Nel mezzo del cammin di nostra vita...ci mancava giusto questo: il cammino per Santiago de Compostela in una delle sue tante varianti, giusto per iniziare ad affrontare questo tipo particolare di viaggio, indubbiamente diverso, ma assolutamente non avaro di grandi soddisfazioni. Nel nostro caso si è partiti con qualche acciacco ma con gambe allenate e suole adatte, magari non proprio con lo spirito del "pellegrino" duro e puro, ma cammin facendo un po' lo si fa proprio e alla fine un po' lo si diventa davvero pellegrino. In ogni caso se vi piace camminare, se non si disdegna un po' di trekking e se si gradisce socializzare con genti provenienti da ogni dove, di tutte le età e di tutte le possibili varianti, è il tipo di viaggio che fa per voi. Basta solo organizzarsi bene lo zaino, eliminare il superfluo e andare. Il territorio attraversato dal "cammino" è tutto un fiorire di strutture ricettive per tutte le tasche e per tutti i gusti (albergues, pensioni, hotel) per non parlare di punti ristoro di tutti i generi sia nei numerosissimi paesini che si attraversano sia nel bel mezzo dei boschi. E in Spagna si mangia bene e la birra è eccellente. Poi il sentiero è sempre ben segnalato e ben disegnato. Non si può sbagliare.
Come dicevo noi abbiamo optato per la variante "portoghese," il cammino più frequentato dopo il più celebre a affollato "francese." Non avendo un mese di tempo a disposizione non siamo partiti da Lisbona e neanche da Porto. O meglio: a Porto ci siamo arrivati ma con l'aereo e poi da lì abbiamo preso un bus per Tui prima cittadina spagnola sul confine portoghese.
117 chilometri belli intensi, ma non difficili, suddivisi in 6 tappe tra boschi, paesini pittoreschi, un po' di pioggia e il fresco della Galizia, anche se il sole quando si presenta picchia anche qui e non poco. La prima tappa da Tui a O Porrino è di 18 chilometri e qualche spicciolo, la seconda O Porrino - Redondela 16 km, la terza Redondela - Pontevedra 18 km, la quarta da Pontevedra a Caldas de Reis 23 km, la quinta Caldas de Reis - Padrón 19 km e la sesta e ultima da Padrón a Santiago de Compostela è di 25 km. Insomma non una passeggiata ma lo scarso dislivello, gli splendidi paesaggi e la gente del posto lo rendono decisamente piacevole. In alcune tappe è fondamentale prendere alcune deviazioni alternative - sempre ben segnalate - che allungano di qualche chilometro e che presentano un po' più dislivello, ma consentono di saltare qualche terribile zona industriale e qualche periferia un po' noiosa per immergersi nei boschi e nella natura. Per il resto noi abbiamo deciso di prenotare gli alberghi, pensioni e case private, da qui in modo da trovare la posizione migliore sul cammino e soprattutto per non perdere tempo e energie alla fine di ogni tappa. Anche perché ad ogni fine tappa le energie fisiche inevitabilmente si esauriscono. C'è un'ampia scelta di strutture di tutti i tipi, quasi sempre a ottimi prezzi. Per stare i più leggeri possibile, tenendo anche conto che le schiene non sono più quelle di una volta, noi abbiamo utilizzato il servizio di taxi (ce ne sono di vario genere, poste spagnole comprese) per il trasporto da una tappa all'altra del materiale in eccesso sistemato in un apposito borsone. Il servizio è eccellente nonché utilissimo, anche se nell'ultima tappa gli omini addetti alla consegna hanno sbagliato la consegna - probabilmente intenzionalmente, data la mole di borsoni "sbagliati" presente nella hall dell'hotel "sbagliato" - e ci è toccato andare a recuperacelo di peso in un luogo in cui i taxi sono in via di estinzione. Tuttavia questa è stata solo una spiacevole eccezione, di solito il servizio di trasporto "zavorra" funziona perfettamente.
Le 6 tappe in sintesi:
Per concludere "la lista della spesa"per Santiago:
1) zaino 40 lt, provvisto di copertura impermeabile, ma potrebbe andare bene anche uno da 30 litri
2) un paio di scarpe da camminata waterproof, da trail, running o da trekking se si preferisce
Qualche parola in più sulle scarpe, dato che sono la cosa più importante da portare nel cammino: evitate scarpe nuove ma anche quelle troppo usate, nel senso che una scarpa non ancora rodata per vari chilometri può rivelarsi una trappola per i piedi e quando questi iniziano a ricoprirsi di bolle e vesciche il cammino potrebbe finire anche subito. Al contempo ci deve essere ancora la suola e la scarpa deve essere ancora ben ammortizzata e quindi una scarpa troppo consumata non va bene. Poi io eviterei calzature in goretex che per quanto siano decisamente più resistenti e impermeabili delle altre potrebbero essere o troppo pesanti o poco traspiranti soprattutto in primavera-estate. È necessario prendere un numero in più perché i piedi si gonfieranno inevitabilmente. Io ho scelto un paio di Columbia Redmond 3 waterproof, comode, robuste e leggere allo stesso tempo, provate prima del cammino in escursioni e viaggi, ma ci sono decine e decine di modelli che si prestano allo scopo dalle Salomon a La Sportiva o le CMP. Ce ne sono veramente tantissime e per ogni tasca.
3) un paio di sandali da trekking da alternare con le scarpe chiuse e/o un paio di infradito per la doccia o la sera
4) uno scaccia acqua o un poncho o un kway
5) torcia frontale
6) 3 magliette tecniche, 3 paia di calze tecniche antivescica e senza cuciture, 3 paia di mutande in microfibra, una felpa, 2 paia di pantaloni tecnici, un paio di pantaloncini
7) attrezzi per igiene personale, deodorante, spazzolino, dentifricio, lamette etc.
8) medicine personali, tachipirina, anti infiammatori, anti acido, garze, cerotti, vaselina o crema per piedi, antivesciche etc.
9) borraccia
10) cappello per il sole
11) borsone pieghevole per il trasporto in taxi
12) la macchina fotografica con i relativi annessi e connessi (in questo caso una Fujifilm X-E4 con XF 18-55)
+ Credenziale per la "Compostela"
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