Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

martedì 3 marzo 2020

L'animale uomo e quel che resta del suo pianeta alle ore 14 del 3 marzo 2020



Non so ancora se cominciare dall'inizio o partire dalla fine, dato che questa fine pare decisamente vicina, come anche nelle più nefaste previsioni maya - o presunte tali - da science fiction di serie B.
Qui c'è sempre vento e i neuroni vengono sballottati in lungo e in largo dentro la scatola cranica, qualcuno di loro cerca di restare aggrappato a una sinapsi utilizzandola a mo' di liana. Tuttavia non riesco a metterli d'accordo e, nonostante la confusione dilagante, dovrei scrivere. Devo scrivere.



Forse si può partire dalle strade deserte della zona rossa in Lombardia, dai morti e dai numerosi contagiati dal Covid-19. Ma forse no, forse tutto il malessere di questo mondo nasce ben prima di questa epidemia che sta per mutare in pandemia; sono anni, forse secoli, che il nostro povero pianeta sta agonizzando a causa delle azioni suicide dei suoi abitanti bipedi - i cosiddetti esseri umani - che lo popolano e non certo per colpa dei piccoli esseri invisibili che ci tormentano da sempre.
Però il nuovo Coronavirus sta aggiungendo angoscia e panico in una popolazione già angosciata di suo. Più che le vite umane (pur numerose) la simpatica bestiolina sta distruggendo la nostra economia, il turismo e le piccole aziende che non hanno mezzi per difendersi dalla chiusura delle porte del mondo. In questo momento è impossibile viaggiare in aereo verso qualsiasi meta, tantomeno in nave, a meno che non si voglia vagare all'infinito in cerca di un approdo che nessuno vuole concedere all'italiano untore. Per noi che abitiamo in Sardegna il problema è arrivato ancora prima del virus, in quanto non ci sono quasi più voli a causa del caos della continuità territoriale e non ci sono più neanche i vettori (vedi la crisi di Airitaly). Quindi non solo non si ha la possibilità di atterrare in qualche meta più o meno esotica perché non siamo graditi in quanto italiani, ma non si può neanche programmare per il futuro o solo pensare di poter andare da qualsiasi parte. Siamo fermi ai box. Non resta che rimanere chiusi in casa in questo assurdo inverno travestito da primavera.
Tuttavia, dicevo, non è nel microscopio di un biologo che bisogna cercare le origini dei numerosi mali di questo mondo che sta andando a puttane. I cambiamenti climatici, ai quali sono sordi i Grandi della Terra, ci stanno portando a friggere nella graticola come bistecche rigonfie di antibiotici. E poi ci sono gli effetti collaterali del surriscaldamento, ben sfruttati dall'animale uomo, sempre più ingordo e onnipotente con le sue ruspe, i fiammiferi in tasca e il business come unica ragione di vita.
I ghiacciai stanno scomparendo, i Poli si squagliano in un brodino semifreddo, gli animali si estinguono in massa e mr. Bolsonaro ha pensato bene di distruggere l'Amazonia per fare legna per il suo caminetto e far ingrassare gli amici degli amici. Eh si, il vil danaro è l'unica ragione che fa girare il mondo.
Una volta distrutto dal cancro l'unico vero polmone di questo pianeta, si è pensato bene di distruggere anche l'Australia che arde ancora adesso come un'immenso braciere. E poi tutti lì ad osannare pubblicamente Greta ma a fare l'esatto contrario di quello che andrebbe fatto. Che dire, siamo nella merda e ne siamo fieri. Del resto che la bestia uomo fosse un gran coglione è cosa risaputa; penso che nessuno abbia dubbi in tal proposito.
Tra le altre cose di produzione locale (puro made in Italy) c'è ora il nuovo trend di assaltare le ambulanze, i vari pronto soccorso e ambulatori medici come sta accadendo nel napoletano. L'ultimo dei tanti episodi di questa serie si è verificato pochi giorni fa, quando un'orda di minorenni ha distrutto il pronto soccorso per vendicare la morte di un loro "collega" criminale deceduto mentre tentava di rapinare un carabiniere in borghese. Ecco dove siamo arrivati e cosa siamo ormai un po' tutti, chi più chi meno. In un recente passato c'era la moda di attirare in trappola i vigili del fuoco con dei roghi sparsi per poi prenderli a sassate. Beh, ora fa più tendenza il tiro a segno al sanitario. Le mode vanno e vengono e bisogna stare al passo con i tempi.
Il gene che causa questa deformazione è lo stesso che consente ai genitori di malmenare gli insegnanti quando riprendono i propri figli o danno un brutto voto. Siamo così. E poi ci si lamenta se i figli diventano come Erika e Omar. È l'evoluzione naturale.
A questo punto, dato che spesso o quasi sempre si tratta di minorenni (ne sappiamo qualcosa anche dalle mie parti e in tutta Italia, di certo non solo in Campania) e quindi delle nuove generazioni che vorrebbero essere il nostro futuro, una domanda nasce spontanea: che abbiano ragione Bolsonaro, Donald Trump e le multinazionali? A chi cazzo lo vogliamo lasciare il nostro mondo a questi ragazzini ebeti? Alle nuove generazioni di tossici, criminali e scassacazzi? Oppure ai nazi-fascisti antisemiti che sono in voga in questi giorni? O ai fondamentalisti islamici di nuova generazione?
Se si vuole che le cose continuino ad andare così c'è il rischio che in futuro ci siano tanti, ma tanti, Bolsonaro nel mondo sempre più desertico, sempre più tossico. Oppure ci potrebbero essere solo pistole puntate alla tempia (vere o false che siano) mega discoteche, rap, trap, acidi e droghe gratis per tutti da una parte, lager e forni crematori dall'altra e, nel terzo caso, l'islamizzazione del mondo con le donne relegate in allevamenti e recinti destinati solo per l'accoppiamento. Non mi sembra che questo povero pianeta abbia molte speranze. Anzi, la sapete una cosa? Forse è meglio che questa nostra amata Terra finisca la sua agonia e chi si porti appresso tutta la merda umana che lo infesta.












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