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Bochesmalas

venerdì 10 febbraio 2012

I morti "dimenticati": le foibe


10 febbraio, il Giorno del Ricordo.
Per molta gente (sin troppa) i morti non sono tutti uguali, alcuni sono “più uguali” di altri, e anche a distanza di tanto tempo i vecchi fantasmi delle ideologie, ottuse e anacronistiche, si fanno ancora sentire. In questo umile blog non si parla di politica, anche se il fatto stesso di non occuparsene può essere considerato, in qualche modo, un’espressione politica...ma questo è un discorso poco attinente all’oggetto di questo post.
Oggi, 10 febbraio, si ricordano le vittime dei massacri delle foibe da parte delle milizie partigiane di Tito tra il 1943 e il ’45 e anche oltre.
Circa diecimila morti per lo più italiani, ma anche sloveni e croati oppositori del regime comunista di Tito. Nelle foibe, o comunque torturati e uccisi in altro modo, finirono non solo fascisti o presunti tali, ma anche preti, socialisti, donne, vecchi, bambini, lavoratori, antifascisti, partigiani italiani e comuni cittadini ignari di tutto, vivi o morti. Non si trattava solo di fascisti, o fiancheggiatori degli stessi, come molta gente crede: la pulizia etnica riguardava semplicemente gli italiani, TUTTI gli italiani.
Di questi morti non si sa quasi nulla, delle foibe ancora meno, moltissima gente non sa neanche cosa siano; per tantissimi anni è stato tutto sapientemente occultato e censurato, come anche il trattamento riservato agli oltre 350.000 esuli italiani, provenienti dall'Istria, Fiume e Dalmazia, in fuga dalla pulizia etnica. Grandissima responsabilità in merito a queste vergognose vicende l’ha avuta, purtroppo, il PCI di Togliatti (al quale si deve anche il silenzio e la censura sulle stragi da parte del compagno Stalin), ma anche il silenzio dei media non è stato molto edificante per un paese che si reputa civile e democratico. Non parliamo, poi, della memoria corta della scuola...La giornata di commemorazione delle vittime dei massacri delle fobie è stata istituita solo nel 2005, prima di allora era assolutamente vietato parlarne.
Meglio tardi che mai, anche se sono ancora presenti sin troppi distinguo, troppi “se” e troppi “ma” quando si parla di questi tristi eventi.
I morti e i profughi non sono né di sinistra né tantomeno di destra: sono morti e profughi.
L'Italia, in ogni caso, è affetta dal morbo di Alzheimer: non riesce proprio a ricordare...





Io ritengo che le ideologie, di ogni colore e forma, come, del resto, il fanatismo religioso e tutte queste malsane droghe dell’anima, hanno rovinato il mondo e zone limitrofe (ci sarà pur un motivo per cui gli alieni non si fanno mai vedere da queste parti?). In ogni caso, come disse, tanti anni fa, un anziano stregone di un remoto villaggio del sud dello Zimbawe: afha nh kuhlo! 


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