Gli Odetosun sono una band di Augusta, Germania, composta dal polistrumetista Benny Stuchly (chitarre, basso e synth), da suo fratello Luke alle corde vocali e dalla potente macchina percussiva a cura di Gunther Rehmer. Si sono formati nel 2008 come Oden's Raven e con questo nome hanno inciso un album dal titolo "Tod Der Welt." Con la vecchia denominazione proponevano death-viking metal che ora, con il cambio di pelle, è diventato adulto, trasformandosi in un'interessante entità death-progressive metal, melodica e originale quanto potente.
Il disco oggetto di questa breve recensione è l'opera prima con il marchio Odetosun. Si tratta di un'auto produzione, completamente gestita dalla band e questo non può che sorprendere soprattutto per la professionalità con la quale è confezionata l'ottima produzione, corposa e precisa, e i bellissimi suoni. La pubblicazione risale al 2013 ma, sapete com'è, non si riesce mai ad ascoltare tutto quello che esce e questo disco mi era completamente sfuggito in mezzo al traffico di migliaia di uscite nel panorama indipendente. Meglio tardi che mai.
"Gods Forgotten Orbit" è composto da 6 brani, 5 dei quali accompagnati dall'ottimo e intenso growl di Luke Stuchly, e uno strumentale: il puro prog metal di "Journey To Gisele" arricchito da ottime chitarre dal sopraffino gusto melodico e da un basso funambolico. Ma il meglio di sé gli Odetosun lo danno nei brani più granitici e death-oriented in salsa prog come il trittico d'apertura: "Cracking Shell of Calypso" si apre con una chitarra pulita alquanto suggestiva e si evolve su un buon ritmo, con grandi chitarre e numerose sfumature di colore, potente, brutale ma allo stesso tempo elegante e raffinata. La successiva "Veil of Leviathan" prende forma da un'atmosfera evocativa e magnifica che dopo qualche minuto, sospinta dal vento, aggredisce con un riff granitico e da un gran lavoro ritmico. Epica ed entusiasmante, crea scenari grandiosi e affascinanti.
"Eclispe Chaser" è un'altra bomba arricchita da eccellenti soluzioni sonore con vari cambi di tempo, un basso prepotente e chitarre sopraffine, con un'interessante coda acustica.
Il resto non è da meno: "The Swarming Infinity" con il suo eccellente riff e un'oasi atmosferica nel bel mezzo, e l'ottima e spaziale titletrack che chiude il lavoro, sono altri due piccoli-grandi gioielli.
In conclusione si tratta di un gran bel disco che non dovrebbe avere alcuna difficoltà a farsi apprezzare sia da chi si nutre di death metal melodico sia da chi preferisce le suggestioni progressive. Qui ci sono tracce degli Opeth dei migliori dischi, dei Tool, qualcosa dei Voivod più progressivi (da Killing Technology in poi), molto death metal, fantastiche chitarre ma, soprattutto, c'è molto Odetosun sound.
Tracklist:
01.Cracking Shell of Calypso
02.Veil of Leviathan
03.Eclipse Chaser
04.Journey to Gliese
05.The Swarming Infinity
06.Gods Forgotten Orbit
autoproduzione - 2013
Qui si può ascoltare e acquistare (sia in versione digitale, sia in un elegante digipack):
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