla chitarra e il suono dei Black Flag raggiunge il suo massimo apice creativo, con la formazione migliore e la popolarità in grande crescita.
Il primo album, Damaged del 1981, è uno dei dischi più importanti della storia del punk e del rock alternativo, uno di quei pochi dischi assolutamente fondamentali in qualsiasi collezione di musica: veloce, crudo, rabbioso, violento e cupo hardcore punk dall’incredibile impatto emotivo e destabilizzante. Damaged è un viaggio difficoltoso, doloroso e sofferto nei mali della società americana, ma vale sicuramente la pena di prendere il suo autobus maledetto e correre lungo i suoi solchi indimenticabili. L’intera scaletta del disco è di qualità eccelsa, sia nei momenti più feroci come Six Pack, Thirsty and Miserable, Depression, Rise Above o Gimmie Gimmie Gimmie, che in quelli più sofferti e sperimentali come Damaged II. Gli unici momenti apparentemente più scanzonati sono la mitica cover Louie Louie (presente nella versione Roadrunner) e Tv Party. 


Damaged 1981- SST
1.Rise Above
2.Spray Paint
3.Six Pack
4.What I See
5.Tv Party
6.Thirsty and Miserable
7.Police Story
8.Gimmie Gimmie Gimmie
9.Depression
10.Room 13
11.Damaged II
12.No More
13.Padded Cell
14.Life of Pain
15.Damaged I

Gli album successivi seguirono altre strade con la contaminazione con altri generi e la coraggiosa esplorazione di altri territori. Il suono divenne più ricco di sfumature, più lento, ancora più morboso e malato, scuro e destabilizzante, inglobando riff hard rock e metal, hardcore evoluto, free jazz, noise e indie rock. Slip it In, più incline all’hard rock, e My War e In My Head, che segnano un parziale ritorno ai violenti suoni hardcore punk degli esordi, sono altri due ottimi dischi da ascoltare assolutamente. Mentre si possono sicuramente tralasciare il debole Loose Nut e il poco digeribile Family Man (una facciata spoken word e una completamente strumentale). Per completare il quadro, invece, può essere utile prestare i propri timpani alle raccolte del primo periodo della band (quello senza Rollins) come Everything Went Black o The First Four Years.


La discografia:

Nervous Breakdown - EP - 1978


Jealous Again - EP - 1980


Louie Louie - 7" - 1981


Damaged - 1981


Six Pack - EP - 1981


TV Party - EP - 1982


Everything Went Black - Raccolta - 1983


The First Four Years - Raccolta - 1983


My War - 1984


Family Man - 1984


Slip It In - 1984



Live '84 - 1984


Loose Nut - 1985


In My Head - 1985


Process of Weeding Out - EP - 1985


Who's Got The 101/2 - live -1986


Annihilate This Week - EP live - 1987


Wasted...Again - Raccolta - 1987
















La formazione classica:
Henry Rollins - voce
Greg Ginn - chitarra
Chuck Dokowski - basso
Dez Cadena - chitarra
Robo - batteria

altri "bandiere nere" degne di nota:
Keith Morris - voce (77-79)
Brian Midgol - batteria (77-79)
Ron Reyes "Chavo Pederast"- voce (79-80)
Bill Stevenson (Descendents) - batteria (81-85)
Kira Roessler - basso (83-85)
































Dopo la fine dei Black Flag, nel 1986, Greg Ginn formò i Gone e Henry Rollins si dedicò alla carriere solista incidendo svariati ottimi dischi sia a suo nome che con la Rollins Band, oltre a numerosi album spoken word e alla carriera d'attore.




















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