È passato un anno da quando SARS-Cov2 si è presentato al pubblico italiano in tutto il suo fulgore; un lungo anno di stenti e sacrifici, morti e feriti, che nessuno di noi dimenticherà mai, anche volendo. Da quel tremendo Febbraio 2020, dal paziente 1 di Codogno, abbiamo contato quasi 3 milioni di casi ufficiali, quasi 100.000 morti, un disastro economico e sociale senza precedenti; come in periodo di guerra. Nel mondo i casi sono finora quasi 112 milioni, i morti quasi 2 milioni e mezzo (500.000 solo in USA). Una strage. La seconda ondata è stata molto peggio della prima con il doppio dei morti e il doppio dei casi. I vaccini che potrebbero mettere fine a tutto questo massacro ancora non si vedono, se non altro nella misura che ci si aspettava, quindi, se ne deduce, che anche tutto o quasi il 2021 sarà all'insegna di continue chiusure e timide aperture, sempre in maschera e distanziati, nonché privati di viaggi, sport, musica e cene in compagnia. Giustamente.
In questo anno strano e atroce, tra un lockdown e l'altro, un DPCM e l'altro, un governo e l'altro (grazie alle stronzate del Renzi), si è vissuto nell'incertezza, nella paura, un giorno rossi l'altro gialli o arancioni, per la maggior parte del tempo in totale clausura, senza poter viaggiare, vedere un concerto, assistere a un evento sportivo o solo potersi sedere a bere una birra in un bar. In questo anno - e ancora oggi - i coglionavirus hanno continuato a fare il cazzo che volevano, assembrandosi, violando tutto quello che era possibile violare e fregandosene dei morti, delle restrizioni e dei sacrifici di chi le leggi le rispetta e di chi i feriti ce li ha in casa. Pare che alcuni umani non possano rinunciare all'aperitivo, alle feste o alla settimana bianca o anche alle maratone a base di droga - come quotidianamente accade per i nostri adolescenti in lungo e in largo nello stivale - anche se cascasse il mondo o ci fosse un'esplosione nucleare. C'era chi è rimasto dentro o è uscito solo per motivi urgenti con autocertificazione sotto braccio e chi se n'è fregato di tutto e di tutti. A quel punto sono saltate fuori specie animali di cui si ignorava l'esistenza sino a qualche tempo fa: i negazionisti, i NoVax di ultima generazione, i gilet gialli e altre gang di ebeti saltati fuori da qualche altra dimensione. C'è da dire che queste orde barbariche sprovviste di neuroni sono state in qualche modo stimolate a riprodursi e a uscire dalla tana da qualche dichiarazione azzardata di qualche politico (vedi Salvini e i suoi chiudete tutto, aprite tutto, socchiudete tutto, festeggiate e uscite e anzi no) o anche qualche "luminare" da talk show della stessa area politica guidati da Bossetti e Zangrillo. C'è da dire per molti di questi negazionisti e collaborazionisti ci avevano dipinto un quadro ben differente dalla realtà, con varie sfumature: da "è poco più di un'influenza" a "il virus è clinicamente morto". Ebbene questo virus cinese non ha niente a che fare con l'influenza, fa solo parte della stessa famiglia, quella dei coronavirus appunto, porta a una malattia sistemica che può compromettere diversi organi, c'è chi muore di polmonite, chi di ictus, chi con le gambe amputate. È un'altra cosa, ed è molto peggio.
Ora che il dispettoso Matteo "because" Renzi, oltre a tessere le lodi del regime saudita, ha deciso, forte del suo 2% di consensi, di buttare fuori Conte e il suo governo - che a mio modesto parere aveva gestito bene la pandemia, pur con qualche inevitabile errore dovuto alla situazione a dir poco straordinaria - ci si ritrova con il quasi negazionista Salvini, i forzisti di Silvio - quello delle cene eleganti, per intenderci - e un folto numero di omini da settimana bianca a tutti i costi, nello stesso governo con PD, M5S e LeU. Fortunatamente hanno tenuto alcuni ministri validi (Franceschini, Speranza, DiMaio) ma alcuni sono stati sostituiti in modo a dir poco azzardato (vedi il cambio Boccia-Mary Star Gelmini ad esempio). In molti forse erano convinti che Draghi fosse lì solo per fare gli interessi di confindustria, banche e lobby e "apritori" compulsivi, ma non può o non poteva essere così, date le circostanze. La pandemia deve per forza di cose regolare la nostra vita, altro che aperture selvagge e orge libere. Purtroppo non si può tornare alla vita di prima, almeno non adesso. Chi si è fregato le mani con l'avvento di Draghi penso si debba rassegnare da questo punto di vista. Per il resto spero che da questa accozzaglia di partiti - e correnti di pensiero incompatibili tra loro - possa venire fuori qualcosa di buono per il nostro martoriato paese. Speriamo bene...Per festeggiare il suo primo anno di vita il nostro benamato coronavirus ci ha dato dentro con le varianti, giusto per rendere più piacevole il gioco e la sfida con gli umani. La guerra non è finita.