Oggi, 7 Giugno, si terrà l'inaugurazione della mostra "Anarchivolto" con le straordinarie opere di Rodolfo Villaplana. La stupenda location scelta per l'esposizione è la Torre Massimiliana nell'isola di Sant'Erasmo a Venezia.
Dal giorno 8 Giugno sino al 14 settembre è visitabile dal pubblico.
ANARCHIVOLTO: Archivolto + Anarchico + Volto
"ARCHIVOLTO: elemento decorativo
è l'arte un elemento decorativo al servizio dell'architettura o è l'architettura l'involucro decorativo dell'essenza, del fulcro che è l'opera d'arte?
L'architettura nasce come neccessità di protezione dell'uomo, la sua funzione essenziale è quella di rassicurare, proteggere. Gli elementi che danno sicurezza e quelli da cui proteggersi, chiaramente evolvono nel tempo e determinano i diversi stili di architettura. Quando si entra in un ambiente la prima valutazione oltre che estetica è puramente “sensoriale”, al di là dello stile e del gusto ciò che conta è l'armonia, la percezione di equilibrio.
L'elemento decorativo risponde ad un istinto umano che ricerca il bello: l'arte in questo caso è al servizio dell'architettura e concorre alla necessità di appagare il senso estetico. Ma l'arte non risponde solo a
questa esigenza primordiale, da voce al conflitto tra la parte razionale e quella istintiva insita in ciascun essere umano. Quindi diviene fulcro dell'espressione della ricerca interiore dell'essere umano.
ANARCHICO: non in senso politico, ma ad indicare lo sforzo dell'artista di non dare nulla per scontato, per determinato dalle convenzioni sociali: la santità, la sensualità, la moralità, la dignità.
Il desiderio di Rodolfo Villaplana è di stravolgere, in modo sottile, l'ordine prestabilito della società che,
privata, in gran parte del mondo, di ideali e gerarchi contro cui ribellarsi, soccombe sotto la banalità della ricerca di sicurezza sociale ed economica che rispetta la forma ed una falsa moralità.
Una società non basata sui sogni, sulle speranze, sul superamento delle proprie contraddizioni, sulle idee e le ambizioni di individui “liberi” è vuota e morta.
VOLTO: è evidente il richiamo all'arte Neo-espressionista, ad artisti quali Lucian Freud e Francis Becon.
In una fase in cui l'arte è senza dubbio di gran moda, essa diviene sintomo di una latente, ma profonda insoddisfazione e del desiderio di dare un senso all'esistenza che si è un po' perso, confuso, di trovare le “giuste” domande e le “giuste” risposte.
In questa direzione si ha, a volte, la sensazione che l'arte abbia esplorato tutti i percorsi possibili, arrivando ad una sorta di saturazione, da qui la scelta di un artista come Rodolfo Villaplana, che libero da “scelte originali a tutti i costi” elabora una sua analisi personale dell'individuo, rifacendosi alla corrente dell'espressionismo.
In Freud e ancor più in Bacon e chiaramente anche in Villaplana vi è una profonda attenzione per tutti gli aspetti e le ambiguità dell'animo umano, sembra quasi vi sia una sperimentazione psicologica ed introspettiva che nei grandi maestri si evidenzia con le espressioni facciali e fisiche dei soggetti.
Rodolfo Villaplana, invece, è meno esplicito, gioca soprattutto sull' ambiguità, accenna il contrasto interiore, lo suggerisce, ma non prende una posizione forte, non lo esaspera a livello grafico, lascia che sia lo spettatore a trarre le sue conclusioni, ad interpretare il soggetto rappresentato. Spesso sono immagini “sospese”: non vi è la ricerca spasmodica del difetto fisico, vi sono degli accenni, ogni immagine vuole mantenere una sorta di eleganza. Ricerca non solo il vissuto, il sofferto, ma anche la sarcasticità, l'edonismo, la superbia, ricerca il lato dissacrante dell'uomo al di là di ciò che appare, nella sua eleganza e raffinatezza."
La mostra è curata da Francesca Donata Brollo.
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