Se da una parte i negazionisti, i terrapiattisti e i nonmenefotteuncazzisti continuano a contestare numeri e percentuali, nonché le misure di contenimento della pandemia, dall'altra c'è anche il problema del conteggio dei morti effettivi a causa del coronavirus. Già nel terribile marzo scorso i conti non tornavano: molti piccoli centri del nord Italia avevano vissuto un terribile incremento del numero dei decessi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, senza che questi venissero conteggiati tra le fila dei caduti del Covid 19. Adesso sta accadendo la stessa cosa: la tremenda seconda ondata post-balli e orge ferragostane, oltre ad aver causato un vero e proprio tsunami nelle strutture ospedaliere più distanti dal ricco nord, sta mettendo in crisi il pallottoliere della ASL e della protezione civile. In buona sostanza gli oltre 58.000 morti d'Italia (quasi 1000 ieri) non sono - o non dovrebbero essere - tutti i deceduti a causa del coronavirus nel nostro paese, anzi, secondo alcuni ne mancherebbero all'appello almeno 20-30.000.
In Sardegna la seconda ondata e il tremendo mese di Novembre hanno fatto registrare una vera e propria strage degli innocenti, come non si era mai visto nella prima ondata, con 400-500 nuovi casi tutti i giorni, una decina di morti quotidiani (462 il totale dall'inizio dell'epidemia), circa 600 ricoverati (in costante crescita) oltre ai circa 60-70 ospiti fissi in terapia intensiva. Numeri che potrebbero apparire bassi e non troppo preoccupanti se non si tenesse conto che la Sardegna è popolata solo da un milione e mezzo di anime. Da questi tremendi elenchi oltretutto, in quel fatidico mese, sono stati omessi per chissà quali misteriose ragioni i caduti di Nuoro e provincia. Perché a sentire chi ha perso qualche congiunto - e non sono pochi - o chi lavora nei reparti covid c'è qualcosa che non torna. Nei vari bollettini serali della protezione civile i morti di Nuoro si possono contare sulle dita di una mano di un ebanista prossimo alla pensione e invece si sono celebrati - e si celebrano - funerali di persone senza altre patologie, in alcuni casi anche abbastanza giovani che, pare, siano deceduti a causa del Covid 19. I morti sembrerebbero decine e decine, stando a quanto trapela dall'ospedale e dai parenti dei defunti, non di certo i tre o quattro conteggiati nel mese di novembre. A questo punto la domanda sorge spontanea: non è per caso che le ASL vogliono fare bella figura sulla gestione dell'emergenza servendo numeri purgati? O forse qualcuno vuole solo evitare la "zona rossa" e salvare il business con numeri più accettabili?
Io non so come stiano realmente le cose, di certo c'è qualcosa che non quadra in tutto questo. Adesso poi che ci sono le feste all'orizzonte e una moltitudine scalpitante che vorrebbe festeggiare a tutti i costi chissà cosa succederà. Il coronavirus virus e il lockdown che avrebbero dovuto renderci migliori ci hanno solo incattiviti e resi più egoisti e assetati di feste, aperitivi e assembramenti selvaggi. Dei mille morti quotidiani pare non fregare niente a nessuno, si pensa addirittura a sciare e ai cenoni...come se ci fosse davvero qualcosa da festeggiare.
Mah, che dire...il mistero pare risolto: ora sono finalmente comparsi i morti di Nuoro e provincia non conteggiati in precedenza. 43 deceduti che portano il totale della Sardegna dall'inizio della pandemia a 511. Non so se sia stato un caso o solo perché ne ha parlato stampa e tv. Comunque il mistero non è più tale.
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