Bram Stoker’s Dracula
Il più grande romanzo gotico di sempre nasce dalla penna dello scrittore irlandese Bram Stoker nel 1897 e ancora oggi è fonte d’ispirazione per un’imponente massa di scrittori, cineasti, commedianti, musicisti (soprattutto nell’area metal o dark-gothic) e altre anime tenebrose.
L’idea dalla quale scaturisce la storia non è originalissima, prende ispirazione dal Vampiro di John William Polidori e dalle leggende sui non morti che dilagavano tra le popolazioni delle campagne dell’est Europa. Nel romanzo il principe di Valacchia Vlad Tepes l’impalatore, difensore della fede cristiana e baluardo dell’Occidente per arginare l’invasione turca, assume le sembianze del Conte Dracula, più elegante e adeguato al periodo storico della pubblicazione del libro.
Jonathan Harker viene inviato in Transilvania per occuparsi della pratica dell’acquisto di un’abitazione a Londra da parte del Conte...
“DIARIO DI JONATHAN HARKER
(Stenografato).
3 maggio, Bistrita. Lasciata Monaco alle 20.35 del primo maggio, giunto a Vienna il mattino dopo presto; saremmo dovuti arrivare alle 6.46, ma il treno aveva un'ora di ritardo. Stando al poco che ho potuto vederne dal treno e percorrendone brevemente le strade, Budapest mi sembra una bellissima città.
Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo, saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario. Ne ho ricavato l'impressione che, abbandonato l'Occidente, stessimo entrando nell'Oriente, e infatti anche il più occidentale degli splendidi ponti sul Danubio, che qui è maestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni della dominazione turca.
Siamo partiti quasi in perfetto orario, e siamo giunti a buio fatto a Klausenburg, dove ho pernottato all'albergo Royale. A pranzo, o meglio a cena, mi è stato servito pollo cucinato con pepe rosso, buonissimo, ma che mi ha messo una gran sete (Ric.: farsi dare la ricetta per Mina). Ne ho parlato con il cameriere, il quale mi ha spiegato che si chiama "paprika hendl", e che, essendo un piatto nazionale, avrei potuto gustarlo ovunque nei Carpazi. Ho trovato assai utile la mia infarinatura di tedesco; in verità, non so come potrei cavarmela senza di essa.
Poiché a Londra avevo avuto un po' di tempo a disposizione, mi ero recato al British Museum, nella cui biblioteca avevo compulsato libri e mappe sulla Transilvania: mi era balenata l'idea che avrebbe potuto essermi utile qualche informazione sul paese, visto che dovevo entrare in rapporti con un nobile del luogo. Ho scoperto che il distretto da questi indicato si trova ai limiti orientali del paese, proprio alla convergenza di tre stati, Transilvania, Moldavia e Bucovina, al centro della regione carpatica, una delle più selvagge e meno conosciute di Europa. Non sono riuscito a scovare su nessuna mappa o testo l'esatta localizzazione di Castel Dracula poiché non esistono carte di questo paese paragonabili alle nostre, edite dall'Ufficio Topografico Militare; comunque ho constatato che Bistrita, la città di guarnigione indicata dal Conte Dracula, è piuttosto nota. Riporto qui alcuni appunti da me presi in quell'occasione e che mi serviranno da promemoria quando racconterò del mio viaggio a Mina...”
Questo era l’incipit del romanzo. Successivamente il giovane Harker ha modo di venire in contatto con le superstizioni locali; la gente a cui confida la sua meta proverà a dissuaderlo, senza riuscirci ovviamente, altrimenti il libro non sarebbe mai uscito dalla tipografia e di Stoker non si sarebbe saputo granché.
Fortunatamente per noi Harker raggiunge la dimora di Dracula, oltre il Passo Borgo, e scopre il segreto del più affascinante tra tutti i mostri creati dalla fantasia umana.
Il romanzo scorre via veloce tra i Carpazi e l’Inghilterra di fine 800, il diario di Harker e le lettere all’amata Mina, orde di zingari sanguinari al soldo del Conte, lupi feroci, sangue e passione, e un’atmosfera lugubre e romantica al contempo, assolutamente intrigante e inimitabile. Sono pagine che si fanno leggere e rileggere più volte nel tempo, senza perdere nulla del loro fascino.
I vampiri moderni, quelli che fanno cassa oggi, non hanno lo stesso fascino morboso, né la stessa capacità di suscitare orrore e raccapriccio; sono un po’ freddi, sanno un po’ di plastica e risultano assolutamente innocui più o meno come un fumetto o un cartone animato della Disney (senza nulla togliere né ai cartoni, né ai nuovi vampiri e chi li segue). Sono una cosa diversa.
Certo anche Dracula non viene comunemente annoverato tra i capolavori della letteratura, se non dagli appassionati del genere gothic-horror. Ma quasi sempre chi non lo apprezza, o non lo considera come dovrebbe, non è attratto dal fascino delle tenebre o dalle storie fantasiose, e non l’ha letto.
Il libro è uscito in svariate versioni, quasi per tutte le case editrici e si trova facilmente in edizioni ultra economiche e anche in eBook. Qui la versione completamente gratuita dal sito del Progetto Gutenberg, in inglese:
Questa storia ha ispirato migliaia di film più o meno interessanti, più o meno fedeli allo svolgimento del racconto. Almeno due sono i capolavori:
“Nosferatu” di Herzog del 1979, con Klaus Kinski e Isabelle Adjani e la stupenda colonna sonora dei Popol Vuh.
E “Bram Stoker’s Dracula” di Francis Ford Coppola del 1992, uno dei migliori film mai prodotti.
Un globulo rosso tira l’altro.
Chi vuole, può approfondire la conoscenza con il principe delle tenebre dando un’occhiata a Nosferatu di Murnau del 1922, Dracula del 1931 con Bela Lugosi o Dracula il Vampiro del 1958 con Christopher Lee. Ma questi film sono adatti solo ai più affezionati fans del Conte.
Copritevi il collo...
Stupendo, il primo Nosferatu poi...incantevole! Io ho la versione leggermente più lunga, ho voluto condividerla su youtube.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo...Ottima scelta per il Nosferatu
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