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Bochesmalas

lunedì 5 maggio 2025

Cala il sipario sulla Dinamo e sul "Commando"

 


Manca ancora una gara (quella di domenica prossima a Trieste) ma il campionato 2024-2025 della Dinamo-Banco di Sardegna è praticamente finito da un pezzo. Anche questa volta, come nelle ultime tribolate stagioni, si chiude a mani vuote: niente partecipazione alla Final Eight, un'eliminazione rapida dalle coppe europee e i playoff lontani 8-10 punti. Probabilmente il buon Sardara e i suoi Giganti ci avevano abituati fin troppo bene con uno scudetto e una finale contro Venezia persa per un niente, nonché 2 coppe Italia, 2 Supercoppe e una coppa europea. Anche questa volta, come nelle ultime stagioni, l'annata è stata caratterizzata da un'infinità di infortuni e qualche acquisto avventato; non solo, anche i sostituti dei sostituti si sono "rotti" proprio sul più bello. Le 5 vittorie consecutive a cavallo tra la settima e l'undicesima giornata di ritorno, nonché l'arrivo dei fenomenali Weber e Thomas, avevano illuso un po' tutti e invece anche quest'anno sono sfumati i playoff e si è finito con in campo le riserve delle riserve o forse anche qualche vicino di casa di qualche riserva. Nel trittico finale di sconfitte contro Varese, Trento e Brescia senza Renfro, Udom, Halilovic, Thomas e in qualche caso anche Bibbins, non si poteva fare di più,  con la panchina talmente corta da sembrare un unico sgabello e un minutaggio improponibile per i vari Cappelletti o Bendzius, quest'ultimo tra l'altro non più verdissimo né fresco come una volta. Si chiude quindi al 10° posto con 24 punti, 12 vittorie e ben 17 sconfitte, senza tener conto dell'ultima di campionato a Trieste che comunque non potrà portare oltre al decimo posto anche in caso di vittoria, anzi c'è pure il rischio, che in caso di sconfitta a Trieste e di un'eventuale vittoria di Treviso, si finisca all'undicesimo posto per chiudere in "bellezza" questa ennesima stagione anonima. Dispiace per gli investimenti della società e per il lavoro di Pasquini, perché con un budget che con la crescita esponenziale di tante società non è più così competitivo, per giunta con tantissimi supplementi di ricorsi al mercato per rimediare agli innumerevoli infortuni. Dispiace perché lo sforzo economico della società per rimediare al problema degli "infermi" ha portato al graditissimo ritorno di un grande campione come Thomas e all'arrivo di Weber, con grande dispendio di denari ma, alla fine, senza portare a casa alcunché.
Mi auguro, comunque, che si possa fare lo sforzo di tenere per la prossima stagione i succitati Thomas e Weber come anche Bibbins, Cappelletti o Fobbs, magari tenendo anche Veronesi e Vincini come (buone) riserve. Il resto sarebbe tutto da costruire. Anche capitan Benji non avendo più lo smalto di una volta non sembra più così fondamentale.
Per il resto c'è da aggiungere il triste addio dello storico gruppo ultras del "Commando" che ha deciso di chiudere bottega. La voce della curva sassarese che ha sostenuto la squadra in modo encomiabile per 23 anni, sia al PalaSerradimigni sia in tante epiche trasferte, non si potrà udire più. Un vero peccato. Finisce un'epoca con la chiusura di uno dei gruppi ultras storici del nostro campionato nonché tra i più rispettati e corretti. Il tifo sassarese è sempre stato molto corretto e competente, magari in questi ultimi anni non è troppo rumoroso come altre piazze perché oltre alla curva del "Commando" e alle colorate tribune e alle coreografie dell'Orgoglio Biancoblù il pubblico di Sassari è diventato un pò più compassato oltre che abbastanza avanti con l'età, salvo poi accendersi al momento opportuno. Si spera che il buco incolmabile lasciato dal "Commando" venga ricoperto dagli striscioni e dai tamburi di qualcun altro. La squadra ne ha assoluto bisogno.
Un'ultima considerazione riguardo il comportamento di qualche ex. Nella partita con Brescia è stato applaudito il grande Miro Bilan e anche Chris Dowe si è comportato in modo correttissimo, da vero professionista. Purtroppo non si può dire altrettanto di Jason Burnell, il quale pur essendo un bravissimo atleta evidentemente non sarà mai un vero campione. Amen.

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