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Bochesmalas

martedì 28 giugno 2022

Adolf Putin e l’operazione speziale

 


Per quanto tempo ancora vogliamo credere alle bugie russe? Quanti morti servono ancora? Può essere vero che faccia comodo a molti schierarsi con il più forte, per giunta illustre rappresentante di quello che era l'ex impero sovietico, nonché baluardo contro l’odiata Nato e gli USA. Tuttavia, premesso che le opinioni altrui debbano essere rispettate (quando rientrano entro il limite della decenza) c’è qualcosa che non quadra: la prospettiva da cui si osserva la questione è errata. La NATO - che piaccia o no - siamo noi. E poi cosa c’è dall’altra parte? Il regime fascista di Putin, la Cina o le dittature africane o arabe. Nessuna democrazia, nessun diritto, nessuna libertà. È altrettanto vero che sotto le bandiere NATO abbiamo Erdogan che i diritti umani non sa neanche cosa siano e invece sa bene cosa e dove siano i curdi da massacrare. Ma il patto atlantico non è esente da difetti e problemi; non è un organismo perfetto, come noi stessi che siamo tutto tranne che perfetti. Quindi l’affermazione né con Putin né con la Nato dei cosiddetti “pacifisti” è una gran cazzata: come ho già detto Noi siamo la NATO.

Intanto la propaganda del regime di Putin è riuscita a insinuare il dubbio tra noi sulla verità della strage di Bucha e del teatro di Mariupol, sul bombardamento della stazione di Kramatosk e di tutta una serie infinita di crimini di guerra, degni dell'Isis o delle battaglie medievali. Ora ci proverà anche con la vicenda del bombardamento del centro commerciale di Kremenchuk, affollato da migliaia di civili inermi, uccisi senza un perché. La manipolazione della realtà di pura scuola KGB dello zar riesce sempre a fare breccia tra le fila dei suoi discepoli europei e soprattutto italiani. Sono sicuro che riuscirebbe anche a farci credere agli alieni o alle mucche volanti. È riuscito a convincere tanti geniali e illustri pensatori - di destra (estrema) e sinistra (estrema) - che gli ucraini si bombardano da soli è che le armi non vadano date alla resistenza perché così finisce prima la guerra e siamo tutti felici. I nostri “pacifisti” sono in prima linea a raccogliere i consigli putiniani, anche quelli che prima avevano votato per l’invio delle armi ora vogliono riprendersele, un po’ perché si sono stancati un po’ perché secondo loro, in fondo, ha ragione Putin: la colpa è della NATO e di Biden, mica di quel brav’uomo di Vladimiro. Purtroppo il problema che si scontra con il desiderio di qualcuno di privare delle armi il popolo ucraino è che la Russia non vuole la pace né il cessate il fuoco né i negoziati: vuole l'Ucraina, rasa al suolo e disabitata, ma la vuole tutta per sé. Tutto il resto è propaganda.

Comunque come Adolf Hitler si era preso la regione dei Suddeti in Cecoslovacchia perché di lingua germanica, nell'indifferenza generale Vlad Putin si vuole prendere il Donbass perché, oltre a essere una zona ricca di minerali, gas e metalli preziosi, è una zona russofona e russofila. O almeno lo era prima della guerra, perché dubito che tutti nel Donbass siano favorevoli all'invasione e ai bombardamenti a caso in puro Putin style, come anche a Mariupol, Kharkiv o nella stessa Odessa, tutte città a maggioranza russofona, dubito che ci siano molti simpatizzanti dello Zar e della sua criminosa “operazione speciale.”

La verità è che Putin, nonostante quello che possono pensare i nostri "comunisti" e fascisti, gli ospedali, i centri commerciali, i rifugi, i silos di grano, i depositi di cibo e i condomini li bombarda intenzionalmente. L’obiettivo della sua banda di ladroni è quello di terrorizzare, affamare e uccidere i civili. I suoi orchi saccheggiano, stuprano, rubano di tutto e lasciano morire i civili nelle cantine, senza acqua né cibo. Per mesi ha finto di aprire vari corridoi umanitari per poi sparargli addosso, ha fatto deportare migliaia di persone nella Russia più profonda e ora l’obiettivo è affamare il mondo bloccando l’esportazione di grano dell’Ucraina. In questo modo può ricattare l’Occidente, oltre che con il gas e il petrolio, e può far credere alle nazioni del terzo mondo che la colpa è della NATO, dell’Ucraina e della UE se non possono mangiare. In questo è abilissimo e troverà senz’altro una sponda tra i putiniani di casa nostra, che sono sempre più numerosi e agguerriti. Già da alcune settimane sta offrendo il passaggio di navi con il grano, previo lo sminamento della acque ucraine. In pratica lo zar vuole far aprire dagli altri il varco per poter sbarcare con le sue orde di orchi nei porti ucraini e, credetemi, riuscirà anche stavolta a far credere che non è così. I russi non ammettono ancora oggi che ci sia una guerra in corso, hanno negato per settimane che le truppe ammassate al confine stessero preparandosi a un'invasione, figuriamoci se ora possono ammettere che i porti ucraini sminati servono solo per far passare le navi da guerra del Cremlino. Cosa volete che importi a Vladimiro degli africani o dei libanesi che muoiono di fame perché non hanno più grano?

Nel frattempo nel suo regime nazi-fascista non c’è più un oppositore libero: da ieri sono TUTTI in galera, insieme ai manifestanti contro l’invasione. Qui da noi invece nessuno scende più in piazza, la guerra ci ha stancato e il mare è un richiamo irresistibile. Se si vede qualcuno a manifestare sono solo gli amici di Putin che sono sempre in moto, grazie anche ai rubli che continuano ad arrivare per “gli amici fedeli.”

Aggiornamento dell'ultim'ora: Svezia e Finlandia entreranno nella Nato e questa è una gran bella notizia per tutti noi ma non di certo per Vladimiro e il suo impero. La sua guerra folle è cominciata per tanti motivi assurdi tra i quali c'era anche la presunta espansione della Nato ai confini con la Russia, e invece ha ottenuto il risultato opposto. La Nato, com'era logico attendersi, anziché smontare le tende e preparare le valigie si rafforza e si espande per arginare la minaccia del Cremlino. La prossima volta, amico caro, fatti li cazzi tui...

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